Nel vero cuore antico di Milano si trova uno dei luoghi più brutti e squallidi della città, il Garage Sanremo, tra le vie Valpetrosa, Fosse Ardeatine, Zecca Vecchia e San Maurilio.
All’epoca della Mediolanum romana questa era l’area dove sorgevano il Foro e i principali palazzi per il governo della città. Poi con l’abbandono da parte del governo e le distruzioni barbariche, la piazza del Foro subì netti cambiamenti, tanto da essere riempita da palazzi e persino da due chiese, il Santo Sepolcro e Santa Maria della Rosa.
La zona com’è ora e come la sistemeremmo
Che è successo a questa zona per ridursi in questo stato così squallido ora?
Anzitutto i primi cambiamenti avvennero sul finire del Settecento, quando il Governo austriaco trasferì la zecca nella contrada di Santa Teresa, ora via della Moscova.
Quindi arrivarono i primi stravolgimenti per la città che diventava sempre più grande nei primi decenni del 1900, bisognosa di nuovi spazi per uffici e istituzioni. Il piano regolatore che ebbe la maggiore importanza e che stravolse non poco il disegno della Milano futura fu il piano dell’ingegner Cesare Albertini, il quale vene incaricato prima nel 1928 e poi nel 1934 di ridisegnare il tessuto urbano della città.
In piena epoca fascista si aveva la necessità di avere nuove piazze per le adunate, per le parate e per la crescente mobilità automobilistica. Già si erano chiusi i navigli in favore delle automobili nel 1930. Così per il centro il destino fu fatto di bulldozer che avevano l’intenzione di aprire una strada molto larga che unisse i quartieri del centro e distribuisse i flussi viabilistici nella rete fitta fatta ancora di viuzze strette e piccole, utili solo per una cittadina ma non per una metropoli. Così la fatidica “Racchetta” iniziò il suo lungo percorso attraversando i quartieri centrali e sventrando senza pudore secoli di storia. Corso Europa, Via Larga, Via Albricci ne sono l’unico pezzo realizzato, poi solo piccoli tronconi e mozziconi mai completati in centro. Tra questi appunto il tratto dove ora sorge il Garage Sanremo.
Al grande architetto Piero Portaluppi (1888 – 1967) venne chiesto di progettare un palazzo per la nuova Casa del Fascio della Federazione Provinciale in piazza San Sepolcro, luogo importante perché fu qui che il 23 marzo 1919 Benito Mussolini fondò il movimento dei Fasci italiani di combattimento. Portaluppi progettò due edifici che si sarebbero poi affacciati sulla nuova strada in costruzione che avrebbe unito piazza Missori con Largo Cairoli. Perciò tutto il blocco tra piazza San Sepolcro, via Zecca Vecchia, via San Maurilio, via Torino e via Valpetrosa iniziò ad essere demolito. Ma il progetto si fermò solo al primo edificio, quello che inglobava la bellissima casa quattrocentesca di palazzo Castani. Il secondo palazzo mai realizzato aveva una forma a U con l’apertura rivolta verso l’edificio già costruito, li separava una nuova via che oggi è dedicata all’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Così il resto rimase sbrecciato per molti decenni, poi nel dopoguerra si riparò alla bell’e meglio con la costruzione di un parcheggio e il raddrizzamento di via Zecca Vecchia, che nel corso dei secoli aveva sempre mantenuto un tracciato fondamentalmente invariato e piuttosto caratteristico, costituito dal serrato susseguirsi di due nette svolte a gomito. Via che oggi ci pare piuttosto squallida e disadorna soprattutto guardando il fatidico garage.
Nulla è rimasto ad esempio della bella casa Settecentesca che diverse guide ricordavano al numero civico 5, dove pare si conservasse, oltre ad un bel cortile con loggiato a tre piani, un pregevole bassorilievo marmoreo del secolo XV raffigurante una Madonna del latte, di cui sembra essersi persa ogni traccia. Come rimediare a tutto questo? In via Torino, Palla e Lupetta è stato costruito un nuovo edificio che ora ha ricucito il tessuto urbano. In via Gorani e Brisa (altre vittime della Racchetta) stanno costruendo nuovi edifici e nuovi spazi pubblici, qui ancora nulla.
Qui servirebbe anche un parcheggio per i vicini Carabinieri che altrimenti occupano in modo disordinato la bella piazza Santo Sepolcro.
Un’idea potrebbe essere edificare una costruzione alta come i palazzi circostanti e che non stravolga troppo il contesto, magari lasciasse via Forze Ardeatine più ampia da permettere una vista sulla bella facciata razionalista del palazzo dei Carabinieri. Il massimo sarebbe aprire un parcheggio sotterraneo per nascondere tutte le auto di servizio dei vicini carabinieri per liberare la piazza Santo Sepolcro. Mentre in superficie creare appunto un palazzo residenziale con il piano strada ad uso commerciale, magari con negozi per alimentari che in centro mancano un po’. Ma temiamo che in centro non permettano più costruzioni in profondità, ma risolvere lo squallore di questo luogo è necessario.
Le viste da via Zecca Vecchia e San Maurilio
Per capire meglio, alcune mappe:
Casa del Fascio della Federazione Provinciale in piazza San Sepolcro e il Palazzo rinascimentale Castani. con immagini del cortile rinascimentale di Palazzo Castani.
Certo che mettere lo striscione “siete nel cuore storico di Milano”su un muro sudicio di scritte è tutto un programma.O riverniciano il Garage (peraltro simpaticamente usato per mostre un po’ underground durante il FuoriSalone)oppure che lo riqualifichino totalmente (sempre Garage,anche per la Polizia)ma con una struttura residenziale sopra.
Non ci vedrei male una versione “chic” di una Esselunga, anche se temo che Esselunga non parirà mai dove non si può arrivare in auto…