In Via Bigli, una via parallela alla più famosa via Monte Napoleone, si trovava una chiesa, San Donnino alla Mazza oggi scomparsa completamente. Il suffisso “alla Mazza”, che suona alquanto in strano, probabilmente deriva da una statua romana di Ercole (solitamente sempre rappresentato con una mazza o verga) proveniente da un antico tempio romano ivi collocato e a lui dedicato. Il tempio doveva trovarsi a ridosso delle antiche mura repubblicane. Al suo posto venne edificata in epoca medievale, probabilmente una piccola chiesa dalle forme semplici dedicata a San Donnino, martire del IV secolo.
Come riporta Serviliano Latuada nella sua famosa guida di Milano (Descrizione di Milano: ornata con molti disegni in rame delle fabbriche più cospicue, che si trovano in questa metropoli del 1737-1738), la chiesa antica era di una sola navata con tre cappelle, due laterali e una maggiore, quella dell’altare. In una delle due cappelle laterali si trovavano due affreschi di Maria Vergine dipinte da Bernardino Luini, mentre una tela di un pittore ignoto, raffigurante San Girolamo si trovava nell’altare maggiore. In epoca barocca la chiesa venne ristrutturata, completata internamente, la facciata rimase incompiuta a rustico.
L’edificio dava la facciata sul piccolo slargo della via Bigli, dove questa crea una leggera curva ancora riconoscibile. Al fianco della chiesa si trovava un passaggio che univa la contrada dei Bigli con la Contrada di Sant’Andrea, oggi Monte Napoleone. All’epoca nel transito si trovava una cappelletta con l’immagine di Maria Santissima, che si ritiene fosse dipinta sempre da Bernardino Luini, perduta anch’essa. Il passaggio esiste ancora oggi e si può ancora notare l’antico muro della chiesa.
Chiesa definitivamente soppressa nel 1787, la parrocchia venne unita a San Francesco di Paola di Via Manzoni e l’edificio, sconsacrato, venduto ad un certo Camillo Ballabio che la fece demolire nel 1803 per erigervi un palazzo. Oggi della chiesa rimane solo il sagrato e come abbiamo detto, un tratto di muro visibile passando attraverso lo stretto passaggio che unisce Via Monte Napoleone con via Bigli oltre ad un disegno del progetto della facciata mai realizzata.