Pierfrancesco Maran è assessore a Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano.
• Arredo Urbano: quali sono i prossimi sviluppi soprattutto per quanto riguarda le periferie?
Stiamo provando a incentrare una buona parte della nostra attività sul rifacimento di alcune piazze. Questo tema è per noi molto importante perché se da un lato è necessario intervenire sull’offerta abitativa e sulla qualità urbanistica in periferia, riteniamo che la tematica dello spazio pubblico sia fondamentale per dare a un quartiere periferico nuovo slancio e vivibilità.
Poche settimane fa abbiamo inaugurato Piazza Negrelli, area molto travagliata su cui credo si sia fatto un buon lavoro; sono ormai a buon punto i cantieri in piazza Rimembranze di Lambrate e stiamo pensando a progetti anche per altri luoghi come Piazza San Luigi in zona Brenta e alcune piazze del Municipio Nove. Stiamo anche immaginando un concorso per giovani architetti da lanciare in autunno.
• Arredo urbano e nuovi rischi terroristici: quali le prospettive per andare oltre ai Jersey?
Innanzitutto va garantita la massima sicurezza, e i jersey sono al momento la soluzione più rapida ed efficace. Penso anche che si possano trovare soluzioni esteticamente meno impattanti ma ugualmente adeguate, può essere una bella sfida da lanciare ai progettisti.
• Sempre in merito all’arredo urbano, non si potrebbero inserire opere d’arte all’interno delle piazze?
Stiamo lavorando con l’Ass. Tajani affinchè nelle prossime edizioni della Design week siano dedicati uno spazio e un’attenzione maggiore allo spazio pubblico, che vada oltre il periodo del Salone del Mobile. E’ un tema che ci poniamo da quasi un decennio, oggi ci stiamo dotando della struttura amministrativa che possa agevolare questo approccio. Ci stiamo inoltre muovendo per affrontare il tema delle sculture in città: sei mesi fa abbiamo posizionato la statua di Boscovich sanando una situazione che perdurava da anni e di cui anche voi di Urbanfile avete parlato.
Nei prossimi mesi aprirà il parco delle sculture a Citylife e pensiamo che il tema delle opere d’arte diffuse sul territorio possa e debba essere preso in considerazione ancora più diffusamente.
• E il Cavallo di Leonardo? Pensa sia possibile trovare una collocazione che lo valorizzi?
Sappiamo quanto forte e profondo sia il legame tra Leonardo e la città di Milano. Non sono contrario a uno spostamento della scultura, magari per celebrare il Cinquecentesimo dalla scomparsa del Genio. Ma ovviamente questo potrebbe essere fatto solo con il supporto di sponsor privati ed è dunque un’ipotesi da valutare.
Ci sarà poi da comprendere come difendere la caratteristica storica dell’Ippodromo che è luogo che non va abbandonato ma difeso e preservato.
• In merito alle aree verdi, ci può dire quale sia la situazione attuale?
Innanzi tutto vi segnalo che dal 22 al 24 settembre torna Green City, , il grande evento che vede protagonisti tutti coloro che collaborano a valorizzare il patrimonio verde. Quest’anno abbiamo avuto tantissime adesioni di associazioni, enti e cittadini che con entusiasmo ed esperienza porteranno in città oltre 300 iniziative aperte al pubblico. Tra pochi giorni potrete trovare il programma e tutte le informazioni per partecipare agli eventi sul sito http://www.greencitymilano.it/
Per quanto riguarda la manutenzione, siamo in una fase di trasformazione. E’ cambiato l’appaltatore della gestione del verde dopo 17 anni. Questo ha causato qualche disguido nelle prime settimane ma abbiamo raggiunto un livello di servizio più che accettabile. Nel corso del prossimo anno vorremmo ragionare meglio sulle modalità di gestione del verde. Milano sta andando a progettare nuovi parchi (pensiamo ad esempio alle grandi aree verdi che nasceranno dentro gli scali ferroviari) ma vede anche arrivare a compimento alcune belle novità come il Portello, Biblioteca degli Alberi e Citylife. Si tratta di parchi bellissimi i cui costi di gestione sono tuttavia molto alti. Le strade sono tre: aumentare risorse pubbliche per il verde; abbassare gli standard di manutenzione; creare una virtuosa sinergia con i privati per immaginare una gestione chiavi in mano da parte di terzi. E’ quest’ultima la soluzione che vorremmo applicare per garantire qualità per la manutenzione dei nuovi parchi.
