Il 2015 è stato un anno di grandi avvenimenti per Milano, si veda l’Expo, che hanno mosso più che altre volte un gran numero di lavori e inaugurazioni. Facciamo un punto della situazione sugli interventi e le novità di quest’anno, il 2015, anno orami al termine.
Anzitutto dobbiamo menzionare l’evento dell’anno, Expo, che ha portato a grandi trasformazioni a Milano e soprattutto nella zona nord-ovest di Milano. I quartieri di Stephenson, Cascina Merlata, Roserio, Vialba e Musocco hanno subito un piccolo restyling che poteva esser fatto meglio, ma di sicuro ha modificato non poco la viabilità della zona. Largo Umberto Boccioni e il nuovo sottopasso che ha unito via Eritrea con via Giorgio Stephenson ha riordinato il quartiere ripristinando anche un bel campo sportivo.
L’inaugurazione di alcuni edifici di Cascina Merlata, tra i quali spicca B22 che ha vinto un premio, la Medaglia d’Oro all’architettura italiana 2015 con l’edificio 11 che a Expo ospitava le delegazioni dei vari Paesi.
E’ stato anche l’anno di M5, la Lilla, che a spizzichi a fine Ottobre è stata completamente aperta e oggi ha avvicinato quartieri altrimenti un po’ complicati da connettere. Molte piazze o vie dove sono state aperte le stazioni della metropolitana sono state riqualificate e impreziosite anche da monumenti, giardini o fontane.
Rimanendo nell’ambito dei trasporti quest’anno ha visto l’avvio dei cantieri per la M4, la Blu, che unirà Linate a Buccinasco passando dal Centro. Questo ha causato non poche polemiche per gli ambientalisti che hanno dato battaglia al cantiere per il taglio necessario di decine di alberi (che verranno ripiantati una volta terminati i lavori).
Decisamente quest’anno è stato l’anno della Darsena, riscoperta dai milanesi e non solo che da Aprile la possono vivere. Assieme alla Darsena ha cambiato aspetto anche Piazza XXIV Maggio, resa pedonale, e il nuovo Mercato. Con la riscoperta del ponticello del 1400, rimasto sepolto per quasi cent’anni. Dobbiamo dire anche in questo caso che il rifacimento di piazza, mercato e darsena potevano venire studiati un po’ meglio e che ci sono parecchi punti che secondo noi andrebbero rivisti, come lampioni brutti, palificazioni eccessive e marciapiedi ancora in catrame.
Assieme alla Darsena è stata sistemata anche la pavimentazione lungo un bel tratto dell’Alzaia Naviglio Grande e le vie limitrofe (Casale e Corsico). Il tratto tra viale Gorizia e via Valenza dobbiamo dire che tutto sommato non è male, piccole cose che potevano esser fatte meglio, ma di poco conto, mentre dobbiamo tirare le orecchie a chi ha sistemato il resto dell’Alzaia verso Corsico, dove sono state sistemate le sponde e alzate delle ringhiere di protezione, ma non in maniera omogenea come doveva esser fatto. Ad esempio all’altezza della bella chiesa di San Cristoforo è rimasto il guardrail e il catrame, grave mancanza.
Altra grande novità a Milano è stata l’inaugurazione, dopo anni di lavori, della piazza Tre Torri e il completamento della torre Isozaki-Allianz. Un tassello non trascurabile per l’urbanistica milanese. Assieme alla torre Isozaki anche la torre Hadid-Generali è arrivata al 23mo piano col core al 26mo. Zitta zitta anche la torre Libeskind nel frattempo ha iniziato a mettere le radici.
Per l’arredo urbano sono stati effettuati alcuni interventi necessari un po’ ovunque in città, come la sistemazione delle vie attorno alla Rinascente. I lavori nel quadrilatero formato da San Raffaele e Santa Redegonda assieme alle vie Ugo Foscolo e Berchet sono stati ultimati a tempo di record a maggio, prima di Expo. Rendendo gradevole la passeggiata nel nuovo centro pieno di ristoranti all’ombra del Duomo.
Alro grande impegno da parte del Comune è stata la pedonalizzazione di piazza Castello, pedonalizzazione che ha scatenato un’infinità di polemiche ma che alla fine è piaciuta a tutti. Nevicata 14 è stato l’allestimento temporaneo che è servito per il periodo di Expo, mentre tra qualche mese ci sarà un concorso internazionale per il ridisegno della piazza e delle vie limitrofe.
