Milano | Ortica – Il borgo tra le ferrovie: seconda parte

 

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Panoramica_Ortica

Il nucleo originario dell’Ortica si trova, come abbiamo visto precedentemente, oltre questo ponte ferroviario, proprio in fondo a Via Giovanni Antonio Amadeo, che lo supera e prosegue ancora per qualche metro.

Oltre, superato un ennesimo tronco ferroviario, ci si trova nella piazza che funge da sagrato all’antica chiesetta del Santuario della Madonna delle Grazie o San Faustino all’Ortica.

Al di là del ponte, nel 2012, venne realizzato un nuovo complesso a destinazione d’uso mista sportivo-collettivo con attività di palestra privata nel settore del fitness e wellness e alcune residenze.

Un edificio dalla forte presenza iconica e materica.

Colpisce subito la presenza della torre scura e apparentemente priva di aperture, che sovrasta le ferrovie, rivestita, come quasi l’intero edificio da pannelli prefabbricati di calcestruzzo fonoassorbenti scuri e opachi, lamiera grecata di acciaio inox lucida, tavole di legno di larice.

L’edificio si inserisce perfettamente in questo stretto lotto che è ricavato all’interno dei due rami della ferrovia. Il progetto è dello studio Sergio Festini Architetti.

Un sottopassaggio pedonale ci porta oltre la ferrovia e verso il nucleo antico dell’Ortica. Sempre in via Amadeo, ma al 59, negli stessi anni venne ultimato anche il bellissimo edificio realizzato per Liquigas da Genius Loci Architettura.

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Svoltando a sinistra, in via Privata Marco Tullio Tirone 5, troviamo un altro complesso, residenziale questa volta, ultimato poco tempo fa, dal nome curioso Abitare in Poste. Questo perché qui vi era un magazzino delle Poste Italiane degli anni Sessanta/Settanta e del quale è stata preservata la vecchia insegna, PT, ora collocata nel cortile.

In queste vie troviamo altre architetture realizzate negli ultimi anni; in considerazione del fatto che il luogo è un mix industriale-ferroviario, gli architetti si sono lasciati ispirare cercando a volte di realizzare qualcosa di particolare, come la casa all’angolo con via Rosso di San Secondo al 7, che avrebbe bisogno di qualche restauro (di già?) ma che troviamo interessante.

Il vecchio magazzino delle Poste ora demolito con la vecchia insegna

Svoltando in via Rosso di S. Secondo, via che da un lato è a fondo cieco, troviamo una serie di vecchi edifici, sicuramente realizzati per i ferrovieri.

Ritornando sui nostri passi ci ritroviamo nel piazzale della chiesa e della stazione ferroviaria, sì, perché all’Ortica vi era una stazione ferroviaria.

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All’epoca della vecchia Stazione Centrale, che si trovava nell’attuale Piazza della Repubblica, la disposizione delle strade ferrate era ben diversa.

I tracciati della ferrovia, ovviamente dismessi dopo la costruzione dell’attuale stazione Centrale, li possiamo ancora riconoscere dalla struttura viaria del Terzo Municipio.

I binari, in rilevato, percorrevano l’attuale viale Tunisia, viale Regina Giovanna, viale Giustiniano e arrivati in corrispondenza di piazzale Susa (al bivio dell’Acquabella, dall’omonima antica cascina lì esistente) si univano col ramo Sud delle ferrovie e deviavano verso viale Argonne e quindi l’Ortica).
E proprio nella piazzetta dell’Ortica, nel punto dove si incrociavano la strada per Treviglio con quella che congiungeva Lambrate (a nord) a Cavriano che venne realizzata nel 1896 la prima stazione di Lambrate ancora oggi visibile seppur adibita ad uso abitativo.

La stazione, dismessa nel 1931, a seguito della completa ristrutturazione della rete ferroviaria milanese, non ha cessato di svolgere una funzione di polo aggregativo nell’intero quartiere dell’Ortica.

Infatti, nel 1935 venne attivato, all’interno della struttura, il dopolavoro ferroviario con campi di bocce e una balera frequentatissima che venne chiusa solo una decina di anni fa.

Finalmente nel 2012 la palazzina e la piazzetta antistante sono stati riqualificati, compresa la vecchia osteria, riaperta con una nuova gestione la Balera dell’Ortica.

Al centro della piazzetta (un tempo chiamata Fusina, ma oggi considerata ancora v) vi è una strana struttura che non siamo riusciti a comprendere, quasi una porzione di un pozzo, ma che viene utilizzato a volte come focolaio da qualcuno.

La via San Faustino e via Ortica sono le due vie principali del quartiere e dell’antico borgo, dove ancora oggi si trovano alcune vecchie case di ringhiera affiancate da brutti palazzi realizzati negli anni Cinquanta e Sessanta. Una parte delle ferrovie è stata graziata da stupendi murales che ricordano i personaggi famosi che hanno caratterizzato la città e questo quartiere.

Possiamo considerare Ortica anche il tratto di città subito oltre il rilievo ferroviario.

Due ponti, quello di via San Faustino e quello di via Ortica/Bistolfi mettono in comunicazione i due settori.

Qui il quartiere, abbastanza tranquillo, è caratterizzato da un’edilizia mista, in parte residenziale, realizzata negli anni Venti e Trenta, con le famose “Ca’ di bech” (Ferrovieri) di Via Cima e Via Pitteri, e nuove residenze costruite negli anni del boom economico.

 

Così come troviamo cantieri mai completati e che attendono da anni una risposta come questo grande complesso in costruzione da una decina d’anni in via Cima.

Oppure terreni ancora incolti che potrebbero, magari, essere convertiti in giardinetti per il quartiere, come questo lotto in via Borgomainerio tra via Zambaldi e via Giacinto Martorelli. Con questo abbiamo concluso il nostro giro turistico all’Ortica. Vi ricordiamo anche che abbiamo trattato del degradato ponte sulla ferrovia che unisce via Ortica con via Corelli e l’area di Cavriano.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Ortica – Il borgo tra le ferrovie: seconda parte”

  1. Sarebbe bello se:
    1. venisse realizzata come da ipotesi la fermata sulla linea di Cintura “Ortica FS” come da alcune ipotesi PGT (peccato che non cia abbastanza spazio più per farla su linea passante…)
    2. prolungato il 5 verso ortica rubattino
    3. rifatto quel sottopasso da via Amedeo che è inpraticabile per i disabili

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  2. Daccordo con marco soprattutto sul sottopasso da rifare totalmente e renderlo anche ciclabile.

    Quel sottopasso impraticabile de facto rende l’ortica ancora più isolata dal resto della città mentre con poco si potrebbero rendere comunicanti i 2 rispettivi quartieri e vederli un Po rinascere.

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  3. Salve, innanzitutto complimenti per la descrizione.
    Scrivo perchè mi interessava capire (e magari lei mi può aiutare) l’utilizzo odierno dei binari che si affacciano su via cima/pitteri (sto pensando di acquistare casa da quelle parti ma sono fortemente spaventata che il passaggio dei treni sia molto frequente, magari anche di notte.

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  4. Sto pensando di acquistare un loft nel complesso di Via Amadeo 57. Vorrei capire quanto sia di disturbo la ferrovia esattamente di fronte (credo si tratti della linea suburbana S9 Saronno-Albairate) e cosa prevede il riqualificamento dello scalo di Lambrate.

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