• Ci sono progetti in merito ai parchi di confine della città?
Crediamo che la Città Metropolitana possa fare molto sul tema della gestione dei grandi parchi. E’ in fase di discussione l’idea di unificare il Parco nord con il Parco Sud creando un grande parco metropolitano. Se questo si verificasse, anche alcuni parchi di Milano che insistono formalmente dentro il parco sud potrebbero avere in futuro un modello di gestione unitario che utilizzi al meglio alcuni criteri dell’attuale gestione del Parco Nord.
• Qualche anno fa Claudio Abbado propose di piantare in città 90mila alberi come cachet per il suo ritorno alla Scala. Il progetto non è poi stato portato avanti ma ci sono in cantiere idee simili?
I progetti come quello di Abbado o di Renzo Piano, sebbene non siano stati portati avanti completamente, hanno comunque lasciato un segno. Molti spazi sono stati trasformati seguendo le indicazioni che derivano dall’idea di mettere gli alberi al centro delle riqualificazioni, pensiamo ad esempio al restyling appena concluso in Piazza Beccaria. Milano è una città ricca di verde, lo è meno all’interno della cerchia 90/91. La principale difficoltà nel piantare nuovi alberi riguarda la scarsa conoscenza del sottosuolo milanese. La riapertura dei Navigli e la riorganizzazione delle sponde potrebbe essere l’occasione per nuovi approfondimenti anche in questo senso.
• Cosa dobbiamo aspettarci dal progetto relativo agli Scali ferroviari?
Credo che, messi insieme, la riqualificazione degli Scali ferroviari, la riapertura parziale dei Navigli, il piano Periferie e i rapporto con la Città Metropolitana, diano chiara un’idea chiara della città del 2030. Questo è importante perché negli ultimi due decenni Milano è stata spesso accusata di non avere una visione del futuro.
Nell’accordo di programma sugli Scali ci siamo dati una tabella di marcia con le Ferrovie che intendiamo rispettare. Gli ultimi mattoni saranno posizionati tra 15 anni, ma pensiamo che qualche risultato si potrà vedere già durante questo mandato. La trasformazione degli scali avverrà con masterplan realizzati con procedure concorsuali pubbliche aperte.
• Ci possiamo aspettare architettura in altezza?
Le trasformazioni urbansitiche che abbiamo visto a Milano negli ultimi decenni ci dimostrano che non bisogna avere timore delle altezze, se vengono realizzati interventi di qualità. Pensiamo piuttosto a realizzere un giusto mix tra edifici alti e costruzioni più contenute che si inseriscano armoniosamente nei quartieri limitrofi. Ricordiamo che comunque oltre i 2/3 delle aree sarà a verde.
• Un altro grande progetto di cui si è parlato negli ultimi mesi riguarda Piazza d’Armi. Ci sono novità?
E’ un tema che verrà approfondito con attenzione in autunno. Pensiamo che si debbano preservare gli elementi boschivi presenti nell’area e intendiamo valutare il progetto insieme ai cittadini e al Municipio 7 per stabilire possibili funzioni e ipotesi di sviluppo. Ci prenderemo il tempo necessario affinché la trasformazione costituisca un cambiamento positivo per il quartiere e la città.
• Quali sono i progetti per la valorizzazione di Piazza Cordusio?
