Milano | Carrobbio – I mostri in città: Via Gian Giacomo Mora

Eccoci in Via Gian Giacomo Mora, un’antica strada che segue ancora un percorso un po’ sinuoso e che ricalca l’antico corso della Vepra o Vetra, il ruscello che attraversava il quartiere per lambire l’odierna piazza della Vetra e proseguire verso il Lambro. Anche qui i guasti bellici della Seconda Guerra Mondiale hanno lasciato in eredità un bel gruppetto di “mostriciattoli” costruiti sempre nei ruggenti e screanzati anni Cinquanta, quando – per necessità e speculazione – si è osato distruggere il vecchio contesto storico fatto di case ottocentesche di povera gente per erigere imponenti palazzi che potrebbero stare benissimo in un contesto differente ma non certo tra quelle poche case antiche che ancora coronano il complesso.

Anche qui avevamo provato ad immaginarci un metodo per nascondere gli edifici sproporzionati (purtroppo non siamo milionari da comprare questi edifici, demolirli e ricostruire delle case più adeguate), ovvero una serie di alberi che, tra una macchina parcheggiata e l’altra, avrebbero attenuato il contrasto tra i palazzi di epoche diverse.

Il contrasto di epoche costruttive differenti ci piace, ma in alcuni casi è decisamente brutto a vedersi.

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5 commenti su “Milano | Carrobbio – I mostri in città: Via Gian Giacomo Mora”

  1. Abbattere quei mostri.. se solo si potesse.! Sarebbe il minimo. Ha fatto più danno la ricostruzione che le bombe. Ora credo che la prima cosa da fare sarebbe risolvere il problema del muro cieco che si intravvede nelle foto, in fondo la via , col mozzicone di casa rimasta in piedi.
    E ripristinare il passaggio con via dei fabbri.. che mi pare che una volta esistesse. ( Che dire poi del palazzo alle colonne costruito negli stessi anni che impedisce ogni possibilità di riqualificazione della piazza)

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  2. L’ORRORE.
    Però veramente. L’Italia ha il problema di tante di queste mostruosità depositate ovunque…. Cosa si può fare per risolvere il problema in modo organico? Abbattimenti con ricostruzioni… ristrutturazioni pesanti attraverso la riqualificazione energetica? Il problema è la pesantezza di queste costruzioni….O si fa qualcosa in acciaio vetro e legno, che almeno segna uno stacco netto e piacevole… Il guaio di queste costruzioni é che in qualche maniera scimmiottano gli stilemi che hanno di fianco, ma come una parodia oscena.

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  3. All’orrore dell’edificio si somma una strada senza arredo urbano, di solo catrame e invaso da auto.
    Se l’edificio non si può abbattere subito, la via però potrebbe essere abbellita.

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  4. il problema non è il rudere ma il Piano Regolatore del 1953… che ha recepito il modo di fare urbanistica dell’epoca (e dell’epoca precedente aggiungerei) fatto di geometria e schemi matematici (volumi, rettifili, abitanti virtuali ecc ecc) senza tenere minimamente conto delle preesistenze. A Milano di questi esempi ce ne sono tantissimi, certo che qui è proprio lampante! E non è il piccolo rudere il problema ma quella fila di palazzoni che arriva fino di fronte alle Colonne di San Lorenzo… Ce la teniamo così dai no problem!

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