All’inizio del 2000 una disposizione della Comunità Europea ha messo alle strette chi gestisce l’acqua potabile di Milano che ha dovuto correre ai ripari realizzando in fretta e furia dei filtri per l’acqua potabile sparsi per la città per non rischiare di dover chiudere i rubinetti ad oltre un milione di cittadini.
Possibilità scongiurata per un pelo, ma dopo 17 anni in giro per la città ci troviamo ancora con questi “misteriosi” silos. I più ingombranti e visibili sono quelli di piazzale Maciachini, dove troneggiano al centro della piazza un po’ nascosti dal verde e decorati nel 2010 da un’istallazione col nome di “Life is laugh”, opera dello street artist milanese Massimo Costantini.
Nel 2008, lungo viale Jenner vennero installati altri 4 grossi silos ad incrementare quelli già in funzione al centro della piazza.
Dopo quasi dieci anni ecco ancora presenti i silos e lo stato in cui convivono con il viale Jenner.
Finalmete a breve la situazione di questi ingombranti silos avrà una soluzione definitiva.
Infatti c’è una procedura aperta per l’affidamento in appalto dei lavori di realizzazione di filtri a carbone attivo presso la Centrale Comasina (che è questa di Piazzale Maciachini). L’intervento, che prevede l’interramento dei filtri in questione, è in fase di gara. Le offerte sono state presentate il 7 giugno scorso. E’ stata nominata dal Comune la commissione giudicatrice e entro settembre al massimo ottobre, il Comune dovrebbe aggiudicare i lavori che potranno iniziare nell’inverno 2018.
I lavori avranno una durata di circa 1 anno e, quindi, una volta realizzati i nuovi impianti di trattamento interrati in piazza Maciachini, potranno essere rimossi quelli esistenti in viale Jenner (indicativamente fine 2018 / inizio 2019).
Di seguito due immagini dello stabile del vecchio acquedotto dell’Acqua Potabile che si trova in Via Luigi Federico Menabrea 28 e che risale agli anni Venti del ‘900.
Per i silos decorati per me sarebbe una perdità, potrebbero essere lasciati come decozioni di un giardino sempre nel quartiere… per il resto spero che rivalutino anche la centrale che è un esempio interessante di liberty applicato ad edifici industriali
Secondo me di murales, graffiti, pitture, installazioni colorate e allucinate ne abbiamo abbastanza in giro per Milano e queste me le perdo volentieri (della serie “magari a qualcuno piacciono” ma il troppo storpia) 🙂
onestamente quelle decorazioni non fanno gridare al miracolo. anzi visto che già la piazza non è bellissima se quei boiler giganti dovessero sparire sarebbe una gran bella cosa. se poi il giardino ritornasse ad essere un luogo di svago per i bambini come quando ci andavo io da piccolo non sarebbe male, tenuto conto che di fronte c’è una scuola elementare.
Non sono del tutto concorde. Purtroppo temo si lasci poi il vuoto che diventerá “terra di nessuno” come al solito. Per quanto riguarda la sistemazione a verde sarebbe bellissimo ma se vedete come diventa la sera il giardino accanto alla Villani ovvero la scuola materna poco distante non so se sarebbe il luogo adatto per un altro parco..purtroppo. Penso che i residenti potrebbero presto rimpiangere i silos