Milano | Bicocca – Il viale Sarca-Breda ancora da definire

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In viale Sarca, all’altezza del civico 136, c’è l’ingresso all’appendice del viale che si addentra all’interno di quelli che erano gli stabilimenti della Breda, Pirelli e Marcegaglia. Questo lungo viale, perché di viale alberato si tratta, sbuca in Via Sesto S. Giovanni, dove potrebbe esserci un accesso veloce al ponte sulla ferrovia e quindi, in un attimo si potrebbe arrivare in viale Monza. Abbiamo usato il condizionale perché il viale senza nome ma chiamato ancora Sarca, è sbarrato da un cancello proprio nel punto dove si incrocia con Via Sesto S. Giovanni.

Questa è la parte della Bicocca che ancora deve essere definita e riqualificata, dove si trovano ancora gli stabilimenti della Marcegaglia. Il Viale è privato, era una via interna che serviva da collegamento tra i vari impianti ed uffici della Breda, e pertanto il Comune di Milano non ha competenza in merito.

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Aveva un ingresso chiuso da un cancello sia su viale Sarca, proprio di fronte a via Bignami, sia dove c’è tutt’ora il cancello su via Sesto San Giovanni.

Ora l’accesso dal viale è sempre aperto e recentemente la storica insegna a ponte con la scritta Breda è sparita. Non che fosse un capolavoro di insegna storica, forse realizzata negli anni ’50, ma perché eliminarla? Forse era pericolante? Sarebbe bastato restaurarla. Peccato.

A lato sinistro sorge il nuovo Hotel degli Arcimboldi, realizzato nel 2013/14 e per il quale ancora ci domandiamo con quale criterio abbia avuto l’autorizzazione all’edificazione visto che ha praticamente ucciso il bellissimo edificio eclettico, un po’ britannico nell’aspetto, costruito nel 1917 per volontà dell’ing. Ernesto Breda e sede all’epoca dell’Istituto Scientifico Tecnico Ernesto Breda. L’hotel è stato costruito in quello che era il giardino del palazzo; sul lato meridionale della palazzina c’era fino a poco tempo fa una semplice aiuola con un filare d’alberi. Oggi palazzina eclettica e giardino sono in rovina e occupati da strutture invasive. Un vero peccato, anche perché l’hotel non è un gran capolavoro.

Ed ecco l’ingresso al viale interno, oramai senza più l’insegna di “benvenuto”alla Breda.

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A destra dell’ingresso troviamo il complesso residenziale (del quale ci occuperemo a parte) di VivereMilanoBicocca.

Come si vede il viale è sì alberato, ma è privo di marciapiedi e di ordine. Infatti più ci si addentra e più la confusione fa da padrona.

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Eppure lungo questo viale stanno sorgendo nuovi spazi, anche ricreati e riqualificati dove già esistevano delle belle palazzine industriali. E’ il caso di Edificio U14 – Università Degli Studi Di Milano – Bicocca, dove si trova il Dipartimento di Informatica Sistemistica e Comunicazione. Così come l’Edificio 16, poco più avanti, in Via Giovanni Ansaldo, sede di vari uffici e spazi espositivi ricavati dai vecchi edifici industriali.

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Purtroppo il resto della via/viale è completamente trasandato e sciatto, fino all’uscita solo pedonale che si affaccia su via Sesto San Giovanni. Quanto sarebbe più utile e bello se il viale diventasse completamente pubblico e, una volta aperto verso viale Monza, fosse anche riqualificato.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Bicocca – Il viale Sarca-Breda ancora da definire”

  1. L’Hotel grida vendetta.. ma non potevano dedicare a albergo la palazzina inglese che è a fianco e che ora è abbandonata? Risolvano due probemi in una volta sola.

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  2. Era ora che togliessero quell’insegna…le prime volte che ci sono passato in auto temevo di essere entrato in un’area privata.

    Va bene la storia industriale, ma vista così in foto era anche parecchio brutta (lamierino ondulato?).

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  3. Attualmente questa porzione di zona è davvero imbarazzante, ma è un pò tutta l’area che va dal Bicocca village alla scuola Breda, e ad est fino all’Hangar Bicocca, che è da rivedere in toto, sia per la viabilità che per gli spazi urbani. In questa parte di Viale Sarca (che dovrebbe essere al 336, non 136) si notano in particolare interventi di recupero molto ben fatti, tipo l’edificio 16, con i suoi uffici dentro i vecchi capannoni restaurati veramente bene, edifici del tutto abbandonati e alcune sedi universitarie, ma il caos regna sovrano.
    L’apertura su Via Sesto San Giovanni di cui si parlava è osteggiata fortemente, in quanto creerebbe nuovi flussi di traffico. C’era un progetto sul quale fino a poco tempo fa si vedevano cartelli di protesta sul ponte di porto corsini, per riqualificare tutta la viabilità anche su Via sesto san Giovanni, che resta tuttora incompiuta.
    Da notare anche l’area della ex Mangiarotti Nuclear, posizionata tra il condominio VivereMilanoBicocca e la zona dell’edificio 16 e hangar Bicocca, quasi del tutto in disuso (rimangono aperti solo alcuni uffici). Per il futuro potrebbe essere oggetto di ulteriori costruzioni residenziali.
    Stesso probabile destino per la Marcegaglia, i capannoni a sinistra nella prima foto in pagina, quasi del tutto in disuso.
    Sulla scuola Breda, stendiamo un velo pietoso. Sentir parlare di Soprintendenza per un misero muro del 1800 a Porta Genova, e poi vedere in rovina un così bell’edificio, fa veramente piangere il cuore.

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  4. Per me è evidente che i proprietari dell’area con la scuola Breda ne hanno da tempo deciso l’abbattimento, altrimenti mai si sarebbe lasciato costruire l’hotel, con gli impianti che ne coprono la vista. Abbattimento che però attende – secondo me – una riprogettazione per tutta l’area.

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    • Possibile…Tra l’altro nell’articolo c’è il link del servizio realizzato sul progetto dell’hotel (http://blog.urbanfile.org/2013/03/25/lhotel-in-viale-sarca-336/) dove si vedono i render con un bel parco che arriva fino al portone della scuola in pratica…Ma mai realizzato.
      Tra l’altro mi chiedo…E’ privata anche l’area della scuola secondo te? E se sì, potrebbe comunque avere un vincolo di Bene Culturale che potrebbe impedirne l’abbattimento?

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  5. Direi senz’altro privata l’area della scuola. Se ci fosse una parvenza di vincolo di Bene Culturale, quell’hotel non sarebbe lì. Prima o poi abbattono (un po’ dispiace), fanno altro residenziale (social?), e aprono il viale (rinominato) lì dove adesso c’è il cancello.

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  6. L’architetto che ha messo la firma a questo albergo si merita solo la disgrazia professionale e una riconversione come promoter di salumi Helal in un centro commerciale di Via Padova – a vita!

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  7. qual’ e’ la proprieta’ di questo fabbricato “stile inglese” che ospitava l’istituto breda ? come si fa a risalire ? qual’e’ la situazione? Mi interessa saperlo , lo chiedo ai tecnici del gruppo.Grazie

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