Con la pedonalizzazione di piazza Castello abbiamo creato una passeggiata fino a San Babila aumentando di molto i frequentatori anche delle vie limitrofe. La passeggiata è però interrotta da Cordusio: abbiamo bisogno di rendere fruibile anche questo spazio, che attualmente è un luogo di passaggio non valorizzato.Tutti gli edifici della piazza si stanno convertendo da uffici a spazi ricettivi e commerciali. Si è già avviato un dialogo tra gli investitori con l’obiettivo di lavorare, di concerto con l’Amministrazione, a un progetto di riqualificazione della piazza, e pensiamo che i risultati non tarderanno ad arrivare. La riqualificazione di Cordusio può costituire un volano anche per gli spazi limitrofi come piazza Edison, via Orefici, via Meravigli, via Broletto.
• L’anno scorso è stato scelto il progetto vincitore della sistemazione dell’area intorno al Castello. Quali tempi ci dobbiamo aspettare?
Bisogna arrivare alla progettazione definitiva, che deve essere condivisa con la Sovrintentenza. Si procederà poi per gradi, partendo da Largo Beltrami.
• Il Sindaco qualche settimana fa ha ventilato l’ipotesi di dare una nuova identità a Piazzale Loreto. Ci può dire di più?
Vorrei che fosse uno dei punti che andiamo ad analizzare nel PGT.E’ una zona di cui parliamo da molti anni, anche con l’obiettivo di eliminare una frattura tra una Milano Centrale che finisce in Buenos Aires e l’asse periferica su viale Monza e viale Padova. Credo che piazzale Loreto meriti una svolta. Si potrebbe immaginare ad esempio di valorizzare qualche edificio della piazza, in modo da dare una nuova identità a tutta l’area.
• Quali invece le idee in merito ai cavalcavia presenti in città?
I cavalcavia hanno una funzione legata alla mobilità nettamente inferiore rispetto al passato. Si sono fatte ipotesi di abbattimento e si è immaginato di realizzare un’ High line stile New York. Finora non ci sono state le risorse per impostare la soluzione, ma pensiamo che ci si debba ragionare in maniera approfondita.
• Dopo varie ipotesi ormai tramontate, quali sono le prospettive per l’area Portello?
Vogliamo che nell’area arrivi un progetto urbanistico qualitativo in grado di valorizzare il quartiere e portare nuovi servizi. La questione al momento è in mano a Fondazione Fiera che sta cercando di risolvere il contenzioso in corso con Vitali per il Progetto Milano Alta.
Alcune risposte sono alquanto evasive ma va bene, ci sta, fa parte del gioco della politica.
Mi chiedo come mai all’assessore che ha la delega sull’Arredo Urbano non abbiate fatto domande più specifiche e più ficcanti su questo tema:
a quando l’abaco?
perché non si eliminano i pali superflui?
a quando un coordinamento con l’illuminazione? (che pare sia competenza del Traffico)
perché non si riesce a implementare delle linee guida per un utilizzo coerente degli oggetti di arredo urbano?
Quando vedremo un concorso di idee internazionale per ridefinire l’immagine urbana della città, come hanno fatto nelle metropoli “vere”?
perché non si fanno azioni più incisive contro il graffitismo vandalico (ad esempio coinvolgendo le associazioni di via dei negozianti, e obbligando almeno le aziende e gli enti a ripulire…)?
e si potrebbe continuare…
Tutte ottime domande che attendono ancora delle soddisfacenti risposte…
Bravo The doctor is: IN,
avete perso una grande occasione. In questo blog (giustamente!) sono ricorrenti i post sul pessimo arredo urbano di Milano, sul fatto che non ci sia coordinamento, che manchi un abaco ed una visione di insieme sul tema.
Perché nessuna domanda a riguardo?!
Concordo, mi sarei aspettato domande su temi che spesso vengono trattati nel blog: abaco, pali\illuminazione… se non lo chiedi all’Assessore all’Urbanistica a chi lo chiedi?
