Guardando in rete ci è capitato di trovare quest’idea per una struttura temporanea che fa meditare sul tema degli scali e della ricucitura urbana.
“Uno sguardo dal Ponte” è una proposta di passerella ciclo-pedonale temporanea sullo scalo di Porta Romana a Milano, concepita come soluzione per favorire la riappropriazione del sedime da parte della cittadinanza e l’avvio del processo di trasformazione dello scalo dismesso.
La temporaneità del manufatto prefigura un percorso di rigenerazione che può essere avviato in tempi brevissimi e con un investimento ridotto, senza compromettere le future scelte di riassetto complessivo del comparto. La proposta favorisce una trasformazione graduale, in grado di relazionarsi a strategie flessibili, senza interferire né nella fase di stesura del masterplan né nelle operazioni seguenti di trasformazione dello scalo.
Il progetto risulta sostenibile dal punto di vista ambientale, prevedendo l’impiego di un’ossatura modulare prefabbricata in acciaio e un piano di calpestio in legno, in modo che la struttura risulti riciclabile a seguito della sua dismissione. L’intervento si caratterizza per uno specifico valore architettonico, stabilendo delle relazioni con il contesto attraverso un’immagine di forte impatto, realizzata anche grazie all’adozione di un sistema di illuminazione notturna che ne valorizza le caratteristiche.
La passerella ha uno sviluppo di circa 250 metri, comprensivi di rampe con pendenza del 5% che garantiscono l’accessibilità a tutti. Il manufatto è realizzato con una struttura a secco e con limitati elementi fondazionali, che non richiedono opere di bonifica o di trattamento preventivo dei suoli.
Il finanziamento della struttura temporanea potrebbe basarsi sull’intervento diretto degli stakeholder (partenariato pubblico-privato) e su alcune forme innovative quali il crowdfunding civico. In linea con altre esperienze europee, questo scenario potrebbe aprire la strada a una trasformazione sostenuta da operatori privati, pubblici e dai cittadini.
TEAM DI PROGETTO:
Centro Studi TAT – via P. Diacono 9 – 20133 Milano (MI)
Fabrizio Schiaffonati, Elena Mussinelli, Arturo Majocchi, Andrea Tartaglia,
Matteo Gambaro con Giovanni Castaldo, Adriana Granato, Martino Mocchi, Raffaella Riva
Milano,come mi scriveva Gae Aulenti,è una città senza manutenzione.Se non risolviamo questo problema non sarà possibile realizzare a Milano qualcosa di bello specialmente per questo caso:Inutile progettare una bella passerella di design in una zona squallida senza alcun controllo:Verrebbe vandalizzata e scarabocchiata all’inverosimile come l’orrendo ponte pedonale di via Tortona.Giustificare poi la cosa come pittoresca non la berrebbe più nessuno.L’inciviltà impera.E’ come dare perle ai porci..
Bellissimo progetto.
Di visione e respiro europei.
Come i nuovi grattacieli hanno offerto alla città di Milano punti di osservazioni nuovi questo offre nuovi occhi per rivedere Milano da punti di osservazione insoliti.
È importante che una città possa offrire punti di osservazione esterni elevati e insoliti dai quali potersi far ammirare
pensate ai tetti di Parigi.
È importante.
Potrebbe essere una soluzione anche per agevolare la visita della bella Fondazione Prada, attualmente un po’ sacrificata, perché scomoda da raggiungere con i mezzi pubblici. Forse la Fondazione stessa potrebbe partecipare alla realizzazione del ponte
bah… non è che da sopra lo spettacolo sia dei migliori: oggi tra i binari abbandonati e le piante infestanti è sorta una baraccopoli assai poco gradevole…, e per questo avrei anche qualche dubbio sui problemi di sicurezza pubblica…
Per quanto riguarda la riqualificazione dell’area, sono secondo me fondamentali lo spostamento dei nuovi binari della S9 verso piazzale lodi tramite un flesso opposto all’attuale, per rendere l’interscambio con M3 e circolare 90/91 più compatto ed efficiente, e in relazione a quest’ultima, lo spostamento del suo capolinea all’interno dell’area, per evitare gli enormi intralci che hanno i filobus con il traffico congestionato di viale isonzo generato dal semaforo della rotatoria.