Milano | Arexpo – Forse grattacieli dove sorgeva l’Expo

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A quanto pare ci son alcune novità a riguardo dell’area occupata dall’Expo 2015. Se n’è discusso nei giorni scorsi a Palazzo Marino, durante un confronto fra i vertici della società proprietaria dei terreni, Arexpo, e il sindaco assieme ai suoi più stretti collaboratori. Il tema di discussione consisteva nel modo di gestire lo sviluppo dell’area e tra le ipotesi esposte dalla società vi è anche quella di realizzare alcuni grattacieli, anche alti una quarantina di piani (180-190 metri). Persino il sindaco pare non essersi detto contrario allo sviluppo in verticale, sopratutto perché lascerebbe più spazio al verde, che non fa mai male. Naturalmente queste torri non dovranno essere residenziali, perché non vi è previsione di quote residenziali. Tutto, come asserisce il Sindaco di Milano, Beppe Sala, andrà comunque sottoposto al Consiglio Comunale, in modo da condividere le scelte e ascoltare le valutazioni di tutti gli interessati. Stessa cosa la si dovrebbe fare anche in Consiglio Regionale. Per Arexpo si tratta di una grande operazione di sviluppo che deve attrarre investitori, pena il fallimento dell’operazione. “Ovviamente verranno rispettati i parametri urbanistici, le regole dettate dai soci e le norme di trasparenza concordate subito dopo la decisione di come trasformare l’area. Ma vorremmo essere comunque visionari, convinti e determinati”, come ha dichiarato l’amministratore delegato di Arexpo, Beppe Bonomi, al Corriere della Sera.

Nel frattempo, la società Arexpo (di cui sono soci, insieme a Comune e Regione Lombardia, il Governo, la Fondazione Fiera e, in percentuali ridotte, Città Metropolitana di Milano e Comune di Rho) ha pubblicato il bando (di cui abbiamo parlato in questo articolo) rivolto a cordate di soggetti che siano in grado, non solo di presentare un masterplan, ma anche di garantirne lo sviluppo, in cambio di una concessione del diritto di superficie che dai 50 anni iniziali di durata è salita a 99. Per altre informazioni Arexpo.

L’area è veramente strategica e inserita tra due autostrade, di cui una in direzione dell’aeroporto internazionale di Malpensa e la Svizzera, mentre l’altra in direzione di Torino, oltre a essere lambita dalla Rho-Monza e da varie bretelle stradali. C’è una stazione ferroviaria collegata anche all’alta velocità in direzione della Francia, oltre al collegamento con la metropolitana e le linee S che ben la collegano col centro città, insomma un luogo ben servito.

Certo, parlando di sviluppo in altezza, non si pensa alla creazione di quartieri come la Défense parigina o Canary Wharf a Londra, progettati per essere luoghi che ospitassero terziario a servizio di finanza e multinazionali. Nell’ex area Expo il progetto prevalentemente punta a inserire ricerca e università. Sarà molto interessante vedere quali saranno le proposte che usciranno dal bando e quali le tipologie insediative. Che siano in altezza oppure no.

 

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2 commenti su “Milano | Arexpo – Forse grattacieli dove sorgeva l’Expo”

  1. E l’adiacente area di via Stephenson? Qualche miglioramento? Ci sono passato prima di Expo e mi sembrava veramente abbandonata al suo destino. Con scheletri di edifici in costruzione ma fermi e palazzoni semiabbandonati.

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    • Ma perché quando si parla di un progetto c’è sempre qualcuno negativo che dice “ma quell’altra cosa come la risolviamo?”.
      Intanto parliamo di questo, se no arriviamo a parlare della fame nel mondo e del fatto che sulle montagne sta scomparendo il ratto muschiato. Dai, su…

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