Concordo in pieno con gli altri commenti.
Sarebbe stato probabilmente meglio andare nel dettaglio di un paio di temi tra i più dibattuti su UF (arredo urbano, abaco, tag, qualità degli spazi pubblici ad esempio) per evitare che le risposte rimanessero generiche come poi è stato.
Se poi sia un “problema” delle domande o di chi dava le risposte (a tratti sembrava di sentir parlare un vecchio democristiano tipo Forlani 🙂 ), non lo so, ma quando ho letto il titolo speravo in qualcosa di diverso.
effettivamente era un argomento da affrontare.
per esempio (e se mi capita un giorno glielo chiederò): quale logica geniale prevede l’asfalto sui marciapiedi e i san pietrini in strada?
Esatto!
Se ci fosse l’occasione di una seconda intervista, gli potete chiedere per favore come vede il futuro della moltitudine di vecchi stabili e quartieri costruiti male negli anni 50 e 60 che adesso sono obsoleti, brutti, fatiscenti e soprattutto quasi invendibili? (e non parlo delle case popolari)
Specie alla luce del fatto che a Milano non si costruiva così tanto residenziale nuovo come oggi da almeno 30 anni e che sono in arrivo progetti biblici (aree FS ma anche ex Piazza d’armi) quanto a nuovi appartamenti in vendita.
L’esistente che facciamo? Come il downtown di Detroit? Secondo me è un punto che con l’Urbanistica ha a che fare.
Cavoli, che peccato, comunque sembrava un articolo del corriere quando qualcuno gli sta simpatico senza temi scottanti e molto generico.
Peccato, lo sapete il mio odio nei suoi confronti, se mi aveste pensato vi sarebbero venute in mente mille domande in più..
Assolutamente un politico, con visioni molto lente da democristiano piddino.
Confermo che con uno come Maran non si va lontano, perchè cerca consensi e quindi quando deve decidere sente mille campane, invece quando uno è bravo decide e basta non ha bisogno di sentire la gente e quello che pensa.
Purtroppo la democrazia con queste varianti rallenta molto lo sviluppo della nostra città.
Non dico che bisogna prendere la ruspa e buttare giù i palazzi che non ci piacciono, però deve essere lui a dettare le linee guida, invece fa solo il compitino e poi chiede ai consigli di zona se va bene, magari i consigli di zona gli dicono che non va bene e in alcuni casi cerca di venire incontro in altri fa quello che vuole.
Insomma incoerente e poco pratico.
Come tutti i nostri assessori, dovrebbero girare di più Milano e annotarsi le cose che diciamo da sempre.
Pali, marciapiedi, dissuasori, paracarri tutti devono avere lo stesso stile dal centro alla periferia, usare il pavè sui marciapiedi e il catrame sulla strada ecc…
Poi se la mena che ha cambiato il fornitore che lavorara da 17 anni nel verde pubblico, prendendone uno a basso prezzo che non è in grado di gestire il verde, da me in zona solari ci sono ancora le erbacce sui marciapiedi.
Anche qui ha dimostrato la voglia di cambiamento impostata esclusivamente sul risparmio, che come sappiamo non porta a grandi progetti ma tendenzialmente a grandi schifezze….
Voglio essere onesto: non sono stato mai d’accordo con quello che scrivi, ma questa è la prima volta che approvo il tuo commento dalla prima all’ultima parola. Qui Maran bisognava “massacrarlo”, altroché…
Esatto. Io spesso mi lamento perchè a volte le critiche sembrano molto preconcette e non si valorizza adeguatamente il (molto, in meglio) che è stata fatto in questi ultimi anni con i nuovi progetti. Però l’assessore andava messo alle strette. Se ci si lamenta per la mancanza di arredo urbano gli deve essere posta la domanda. Se giustamente si vogliono marciapiedi in beola e strade asfaltate, stile via Borsieri all’Isola (e non il contrario come oggi, dove il pavè sulle strade crea anche gravissimi problemi di sicurezza agli utenti di bici e motocicli) gli deve essere posta la questione e si deve avere una risposta, possibilmente non evasiva. In corso di Porta Romana ho assistito recentemente a rovinose cadute che solo per fortuna non hanno provocato tragedie. E’ una questione di sicurezza pubblica prima ancora che di arredo urbano ed è quindi una questione che merita una risposta urgente. Di fatto, l’assessore non ha detto assolutamente nulla di nuovo che già non si sapesse. Non solo sui progetti è rimasto estremamente nel vago, ma soprattutto sui tempi. Ed i temi sono importanti, non solo ij politica ma nella vita di tutti i giorni. E la riapertura dei navigli?
