Ed ecco la meraviglia del piccolo giardino di piazza Duomo progettato da Marco Bay. L’annuncio a Gennaio con sponsor altisonante (Starbucks), e un mese di lavori contornati da migliaia di polemiche perché tutti gridarono allo scempio (le palme in piazza del Duomo!)
Oggi la foresta di palme (nome botanico Trachycarpus fortunei), di banani (Musa ensete), entrambi sempreverdi, condividono le tre piccole lingue di verde assieme ad arbusti, graminacee e piante perenni con fioriture alternate durante le stagioni in varie tonalità di rosa: in primavera abbiamo visto un tappeto di bergenia, durante questi mesi estivi sono fioriti i grandi fiori di ortensia in varietà ‘Vanille Fraise’ e di ibisco, in autunno vedremo invece le infiorescenze delle canne giganti cinesi (Miscanthus floridulus).
Ricordiamo che le palme si trovano già a Milano da oltre un secolo, sparse tra giardini privati e pubblici.
Qui gli articoli precedenti sulle palme
Milano | Duomo – Sono arrivate le palme in Piazza Duomo
Milano | Duomo – Che due palme queste palme: a volte, quante polemiche inutili
Milano | Duomo – Ci si preoccupa delle palme ma non delle automobili in Piazza Duomo?
Circa un mese fa ascolto 2 anziani in metro:
“Uè, sù andà a vedè il girdinetto nuovo, quello delle palme al Duomo… sai che mi pias… fà il suo, va bene”
“Eh sì, pias anca mi.. e che ghe semper qualcuno che ga da fare la polemica, ”
Scusate se probabilmente ho sbagliato la trascrizione nell’idioma locale 🙂
Sentire due anziani milanesi commentare con leggerezza e apertura mentale le palme in Duomo mi ha reso felice. Milano è una grande città perchè la maggioranza dei suoi cittadini è aperta alle nuovità, senza pregiudizi. Se sta bene e funziona, allora va bene.
Ma quale apertura mentale… Avete rotto le scatole con questa vostra supposta superiorità. Apertura mentale è capire quando una cosa è adatta ad un luogo e quando non lo è, mica accettare tutto come pecore basandosi sulla falsa idea che il rinnovamento è sempre positivo. Questo non è rinnovamento, è solo un’idea cretina di chi cerca pubblicità.
Ma infatti i milanesi veri di una volta sono intelligenti.
Sono i nuovi arrivati dalla montagna con le piene che sono più imbecilli e sempre ancorati al leccatino della provincetta italietta…
Quelli veri di una volta han fatto la guerra, non lapericena..
forse volevi dire quelli che arrivano dal mediterraneo…inclusi quelli arrivati dopo il 1861 ( i più insidiosi)…
E’ vero le palme a piazzza Duomo non c’entrano nulla, sarebbe come levare le corna dalla testa di Salvini Hihihihihihihihi
Mi riferivo alla val Giargiana.
A me continuano a sembrare fuori contesto: sembra Nizza, ma per non essere tacciato di scarsa apertura mentale da qualcuno più evoluto ed illuminato di me, taccio e non elaboro oltre! 🙂
Hai tutto il diritto di pensarla così, l’estetica è soggettiva.
Il problema non è chi ha i propri gusti, ma chi antepone pregiudizi ideologici.
Rispetto il gusto personale.
Purtroppo a me continua ad apparire un’accozzaglia di essenze vegetali fuori contesto e lo dico con tutta l’apertura mentale possibile.
Concordo con Nicola quando sostiene che il rinnovamento non necessariamente è positivo.
Che poi piaccia ai due anziani o che “le palmette”fossero li anche un secolo fa non ne comprova il valore paesaggistico.
Comunque come trovata pubblicitaria è geniale.
Pazienza, tre anni passano in fretta poi magari siamo a posto per un altro secolo.
Faccio una considerazione che mi rendo conto puo’ sembrare fuorviante, non entro in merito sulle palme si palme no (personalmente non mi fanno impazzire). Il punto forse piu’ desolante e’ constatare che una societa’ straniera del caffe’ come Starbucks sia in pieno centro a Milano e non una Illy per esempio… A volte dovremmo essere piu’ “Francesi” e difendere I nostri punti di forza (l’espresso e’ italiano diamine). Invece abbiamo in pieno centro un simbolo di quello che non e’ l’Italia..
Forse per molti (come me) le palme sono l’irritazione di una visione a corto raggio di quello che dovrebbe rappresentare una citta’ come Milano.
La triste Verità è che forse i marchi italiani dovrebbero tirare fuori i soldi per le aiuole e meno per i cartelloni lampeggianti sulla facciata del Duomo…?
Si questo e’ altretanto vero.
Tornando invece sulle palme, il parallelo lo farrei con I cavoli …
ovvero esistono da sempre in Italia ma non si mangiano a merenda (di solito).
ecco le palme mi fanno questo effetto in piazza Duomo…
cioè Milano non dovrebbe avere le catene come Starbucks? cioè a Parigi non ci sono gli Starbucks in centro? cioè gli Starbucks minacciano l’espresso?
gasp!