Assieme alla pedonalizzazione di piazza Castello sono partiti quest’anno i lavori per la ciclabile attorno al parco Sempione, ciclabile progettata anni fa e che in ritardo è stata messa in opera e che ancora sta aspettando di venire conclusa. Sempre al parco Sempione è ricomparso il controverso e poco amato monumento di Burri, il Teatro Continuo.
Sempre parlando di ciclabili ci sono quella realizzata lungo Viale Tunisia e quella di via Verdi al lato della Scala, con sistemazione anche dei marciapiedi.
Poi c’è stata la tanto attesa sistemazione di Piazza Missori, mai sistemata sin dal lontano dopoguerra e che ora è abbastanza dignitosa, anche se il progetto è stato solo un “riordino” del caos che vi regnava fino a pochi mesi fa.
Stessa sorte è stata riservata anche a Piazza Oberdan a Porta Venezia. Mai sistemata sin dagli anni Trenta e finalmente ora è stata riordinata. Anche qui non si tratta di capolavori urbanistici, ma solo sistemazioni progettate dagli uffici tecnici comunali.
Ancora in fase di realizzazione è Largo Bellintani al Lazzaretto, anch’esso uno spazio urbano bisognoso di una riqualificazione che terminerà però l’anno prossimo.
Altro grande passo importante è stato fatto riguardo al destino del fiume Seveso che minaccia ad ogni grande nubifragio i quartieri a nord di Milano e che finalmente avrà delle vasche di laminazione (iniziate a giugno a Senago) e un progetto di difesa idraulica e di depurazione delle acque del Seveso, oltre alla pulizia dei canali sotterranei.
Il ripristino della linea 10 che assieme alla linea 9 completa la circolare dei bastioni, interrotta per i lavori della linea della metropolitana 5.
L’apertura della stazione ferroviaria di Milano Forlanini.
Cosa non è stato fatto in quest’anno di quanto promesso?
Per Expo si sperava nella realizzazione di molte cose, una tra le quali erano le famose “vie d’Acqua” ma che per proteste, scandali e altro sono naufragate in un misero tubo che dal sito Expo si conclude nello scolmatore dell’Olona.
Tornando alle ciclabili, doveva esser realizzata e prolungata la ciclabile di Corso Venezia fino a San Babila, rimasta nel cassetto assieme a quella di Corso Monforte, occasione persa per vedere sistemati i marciapiedi della via che unisce il centro .
L’asservimento semaforico tranviario (ovvero semafori che all’arrivo del tram fanno scattare il verde per agevolare il flusso del servizio) del 9 e delle linee 4,15,24,31, ancora da attivare. Anni fa era stata promessa l’attivazione anche per la linea della 90/91, poi “dimenticata”. Ci doveva essere anche il prolungamento del tram 7 da Precotto a Cascina Gobba o al quartiere Adriano ma che anch’esso è rimasto in qualche cassetto.
Anche il prolungamento della linea metropolitana 1 a Monza Bettola doveva essere consegnato per quest’anno ma i lavori sono ancora in corso.
Altra incompiuta e promessa per l’autunno era il Palalido, demolito qualche anno fa per far posto al nuovo palazzetto dello sport, dopo molte controversie, pare in dirittura d’arrivo, ma in ritardo, visto che sarà consegnato l’anno prossimo.
Ultima mancanza, giusto di fine anno, è stata l’approvazione del decreto per gli Scali Ferroviari, bocciato al primo voto in Consiglio, un lavoro di anni che avrebbe dettato le linee guida per il futuro delle aree dismesse e che invece al momento pare naufragato. Da ieri ancora in discussione in Consiglio Comunale.
Sicuramente ci saremo scordati alcune cose, ma questo è un sunto di cosa è stato (o non è stato) realizzato a Milano nell’anno dell’EXPO.
Una cosa gravissima è la NON approvazione dei progetti di riqualificazione degli scali ferroviari. Era importantissimo, ed il non farlo, è stato GRAVISSIMO. Le persone che hanno fatto sì che non andasse in porto tutto questo, sono (detto con tutto il cuore), delle TESTE DI RAPA. E ce ne sono taaaaaante nel gruppo di ‘chi decide’….Ovunque.