Il Salone del Libro è uno degli eventi importanti che dalla città sabauda potrebbe finire nella città meneghina. A dire il vero, nonostante il nostro forte attaccamento a Milano un po’ ci dispiace perché la percezione che potrebbe aversi è che Milano abbia “scippato” il salone a Torino.
Tuttavia non si può negare che Milano sia senza dubbio – soprattutto negli ultimi tempi – più internazionale di Torino, così come il fatto che buona parte dell’editoria italiana ha sede a Milano. Certo fare due saloni del libro (per giunta in periodo di crisi per l’editoria) in due città vicine e a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro avrebbe veramente dell’assurdo.
E’ notizia recente che il ministro Dario Franceschini, confrontandosi col sindaco di Milano Beppe Sala e quello di Torino Chiara Appendino sia riuscito ad ottenere la disponibilità per un unico evento condiviso: “Abbiamo fatto un ragionamento sereno con le parti interessate. Più che sulla ricostruzione del passato, c’è stata una riflessione sulla possibilità di costruire in un’unica governance. Il prossimo appuntamento è fissato martedì e da qui ad allora ci sarà un lavoro degli sherpa fatto di preparazione, perché va studiato sia esattamente come possa avvenire questa differenziazione di funzioni di un unico evento su due sedi, sia un approfondimento anche da un punto di vista giuridico rispetto a soggetti che ci sono già».
Pare proprio che l’intesa possa esserci per un evento condiviso nello stesso periodo, come per MiTo Settembre Musica, evento consolidato e di grande successo da anni.
Il ministro Franceschini al termine dell’incontro con i due Sindaci e con il Presidente Chiamparino ha affermato anche: “C’è la disponibilità a ragionare su questa ipotesi”. Il primo cittadino milanese conferma: “E’ interesse di Torino e Milano stare uniti, martedì prossimo ci sarà un incontro”.
Noi di Urbanfile ci auguriamo vivamente che questa sia la soluzione che verrà scelta e come si suol dire: l’unione fa la forza, soprattutto vista la vicinanza fisica tra le due città.
salone condiviso tipo mito, be trattandosi di libri potrebbe chiamarsi…tomi! 🙂