Milano nella Mitologia: il Palazzo delle Stelle
Si ergeva nel cuore di Medhelan, quello che gli abitanti chiamavano il Palazzo delle Stelle. Un imponente edificio di pianta quadrata, dal fronte con trenta colonne, sovrastato da una ciclopica cupola di rame lucente. Sorgeva più o meno là dove oggi si trova il Planetario e come il suo pronipote offriva strabilianti e spettacolari vedute sul cielo stellato.
Ma con una particolarità.
Vuole infatti la leggenda che al centro della grande sala del palazzo troneggiasse il “canalizzatore”, un sofisticato congegno il cui occhio , puntato contro il cielo stellato, era in grado di attirare a sé le potenti energie degli spazi siderali. Ma per il suo funzionamento occorrevano persone speciali, perché il Palazzo delle Stelle era animato di vita propria e… parlava!
Fu grazie al canalizzatore che la ninfa Aretusa riuscì a catturare la luminosità di Antares (stella rossa nella costellazione dello Scorpione), veicolarla all’interno della sala e dare vita a una nutrita serie di fantocci che all’istante si trasformarono in fanciulli in carne e ossa. Erano i Bhati (cioè, “dal cuore puro”), i giovani guerrieri che secondo la profezia (“Non una terribile arma da guerra, ma un esercito radioso per colpire il tiranno nei suoi punti più deboli”) il consiglio dei saggi della Schiera aveva indicato come pedina per il definitivo annientamento del sanguinario principe Kunn e il riscatto della città…
Testo di Bruno Balzano
Qualcuno qui ha fumato roba buona