praticamente solo risposte generali, molto evasive, che qualsiasi politico avrebbe dato. Nulla di concreto in questa intervista e, soprattutto, nulla sull’arredo urbano.. la grande croce di questa città.
Ed i tempi sono importanti, non solo in politica ma nella vita di tutti i giorni.
Ho letto 3 volte l’intervista ed ancora non ho capito: se gli porto uno sponsor che fa una fideiussione e paga tutto, per il cavallo leonardesco Maran è d’accordo o no che si tolga dal periferico ippodromo?
Più che Maran sembrava di sentire l’intervista alla Sibilla Cumana!
Concordo con molti interventi, tutto politically correct ma troppi temi importanti sono rimasti nel cassetto.
Per esempio il già infinitamente citato grave problema degli imbrattamuri e dei rapporti comune/sovraintendenza per intervenire rapidamente sugli effetti dei vandalismi prodotti a monumenti importanti come l’arco della pace.
E nessun accenno agli interventi preventivi da mettere in programma e a budget per arginare il fenomeno che sta dilagando (anche questa era una domanda da porre).
Insomma, parecchio film Luce …
“Dopo varie ipotesi ormai tramontate, quali sono le prospettive per l’area Portello? Vogliamo che nell’area arrivi un progetto urbanistico qualitativo in grado di valorizzare il quartiere e portare nuovi servizi. La questione al momento è in mano a Fondazione Fiera che sta cercando di risolvere il contenzioso in corso con Vitali per il Progetto Milano Alta.”
Si segnala all’assessore Maran e al sindaco Sala che ci sono mire “romane” sui vecchi capannoni del Portello di portare lì gli studi di produzione di corso Sempione e via Mecenate. Praticamente alla raix non è interessato nulla per anni di Milano e all’improvviso, proprio ora che si decide di abbattare i capannoni del Portello per fare un progetto di riqualificazione urbanistica che completi l’area con Citylife, da roma si svegliano “perchè vogliono puntare su Milano”… Si come no… Fate attenzione che questi probabilmente da un lato vogliono impedire il completamento del rinnovamento urbanistico del Portello in connessione con Citylife, naturalmente la solita invidia e gelosia romana, e dall’altro vogliono impedire che Fiera Milano si rafforzi a livello patrimoniale con la vendita dell’area. Sembra che a roma stiano tentando di sviluppare la fiera romana e quindi, come sempre nel loro stile, tentano di danneggiare le altre fiere italiane sperando che qualche manifestazione vada da loro. In realtà da loro, come sempre, non andrà nulla, ma danneggiando il sistema fieristico milanese si avvantaggeranno i sistemi fieristici stranieri, in particolare quello di Parigi e di Norimberga. Quindi dovete assolutamente impedire che la raix vada nei vecchi capannoni del portello e procedere con il rinnovamento urbanistico della zona abbattendo i vecchi capannoni. Si può sempre trovare un’altra area, ce ne sono molte dismesse, dove se vogliono possono sempre usare le “loro” risorse finanziare, soldi soprattutto del canone dei contribuenti di Milano, per costruirsi un nuovo centro di produzione, anche per portarli a “vedere” (come nel poker) se sono realmente interessati a puntare anche su Milano o se è la solita “arrampicata sugli specchi”, un bluff, per mettere lacci e lacciuoli al rinnovamento urbanistico di Milano.