1.Parigi ha (anche) gli Stabucks perche’ la Francia non mi risulta famosa per il suo caffe’ …. 2. Gli starbucks non minacciano l’espresso sono 2 cose distinte proprio per questo avrei preferito una “rappresentanza” della nostra cultura. Detto questo la mia non era una crociata ma semplicemente una constatazione o meglio un desiderio. Le scelte influenzano anche l’economia da sempre, ed stimolare le nostre virtu’ famose in tutto il mondo e metterle a “frutto” hanno un ritorno. Senza polemica (gasp?!)
Quindi per rappresaglia a New York dovrebbero chiudere Eataly?
Come si direbbbe a Milano… (e forse anche a New York…)
Ma và a ciapà i ratt!!
😀 😀
continui inesorabilmente a fare esempi che stonano … New York con il cibo mah …… Quanti ratt hai preso oggi?! …sacco pieno? 🙂
Non c’è niente da difendere dell’italianità che si difende da sola, anche perchè gli italiani sono emigrati e migranti fino anche ai giorni nostri, cioè sono i primi che se possono, se ne vanno…….inoltre la retorica patriottica fa tanto fascio…e dittatura, Daniele devi farei conti con la realtà non con la fantasia. E la realtà è che ora c’é un’aiuola verde, ben tenuta e rigogliosa, che porta colore e fantasia. Il resto è retorica sulla retorica….parole, bla, bla, bla….
Con Starbucks sarà la volta buona che i classici bar italianissimi che vi piacciono tanto incominceranno a smettere di servire miscele di caffè schifose e bruciate in macchine espresso che non vengono mai tarate né pulite..
La concorrenza fa miracoli…
e finalmente ricominceremo a bere caffè buono nei bar di Milano…
L’ultimo Starbucks l’ho provato a Varsavia…lascia perdere…nulla da confrontare sarebbe un insulto ! 🙂
In piazza Gae Aulenti c’è un bellissimo Illy Caffè – forse meno alla moda di Starbucks ma a me piace anche di più.
E comunque Starbucks in Italia arriva in joint venture con un Italianissimo (e grandissimo) gruppo italiano, quindi qualcosa di Italico c’è comunque.
Ma al posto di quel cestone dei rifiuti nero piazzato li in bella vista non potrebbero studiare un metodo di raccolta meno invasivo magari piazzando dei cestini all’interno del recinto?
Quella fu una polemica (di pochi cilatroni per la verità e certamente non per motivi di estetica) degna di Gemonio, non della nostra grande, aperta e tollerante Milano che è sempre più meravigliosamente fatta di mille colori e sapori. Grazie a tutte queste contaminazioni è diventata grande e lo sarà sempre di più. Viva Milano città aperta!
E bravo il frikkettone che al leghista brutto sporco e cattivo non gliele manda certo a dire! 🙂
(Ma “Milano città aperta” è in omaggio a Rossellini o al libro di Pisapia edito da Rizzoli??)
Rispondo a Dado poi chiudo qui’ il discorso perche’ quando si fanno certe affermazioni gratuite vanno poi giustificate. Il mondo dei social ha creato dei mostri di superficialita’ . Ritornando alle nostre palme un noto poeta diceva : sotto gli occhi di tutti nel cuore di nessuno, ecco credo che questo spazio dia questa impressione a molti. Eviterei discorsi politici ma un dato e’ certo ci sono troppe opinioni negative sono il segno che questo spazio in Duomo non e’ sicuramente amato dalla maggioranza dei Milanesi, e per amato intendo che si sente “suo”, sopportato forse … Buona giornata
Le opinioni negative sono sempre di volume più alto delle opinioni positive le quali per loro natura sono perlopiù silenziose.
L’indignazione si urla.
Mentre la bellezza la si gode (in silenzio)
Per questo la ricerca soiale non la si fa con i VOLUMI e DECIBEL..
😀 😀
in ogni caso: 18 mesi all’alba!!
(il contratto di Starbucks col Comune è di 2 anni)
Probabilmente si, ma dei molteplici amici e colleghi che hanno espresso un opinione a riguardo nessuno ne parlano in modo “entusiasmante” per usare un eufemismo. Cmq personalmente lo ritengo una delle poche stonature in mezzo invece a molti cambiamenti positivi di Milano. Evvabe’ dai non tutte le ciambelle vengono fuori con il buco …in Duomo si poteva fare moltooo meglio suvvia.
Visto che ci siamo e chiuse le polemiche, le palme finiranno però se proprio devo dirla tutta in piazza Duomo quello che sarebbe un bellintervento da fare sarebbe il ripristino della grande aiuola quadrangolare intorno al cavalluccio a dondolo.
In modo da bilanciare il grande volume del Duomo con un’area vegetale arborea al lato opposto della piazza che oggi rimane sbilanciata architettonicamente.
Nelle vecchie foto d’epoca si vede come gli equilibri di vuoti e pieni di piazza Duomo erano molto più belli e armoniosamente bilanciati.
Su questo si potrebbe discutere anche su che tipo di vegetali mettere.
Questo per chiudere la palma connection e invece aprire un dibattito serio.
Emrisistemare la piazza un po più a lungo termine .
Serenità e pace
Scusate non riesco a trattenermi oggi ma mi viene in mente che fra qualche decennio quando saro’ decrepito sempre che saro’ vivo…qualcuno mi dirra’: ..ti ricordi a Milano quando in Duomo c’erano le palme?! 🙂
Sono convinto che saranno rimpiazzati prima di quello che pensiamo invece rimarrano a lungo nei ricordi dei Milanesi … jijijiji
evvabe’ ridiamoci sopra