Cuore e arteria principale del quartiere Isola, la Via Pietro Borsieri (Patriota e scrittore 1788 – 1852) inizia dalla curva di Via Gaetano de Castillia e termina nella rotonda di Piazzale Segrino. Via assegnata cn delibera il 7 giugno 1878, era inizialmente più lunga: fino agli anni Venti del 1900 raggiungeva via Imbonati, comprendendo anche le vie Thaon di Ravel e Manabrea. La via ricalca la vecchia strada per il Lario. All’altezza di via Lambertenghi vi era l’ingresso al vecchio cimitero della Mujàscia o Mojazza.
Diversi anni fa (più di un decennio forse) venne completamente riqualificata: marciapiedi in porfido rosato e lampioni in stile. A distanza di anni dobbiamo dire che l’intervento di riqualificazione è stato efficace e ancora oggi è gradevole passeggiare lungo questa parte di città. Nel corso degli anni la via si è popolata di ristoranti e bar serali che animano la serata e non solo.
Partendo il nostro percorso fotografico da nord, da piazzale Segrino notiamo subito la differenza tra l’ordine e l’arredo urbano di via Borsieri e il disordine di piazzale Segrino, dove le vetture sono parcheggiate in ogni spazio disponibile.
Le architetture della via sono quasi tutte dei primi decenni del Novecento, di semplici fatture ma gradevoli e ben assortite. Abbiamo belle case liberty, un po’ bisognose di un restauro come per il civico 41. Altri edifici da segnalare sono quelli all’incrocio con via Lambertenghi, in puro eclettismo tendente al liberty. Decisamente la sommità della casa al numero 30 ci piace molto con i suoi graffiti recentemente restaurati.
Naturalmente tra i vari locali dell’Isola e di via Borsieri si trova il famoso Blue Note, locale newyorkese che propone regolarmente concerti jazz e blues dal 2003.
La via è alberata da piazza Tito Minniti (che potrebbe essere alberata a sua volta) sino a piazzale Segrino, mentre la prima parte, più stretta, non è alberata ma è ugualmente piena di ristoranti di ogni genere e gusto. Dobbiamo dire che la parte verde della via è molto rigogliosa, esempio abbastanza unico in città, anche per la presenza di arbusti e cespugli che riempiono le aiuole sino al livello stradale.
Abitando in centro mi chiedo come faccia la gente a preferire strade incasinate ed inquinate a certe perle appena fuori dalla cerchia dei bastioni. Sono sicuro che anche Nolo diventerà così, mentre il centro lentamente perderà il suo fascino.
Il problema reale è che l’interno delle mura dei bastioni avrebbe bisogno di un vero e proprio lifting. Le bellezze storiche e culturali della città sono quasi tutte all’interno delle mura. Difficile pensare che queste possano perdere fascino a meno che non ce la mettiamo tutta per rendere il ns centro città ancora più cesso di quello che è. Con pochi accorgimenti si potrebbe trasformarlo in un gioiellino partendo
magari con il piantare qualche albero visto che a parte giardini privati praticamente non è né traccia.
Esempio da far seguire in tutti i centri storici dei vari quartieri, dal centro alle periferie. Non c’è bisogno di progetti faraonici ma semplice buon gusto.
Pietra sui marciapiedi, lampioni in stile, niente parcheggio sui marciapiedi, niente invasione di pali inutili e queste benedette strade in asfalto che non sfasciano gli ammortizzatori delle auto.
Sono pienamente d’accordo con te!
completamente off topic:
nell’articolo del link qui sotto trovate parecchi accenni (e proposte) su temi affrontati qui recentemente. mi sembra molto interessante, ve lo consiglio. Poi magari urbanfile potrebbe a anche dargli lo spazio che merita. buona giornata
http://www.arcipelagomilano.org/archives/46861
Sicuramente UB ha una dote che al giornalista del link manca: la capacità di farsi capire:
(quoto)
“Quindi la domanda ovvia è quale è il modello urbano-territoriale verso il quale andiamo o si vuole andare o che si subisce, che oltre tutte le dichiarazioni di principio (o le chiacchiere in proposito) non è la diffusione sul territorio di polarità che non hanno possibilità di trovare mercato: procedendo così la città metropolitana non sarà mai più multipolare come si dice che vorremmo, ma sempre più monocentrica.”
Attendo eventuale traduzione di UB in Italiano corrente, nel caso gli spunti fossero interessanti…
gli urbanisti sono un po’ così. porta pazienza, il concetto mi sembra comunque comprensibile e gli accenni ai temi ricorrenti su queste pagine – sui quali volevo richiamare l’attenzione dei lettori – sono espressi in italiano 🙂
Si immagino come siano…:-)
Comunque spiace, perchè la gente normale (tipo me) poi capisce solo quel che ho capito io (ossia che non vogliono i parcheggi negli edifici in ristrutturazione perchè attraggono traffico) e questo non solo banalizza tutto ma non rende giustizia a cose che invece mi rendo conto avrebbero anche senso, se solo il Comune avesse voglia di ascoltarle. (tipo il discorso sugli oneri di urbanizzazione, se ho capito bene)
Via Borsieri è molto bella ed è piacevole passeggiarci. Peccato che vie e piazze molto vicine, siano ancora in stato di evidente degrado/sciatteria, eppure basterebbe veramente poco per mettere ordine. Un esempio su tutti, piazzale Carlo Archinto per cui ho fatto diverse segnalazioni al Comune (alcune ascoltate, altre no). UF potete anche voi segnalare/documentare la situazione? Tks
L’unica differenza di civiltà la fanno quegli splendidi dissuasori della sosta che riempiono le foto di via borsieri..
O parigine che dir si voglia
Le chiacchiere stanno a zero
Nota anche l’assenza di piste ciclabili dedicate: in un contesto bello e curato a nessuno viene la voglia di fare il pazzo in auto per strada o il parcheggiatore selvaggio e i ciclisti stanno in strada (in quella via) senza problemi (ci passo spesso e in quella via non so perchè ma mi sento meno in pericolo che in tante altre, ma forse è solo perchè ci sono affezionata)
Segnalo la presenza di un edificio denominato castellotto, di particolare rilevanza architettonica già esaminato a suo tempo dalla sovrintendenza , unico nel suo genere in tutto il quartiere ed attualmente in fase di ristrutturazione, situato all’ incrocio tra via Porro Lambertini e via Pollaiolo
E’ una via così bella che ormai meriterebbe di essere chiusa al traffico e pedonalizzata (basterebbe anche solo il pezzetto che va da Tito Minniti a Piazzale Segrino) lasciando aperto per il transito delle auto l’attraversamento di via Lambertenghi e Via Garigliano).
Ma so che resterà solo una mia fantasia probabilmente.
Via Borsieri pedonale ottima idea!!