Milano | Trasporti: i nuovi autobus 120 AUTOBUS IBRIDI

Ulteriore tappa nel processo di attuazione del piano di investimenti di Atm per il rinnovo della flotta nel triennio 2017-2019. È stata infatti appena aggiudicata la gara per la fornitura dei 120 nuovi autobus ibridi, annunciati nello scorso novembre.

Si tratta di un altro progetto importante, nell’ambito del piano di rinnovo dei mezzi, già proficuamente avviato e reso possibile grazie alle politiche di risparmio aziendale che hanno consentito di liberare cospicue risorse per proseguire nel programma di investimenti in corso.

L’appalto è stato aggiudicato a Iveco e consiste nella fornitura di 120 autobus ibridi, omologati secondo la Direttiva 2007/46/CE, per il servizio pubblico di linea. La fornitura comprende anche la manutenzione full service per cinque anni. L’appalto è stato aggiudicato per un importo complessivo di euro 59.230.080 + Iva, corrispondente a un ribasso del 24,3% rispetto alla base d’asta, a testimonianza che il ricorso alle gare ad evidenza pubblica rappresenta uno strumento oltre che di massima trasparenza anche di efficacia nell’ottimizzazione dei costi. La consegna del primo veicolo è prevista entro quattro mesi dalla stipula del contratto e quindi entro giugno 2017.

Con questo ulteriore ordine l’età media della flotta Atm, che è già la più bassa d’Italia, si confermerà sempre più in linea con quella della capitali europee. Gli investimenti porteranno a un ulteriore miglioramento del servizio, con la riduzione delle emissioni inquinanti in un’ottica sempre più eco-sostenibile. Inoltre, grazie alla tecnologia “stop and go” e alle fasi di arresto e ripartenza “full electric”, i 120 bus ibridi consentono un consumo notevolmente inferiore, con un risparmio dei consumi pari almeno al 15%.

Nell’ambito del piano d’impresa 2017-2019, si ricordano anche i nuovi 125 autobus tradizionali da 12 metri, attualmente in fase di realizzazione e con i primi due lotti da 76 mezzi complessivamente già in consegna a partire dal mese di luglio 2017.

Nel complesso, il piano di impresa triennale di Atm prevede ingenti investimenti per 606,7 milioni di euro, di cui la parte più consistente – pari a 412,2 milioni di euro – è destinata al rinnovo della flotta. Oltre ai nuovi mezzi di superficie in arrivo a breve, sono previsti altri 30 nuovi treni Leonardo di ultimissima generazione per le linee 1 e 2 del metrò, oltre ai primi 30 già in servizio sulle linee M1 e M2, portando così il totale della fornitura di treni a 60 unità, per un valore complessivo di 440 milioni di euro, interamente sostenuti dall’Azienda con risorse proprie.

Autobus_ATM 18M HYBRID

 

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20 commenti su “Milano | Trasporti: i nuovi autobus 120 AUTOBUS IBRIDI”

  1. Dato l’impietoso confronto tra la qualità dei 12 metri Solaris e i precedenti Iveco, una pessima notizia per chi usa i mezzi pubblici a Milano. Una vera campana a morto per il trasporto urbano di superficie.

    E non venitemi a parlare di “Buy Italian”: i Solaris sono polacchi e gli Iveco da 18 metri prodotti in Francia; in italia non si costruisce nulla.

    Ricordo in merito alla querelle la nota di Atm quando Iveco ricorse (e vinse) in Consiglio di Stato contro l’acquisto dei bus Solaris: «l’eventuale indennizzo che dovrà essere corrisposto ad Irisbus Italia (oggi Iveco) è largamente inferiore alle economie conseguite da Atm con l’acquisto dei primi 125 bus Solaris».

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  2. Speriamo che gli interni siano migliori di quelli degli ultimi mezzi ATM, tram e bus; questi infatti hanno passaggi e “corridoi” strettissimi che costringono ad acrobazie non indifferenti. Non siamo tutti Momix…

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    • Fino a che esisteranno persone disabili e mamme con la carrozzina e quindi verranno (giustamente) prodotti bus e tram a pianale ribassato, temo che dovrai accontentarti di passaggi e corridoi strettissimi: sono dovuti ai passaggi per ruote e carrelli.
      Sui Sirio e Sirietto il problema del pianale ribassato è clamoroso, ma a meno di non rifare tutte le linee con banchine dedicate rialzate, non c’è gran soluzione (i tram di Torino sono ancora peggio del Sirietto…).

      Sugli autobus il problema si sente meno ma c’è lo stesso. I peggiori sono i bus Polacchi che ha comprato il buon Pisapia qualche anno fa, ma vedo che il Comune ha prontamente rimesso tutto a posto e si è tornati ai soliti IVECO 🙂

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  3. Brutta notizia per chi usa i mezzi Atm, data la qualità degli ultimi 12 metri Iveco in circolazione, specie a confronto con i nuovi Solaris (polacchi).