Visto che siamo in tema Fiera si segnala anche che ogni volta che c’è una manifestazione fieristica a Milano o qualche evento importante c’è spesso qualche sciopero dei mezzi pubblici, dei treni e degli aerei. Non è da escludere che ci sia dietro qualche strategia per danneggiare apposta le manifestazioni fieristiche di Milano per avvantaggiare altri sistemi fieristici, in particolare stranieri.
1. Il Sindaco qualche settimana fa ha ventilato l’ipotesi di dare una nuova identità a Piazzale Loreto. Ci può dire di più?
Vorrei che fosse uno dei punti che andiamo ad analizzare nel PGT.E’ una zona di cui parliamo da molti anni, anche con l’obiettivo di eliminare una frattura tra una Milano Centrale che finisce in Buenos Aires e l’asse periferica su viale Monza e viale Padova. Credo che piazzale Loreto meriti una svolta. Si potrebbe immaginare ad esempio di valorizzare qualche edificio della piazza, in modo da dare una nuova identità a tutta l’area.
2. Quali sono i progetti per la valorizzazione di Piazza Cordusio?
Con la pedonalizzazione di piazza Castello abbiamo creato una passeggiata fino a San Babila aumentando di molto i frequentatori anche delle vie limitrofe. La passeggiata è però interrotta da Cordusio: abbiamo bisogno di rendere fruibile anche questo spazio, che attualmente è un luogo di passaggio non valorizzato.Tutti gli edifici della piazza si stanno convertendo da uffici a spazi ricettivi e commerciali. Si è già avviato un dialogo tra gli investitori con l’obiettivo di lavorare, di concerto con l’Amministrazione, a un progetto di riqualificazione della piazza, e pensiamo che i risultati non tarderanno ad arrivare. La riqualificazione di Cordusio può costituire un volano anche per gli spazi limitrofi come piazza Edison, via Orefici, via Meravigli, via Broletto.
Questa intervista è una vera presa per il c..o !!! Avete danneggiato sia la vostra immagine professionale che fatto apparire come un proveretto disorientato l’assessore. Se ve la risparmiavate era meglio. La prossima volta cercate di essere specifici ed incisivi. Se si fa una intervista e l’intervistato accetta di farla come minimo uno si aspetta delle risposte e non una superscazzola…. Se questo è lo spessore dei nostri assessori..povera Milano
Anche a me non è piaciuto. Troppo generico e nessuna data certa su nessun progetto. Milano non può fermarsi, deve cogliere la spinta di rinnovamento e la crescita e deve trasformarsi e diventare più bella, più pedonale, più pulita e più verde SUBITO, non tra anni o nei prossimi mandati. Risistemare vie e piazze, pulire i muri e piantare alberi non sono cose che costano miliardi di euro, i soldi si devono trovare e i lavori devono essere affidati a ditte che li portano a termine a regola d’arte e con tempi certi.
il caro assessore Maran ha mai fatto un giro a Porta Vittoria per osservare da vicino il vergognoso degrado che ha lasciato il fallimento Coppola? sterpaglie, topi, rifiuti, cumuli di terra, alle porte del centro città. Possibile non si possa almeno recintare in modo decente questo squallore, rimuovere le montagne di terra e rendere la zona un po’ più vivibile in attesa che si risolva la questione giudiziale?
