Milano | Architettura: l’eclettismo e le case a graffiti da preservare

Recentemente lo stabile di Via Archimede 89 è stato restaurato.

Si tratta di un grazioso palazzo del primissimo Novecento in stile eclettico abbellito, come si usava fare all’epoca, con cornice e decori in cemento, mentre l’intonaco era dipinto a graffito (con riferimento al rinascimento milanese) o con motivi floreali o geometrici, un preludio dello stile liberty.

Una volta tolte le impalcature abbiamo potuto constatare che i dipinti sono spariti per regalarci una facciata più semplice.

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Ed ecco come la bella casa di Via Archimede 89 angolo Via Camillo Hajech, appariva prima del “restauro”

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In città ci sono centinaia e migliaia di esempi simili, dove il decoro pittorico dell’originale è stato eliminato per esigenze soprattutto di costi. Un grave peccato, perché anche se non sono edifici “storici” come potrebbero esser quelli rinascimentali o barocchi – palazzi ancora integri in stile eclettico – un giorno saranno unici e preziosi. In molti casi queste decorazioni sono ancora recuperabili e andrebbero preservate.

Pensiamo che un intervento della Soprintendenza o del Comune per fare un censimento delle facciate storiche potrebbe aiutare – magari anche con la concessione di contributi – a restaurare l’edificio nel modo corretto al fine di non perdere la memoria e la cultura di un’intera epoca.

Milano è ricca di edifici costruiti con questa tecnica e li troviamo accostati a volte gli uni agli altri formando interi quartieri oppure isolati.

Una delle zone ricche di questa corrente architettonica si trova a Est, tra Corso Buenos Aires, Città Studi, Zona Risorgimento, Zona delle Regioni e Porta Vittoria, Naturalmente ne esistono altre anche ad ovest, in zona Pagano, San Pietro in Sala e Maddalena, ovvero quelle zone che si andarono a popolare e a formare a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Un’esempio di decoro a graffiti la casa di 

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L’esempio storico di Via Castel Morrone, dove l’edificio a sinistra di Via Adelaide Ristori nella vecchia cartolina degli anni Quaranta, aveva ancora i graffiti e mentre nelle immagini attuali i graffiti si possono oramai vedere solo sulla casa di fronte.

Case a Graffito in via Castell Morrone Angolo Via Adelaide Ristori
Case a Graffito in via Castell Morrone Angolo Via Adelaide Ristori
Case a Graffito in via Castell Morrone Angolo Via Adelaide RistoriB
Particolare
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Le due case di Graffito di in via Castell Morrone Angolo Via Adelaide Ristori a confronto

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Altro esempio, all’angolo tra le vie Marcona e Via Giuseppe Piolti de’ Bianchi, un tempo decorata come la casa affianco e ora colorata

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Il palazzo di via Bixio 11 recentemente è stato restaurato e per fortuna i graffiti sono stati restaurati.

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Stessa sorte per il bel palazzo eclettico di Piazza Argentina, anch’esso restaurato recentemente e tornato magnifico come il giorno dell’inaugurazione.

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Cosa succederebbe se palazzi come questo di Via Poerio 13, che ha un motivo decorativo certamente importante e complicato, diventasse liscio?

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Ecco un altro esempio di palazzo a graffito, Via Morgagni 1, dove oramai i graffiti nella parte alta, pare siano quasi del tutto scomparsi, saranno mai più recuperabili?

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Casa all’angolo con via Archimede
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Case in via Mameli
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In Via Sirtori
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in Via Marcona

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | Architettura: l’eclettismo e le case a graffiti da preservare”

  1. Mamma mia che brutti gli abbaini nuovi in via Mameli… Solo questo sappiamo fare? Rovinare e distruggere la bellezza ereditata?

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