Proseguiamo il nostro tour delle piazze più sciatte e maltenute di Milano. Senza dubbi una di queste è piazza Firenze, piazza che potrebbe essere molto più bella e importante ma che invece pare dimenticata dal Comune dagli anni Cinquanta a voler ben vedere…
Creata a fine Ottocento come rotatoria lungo l’asse del Sempione, nel punto in cui il Corso vira di qualche grado diventando Viale Certosa, col nome della rondò della Cagnola, dal vicino borgo inglobato nella Milano che si espandeva.
Crediamo che la piazza sia stata sistemata in questo modo negli anni Cinquanta se non addirittura ante guerra poi -come è avvenuto altre migliaia di volte – il tempo, gli interventi nel corso degli anni, l’assenza di un vero settore all’arredo e al decoro urbano hanno creato la situazione attuale.
Così possiamo ammirare al centro della piazza spazi inutilizzati sia dai mezzi che dai pedoni e lasciati in catrame, palificazioni ovunque, cartelli e ringhiere ad incrementare questa sciatteria così caratteristica di Milano. Per fortuna ci sono le aiuole e gli alberi che nascondono e mitigano, anche se, ad uno sguardo attento, anche tra i cespugli si nascondono incuria e degrado. Al tutto aggiungiamo le solite autovetture parcheggiate in modo disordinato e senza un senso.
Basterebbe un po’ di ordine in più assieme ad un’accurata manutenzione e anche questa piazza avrebbe le potenzialità per diventare una bella piazza cittadina.
Non possiamo non parlare dei viali che dalla piazza si diramano regalandoci anch’essi ogni tipo di scenario urbano, come Viale Teodorico con il suo primo tratto disordinato e senza alberi, seguito da un’aiuola centrale con doppio cordolo e ben tenuta. Ma perché?
Uno dei punti chiave del Patto per Milano che verrà firmato oggi tra Comune e Governo è il rilancio del turismo. Sarebbe l’occasione giusta per una petizione/manifesto di Urbanfile, sottoscritta dai sostenitori e lettori del sito, per inserire finalmente un piano organico per la qualità urbana in quest’ambito!
La solita galleria degli orrori…… Milano andrebbe veramente rivoltata come un calzino
Spiegazione per Teodorico. Il tratto iniziale era un tempo sede della pesa per i camion (ai tempi dell’Ige, prima dell’Iva). E per decenni tutto è restato in abbandono, fino allo smontaggio della pesa e a un’asfaltatura frettolosa.
Il resto del viale, come il successivo vilae Vigliani, deve l’aspetto ordinato alla ristrutturazione – pagata dalla fiera – svolta ai tempi dell’apertura di FieramilanoCity in Scarampo. Lo scopo reale, cara alla fiera, era impedire la sosta sulle aiuole per costringere i visitatori a utilizzare i (costosi) parcheggi sul tetto dei padiglioni. Non a caso la zona fu disseminata di magnifici dissuasori della sosta sul marciapiede, Spesso rimossi in questi ultimi anni da chi abita in zona (!!!) in occasione di lavori stradali di acqua e gas.
Bravissimo. Mi associo all’idea del turismo cittadino che non può prescindere dalla qualità urbana.
Tra l’altro ho letto ché mirko mazzali vorrebbe riqualificare il borgo di chiaravalle in chiave turistica e l’idea non sarebbe male.
Visto che si potrebbe pensare a dei percorsi città campagna.
Dal Duomo a chiaravalle riqualificato però.
E via così.
Fa spavento leggere un articolo di quasi 10 anni fa e trovarlo perfettamente attuale.