Il fallimento dell'”imprenditore” romano Coppxla… Non è da escludere che sia stata tutta una messinscena romana per danneggiare Milano, in modo da lsciare appunto in una zona centrale “sterpaglie, topi, rifiuti, cumuli di terra, alle porte del centro città”…
E poi aggiungo, sperando che l’assessore leggerà i commenti alla sua intervista: in comune non andate mai all’estero? Non fate viaggi studio in Francia, Spagna, Germania..? non vedere la differenza enorme nella regolamentazione della sosta tra la nostra città e altre città paragonabili? Mano consente il parcheggio di auto sulle aiuole e sui marciapiedi e consente ai motorini di occupare ogni angolo del proprio centro storico rendendo la vita impossibile ai pedoni. Ma si può continuare a tollerare comportamenti così dannosi e pericolosi? Le aree pedonali, verdi e i marciapiedi non possono essere ridotti a parcheggi, le multe si devono dare senza pietà. Fate qualcosa, fate pressione sui voglii affinché facciano meglio il loro lavoro.
In realtà basta un weekend con Easyjet per aprire gli occhi sul mondo, non serve il “viaggio studio” 😉
In ogni caso Maran adesso è all’Urbanistica (e arredo urbano). Gettargli addosso la croce del parcheggio selvaggio e dei vigili è fuori luogo (anche se dopo questa intervista la voglia viene…)
Lo stesso Maran sostiene che all’interno della cerchia della 90-91 il verde e gli alberi sono praticamente inesistenti. All’interno della cerchia dei Navigli la presenza e’ nulla. Il motivo ? Non conosciamo il sottosuolo e sotto servizi della città. E quindi ? Il problema dobbiamo risolverlo noi o lui che è l’assessore ? Maran cerca di rispolverare in creata il progetto dei 90.000 alberi da piantare a Milano e implementarlo subito. Mancano i soldi ? Non ci crediamo e s e proprio questo e’ il caso, sii creativo e trova progetti di crowd funding o sponsorizzazioni private. Sono sicuro che sia i privati cittadini che le aziende ti seguiranno. In parole spicce non ci dire che perché il tuo assessorato e’ ” ignorante ” non si può fare nulla. Ti abbiamo votato per risolvere i problemi non per ricordarci quali sono !
Dimenticavo…: assicurati che quel cavallo per l’anniversario della morte di Da Vinci sia in centro così magari qualche turista in più come avete sbandierato in campagna elettorale riusciamo ad attirarlo. Hollywood per l’anniversario del genio sta girando un film con Di Capito come protagonista. Questo genererà sicuramente molto rumore mediatico a livello mondiale. Sarebbe veramente imbarazzante se come città non sfruttassimo questa occasione, creando eventi e percorsi dedicati al genio intercettando così una fetta di turisti curiosi. Come si dice… ognuno e’ artefice del suo destino…Tu che destino hai in mente per la nostra città ?
3 cose dovete chiedere a maran:
1.i dissuasori di sosta generalizzati su tutti i marciapiedi di Milano
2. L’asfalto sui marciapiedi e la pietra sulle strade
3. L abaco dell’arredo urbano (omogeneità dell’arredo)
…
4. parcheggi gratis per i clienti dei negozi, per par condicio nei confronti di supermercati e centri commerciali, soprattutto fuori Milano, che hanno parcheggi aggratis. No anche perchè se i negozianti di Milano non lavorano poi trovare i soldi per i punti 1.2.e 3. è un’impresa, perchè se aspetta le tasse dei centri commerciali e delle società di ecommerce che hanno tutte sede in paradisi fiscali, aspetta e spera…
veramente gia’ Maran sembra avere problemi ad essere in sintonia con i veri problemi pratici delle aree di sua competenza (almeno a leggere questa intervista) che non mi sembra il caso di fargli domande su aree di competenza dei suoi colleghi della viabilita’ e commercio!
Si ok.. Ma al di là delle chiacchiere, quando leva tutti i maledetti Panettoni dalle strade? Quando verniciano dello stesso colore (Nero come in Europa o almeno in verde bottiglia come a Roma) i Pali dei Semafori? Che intenzioni hanno con l inguardabile Piazza Firenze? E soprattutto, cosa stanno combinando con Corso Sempione ??! (anche il tema Fiori sui lampioni del centro sarebbe interessante affrontare.. Come quello del non avvenuto restyling di piazza Scala!)