    E non parlate di “buy italian”: gli Iveco sono bus francesi prodotti nell ex stabilimento Renault-Irisbus.

    Riporto per info la nota emessa a suo tempo da Atm, quando Iveco vinse il ricorso al Consiglio di Stato contro l’acquisto dei bus Solaris: “l’eventuale indennizzo che dovrà essere corrisposto ad Irisbus Italia (oggi Iveco) è largamente inferiore alle economie conseguite da Atm con l’acquisto dei primi 125 bus Solaris”.

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  4. Pura utopia ma sarebbe bello che ATM decidesse quali colori usare per la sua flotta di superficie. Al momento coesiste l’arancio dei vecchi bus con il verde dei nuovi bus e alcuni nuovi tram e il giallo-milano dei vecchi tram. Discorso completamente a parte per i treni del metro, qua ormai abbiamo così tante versioni di livree che dubito si arriverà mai a una coerenza per linea.

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  5. Pessima notizia per chi prende i bus. Si torna a Iveco, nonostante il disastro degli snodati oggi sulle linee periferiche tipo 67.

    Per di più con una tecnologia ibrida tutta da valutare visto il rapporto prezzo beneficio. E il biglietto da visita della produzione in Francia presso la defunta Renault Bus.

    Non è una mia antipatia di utente. Riporto per info la nota emessa a suo tempo da Atm, quando Iveco vinse il ricorso al Consiglio di Stato contro l’acquisto dei bus Solaris: “l’eventuale indennizzo che dovrà essere corrisposto ad Irisbus Italia (oggi Iveco) è largamente inferiore alle economie conseguite da Atm con l’acquisto dei primi 125 bus Solaris”.

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    • Beh, se TAR e Consiglio di Stato invalidano una gara per offerta anomala, è abbastanza palese che il prezzo fosse basso (troppo…). E infatti, oltre alla multa, han condannato Comune ed ATM ad acquistare i successivi 125 bus proprio da IVECO.

      Comunque al di la delle solite menate legali italiche, a me come utente i bus polacchi non piacciono perché han talmente tanti sedili (sembra il layout interno interurbano) che appena sono un po’ pieni sono scomodissimi. In ogni caso son nuovi e questo è invece molto bello…

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  6. i bus solaris urbino sono più luminosi, spaziosi, offrono maggiori posti a sedere e sono in generale ben graditi dalla clientela. spero vivamente che iveco non usi per questi ibridi quella ciofeca francese del telaio citelis, ereditato dalla renault, stretto buio e angusto. tra l’altro con manovra non ben comprensibile dato che l’iveco già aveva in casa il cityclass che non sarà stato un mostro di motore e confort di marcia ma almeno offriva corridoi e sedili decenti.

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  7. Mi scuso con gli altri utenti del blog per il ripetersi del mio commento.

    Evidentemente un problema di software che ha pubblicato più volte il mio test a mano a mano che lo completavo/modificavo.

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    • E comunque i solaris fanno cagare, troppo stretto il passaggio, i migliori che ho visto ultimamente erano quelli di Iveco presenti all’expo 2015 a Milano non so se sono gli stessi che hanno acquistato ora.
      Comunque anche se sono prodotti in Francia Iveco è un gruppo che ha delle sedi anche in Italia quindi è meglio che si compri Iveco che Solaris.

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  8. Tre precisazioni.

    A) La gara per i 18 metri è nuova. Quindi – a meno di pastette e intrallazzi – nulla imponeva che si acquistasse Iveco.

    B) I corridoi hanno limiti fisici, almeno fino a quando i bus non abbandoneranno le ruote per la levitazione magnetica, oppure ci saranno pneumatici con misura da automobile in grado di accettare carichi assiali da bus.

    C) Iveco è controllata da CNH di diritto olandese e fiscalità inglese, quindi in attesa di Brexit i vantaggi per l’economia italiana sono tutti da valutare.

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    • Sul punto A, la gara dei 18 metri è nuova ma quella dei 12 metri, no. Ed infatti – come dice anche l’articolo di UB qui sopra:
      “Nell’ambito del piano d’impresa 2017-2019, si ricordano anche i nuovi 125 autobus tradizionali da 12 metri, attualmente in fase di realizzazione e con i primi due lotti da 76 mezzi complessivamente già in consegna a partire dal mese di luglio 2017.”

      A occhio e croce sembrano quelli di “riparazione” ad IVECO dopo la gara dei 12m vinta da Solaris e bocciata da TAR e Consiglio di Stato l’anno scorso? (onestamente non ci son troppe notizie in merito e anche il sito ATM non dice altro se non la stessa frase – senza nome produttore)

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  9. Ciao, SOLARIS fa i bus secondo le richieste del committente. Quindi se ci sono troppi sedili bisogna prendersela con ATM (e comune) che li hanno chiesti e non con SOLARIS.

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