Tra pochi mesi ci saranno le elezioni per il nuovo sindaco, e come ogni volta durante la campagna elettorale i candidati fanno a gara a chi le spara più grosse.
Sindaci, alla fiera delle promesse: più alberi per tutti e Seveso in riga
Così, l’articolo apparso oggi sul Corriere della Sera, ci riporta alla realtà dopo aver sentito le nuove sparate dei candidati. Noi, cittadini, vedremo chi ci convincerà meglio.
Promesse mancate. Bugie con le gambe corte una campagna elettorale. Corsa a chi le spara più grosse. Nessun sindaco, almeno passando in rassegna gli ultimi quattro inquilini di Palazzo Marino, può vantare di aver rispettato gli impegni presi con i cittadini prima della chiusura delle urne.
Navigli scoperti, Seveso messo in riga, grande moschea, Leoncavallo in regola, unalbero ogni tre abitanti, mezzi pubblici gratis per gli over 65, 100 mila nuovi posti di lavoro. Da Marco Formentini a Gabriele Albertini, da Letizia Moratti a Giuliano Pisapia, nessuno può dirsi indenne dal peccato originale del politico: la balla elettorale. Ma non sempre il mancato rispetto delle promesse è legato ai fuochi artificiali che ciascuno spara sotto elezioni. Ci sono le impossibilità tecniche, le difficoltà politiche per le liti nella maggioranza, i veti incrociati, i fondi negati da Roma. Insomma, tra i motivi degli impegni rimasti sulla carta c’è un po’ di tutto, ma probabilmente c’è anche una buona dose di frizzi e lazzi caratteristica di ogni tornata elettorale.
Il sogno verde delle 400 mila nuove piante di Albertini, un albero ogni tre cittadini, si è avverato solo in piccola parte, mentre non si è realizzato affatto quello di donna Letizia di mettere gli alberi in piazza del Duomo. Albertini, il sindaco amministratore di condominio, outsider per il centrodestra dal ‘97 e fino al 2006, assicurò che avrebbe realizzato la quarta linea metropolitana: sappiamo bene che non è andata così.
Il resto dell’articolo sul Corriere della Sera