Ed ecco la seconda parte del nostro reportage fotografico dal cantiere della Biblioteca degli Alberi, progettato dallo studio Inside-Outside. Come avevamo detto, questo articolo riguarda la parte di Piazza Einaudi, dove il cantiere è partito molti mesi dopo la parte principale, verso Piazza Gae Aulenti.
Proseguono le piantumazioni nella grande piazza giardino che è stata inclusa nel progetto della Biblioteca degli Alberi. Anche qui sono stati creati gli spazi circolari dove sono stati piantati gli alberi che formano i boschetti per specie. Naturalmente ogni “cerchio alberato” ha un differente allestimento d’arredo. In questo caso è stata sistemata la rete traforata che permetterà all’erba di crescere ugualmente dove la gente potrà passeggiare. Sono in corso anche le sistemazioni delle panchine.
Nel frattempo è stato anche riqualificato il parcheggio sotterraneo pre-esistente.
Altre immagini dal cantiere mentre ci siamo diretti verso il viale della Liberazione. Come si vede, gli alberi sono già stati piantati quasi tutti ed è rimasto, dal vecchio allestimento, un albero adulto. E’ stata anche riposizionata e restaurata una fontanella “drago verde”. Unica parte ancora in alto mare, ma in fase esecutiva, è quella dove si trova l’ingresso automobilistico dal lato dei palazzi della Tim.
Troppo schematico , si può uscire dai percorsi !!! Non è un parco é una esposizione floreale , come nel cimitero , tutto perfettamente diritto con la stessa distanza !!! È troppo radical chic , i tromboni saranno lì con macchina fotografica
la manutentenzione sarà la vera sfida
Ieri sera guardavo il parco e mi chiedevo , ma quanti percorsi perfettamente diritti in cemento , isole che racchiudono alberi ,verde, piante, fiori e panchine tutti rigorosamente in cerchio , mi sembra il cortile della sciura Maria dove é proibito tutto , angosciante , poche aree Verdi calpestabili , senza cuore , abbiamo pagato degli olandesi per tirare il righello e continueremo ha farlo visti gli alti costi di manuntezione
Bello da disegnare meno da vivere. Alberi a fusto piccolo che non faranno da ombra manco per se stessi. Assenza totale dell’elemento acqua.
Vialoni che manco l’A1. Manca solo il casello a metà strada.
Si sarebbe potuto fare qualcosa di meno schematico e più naturale. Con alberi a fusto più grande, qualche corso d’acqua che d’estate distolga dal senso di deserto che avremo nel camminare in quei vialoni senza ombra.
Non ci voleva molto a fare molto meglio.
Poi per carità meglio questo che altro e ci sono alcune cose belle anche perché è tutto nuovo e concepito con modernità. Ma io la vedo come una enorme occasione persa.
ma perche’ non piantano gli alberi in parallelo dei percorsi pedonali come in qualunque parco che abbia un minimo di senso?? ci starebbero almeno altre centinaia di piante vere, non lattuga e bulbi..ok ai cerchi delle piante, ma se ne metti altre lungo i percorsi pedonali, quando crescono ombreggiano ..e’ cosi’ difficile pensare a qualcosa che esuli dalle solite menate di marketing milanese e che abbia un reale vantaggio per le persone??