Milano | Obiettivo 2030: la chiamata per gli architetti: immaginate la città del futuro

Dall’Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura, Pierfrancesco Maran, nel corso della presentazione del Piano alla Commissione urbanistica e mobilità in vista della discussione in Consiglio comunale di ieri, ha fatto una chiamata per tutti gli architetti per immaginare la Milano del 2030. Ecco la proposta del Comune per delineare il Piano di governo del territorio, che terrà conto di progetti di riqualificazione di piazze, di nodi di interscambio e di insediamenti per le nuove funzioni urbane.

Si tratta di una chiamata pubblica per chi ha voglia di svilupparne le proprie idee per un futuro migliore.

Questo pomeriggio c’è la prima Commissione consiliare per discutere il nuovo Piano del Governo del Territorio. Abbiamo deciso di mettere online tutti i documenti in modo che ogni cittadino interessato possa farsi la propria idea.
Il link completo lo trovate qui, mentre il documento principale lo trovate qui ed è di facile lettura anche per chi non è del settore.

Come ha spiegato l’assessore Maran – “E’ un piano per forza di cose ampio e che vuole accompagnare Milano verso il 2030 ponendosi in particolare alcuni obiettivi:
Collegare sviluppi urbanistici con infrastrutture di trasporto pubblico e connessioni verso la Città Metropolitana secondo l’esperienza degli Scali Ferroviari già deliberata.
– Incrementare significativamente il verde con un grande Parco Metropolitano intorno alla città e 20 nuovi parchi dentro Milano.
– Favorire l’housing sociale soprattutto in affitto partendo dal presupposto che arriveranno altri 50mila under 35 in città e che bisogna calmierare i costi degli affitti.
– Creare incentivi economici per il recupero delle aree degradate e sanzioni per chi lascia immobili abbandonati. Incentivi ai cambi di destinazione d’uso con lo scopo di incrementare i posti di lavoro.
Riqualificare le piazze della città, in particolare quelle della 90/91 tipo Loreto, Machiachini, Corvetto e Lotto. Fare lo stesso coi capolinea della metropolitana.

Nei prossimi giorni il Comune pubblicherà una chiamata pubblica per arrivare a presentare delle idee progettuali che diano corpo e anima alle nuove regole del PGT. Qualche giorno fa, ad esempio, c’è stata una interessante presentazione su Rogoredo basata sulle nuove regole del Piano, (prosegue l’assessore) ho visto idee molto belle su Piazzale Loreto, sicuramente ce ne sono tante altre che messe insieme possono aiutare a comprendere meglio quello che stiamo scrivendo sulle carte e che abbiamo presentato negli eventi pubblici in Triennale lo scorso giugno dopo i tavoli di lavoro svolti nei 9 Municipi e in Fondazione Feltrinelli.”

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Obiettivo 2030: la chiamata per gli architetti: immaginate la città del futuro”

  1. Al di la di parole, progetti e narrazioni inclusive assortite (e corollario di valangate di rendering con alberi in fiore ed aquiloni), spero ci sia qualcosa di sostanziale sulla mobilità.

    La M4 era già prevista nei due piani precedenti (purtroppo è in ritardo di quasi 10 anni) ma la popolazione aumenta molto più velocemente di quanto non si pensasse anche solo pochi anni fa.
    Bastano una M4 pensata nella Milano degli anni 90 ed una circle line che corre su binari in parte in condivisione con servizi interregionali e merci alla Milano del 2030?

    Alla mattina sulla metro spesso non si riesce a salire dalla ressa che c’è e al 2030 mancano ancora dodici anni.

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    • In realtà l’aumento della popolazione di Milano è più una impressione che altro o perlomeno non viene riflessa nelle stime del piano 2030.

      Il documento del Comune dice 2008 1.294 abitanti, 2016 1.368k abitanti, 2030 1.458k abitanti.
      Quindi + 5.5% 2008/2016 e + 6% 2016/2030. Però dal 2016 al 2030 sono il doppio degli anni e quindi il trend di aumento della popolazione si prevede dimezzato rispetto a quello che abbiam visto fino al 2016.

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      • Top popolazione di Milano: 1971 1.700K abitanti.

        Metà erano operai che spesso abitavano nei quartieri operai di fianco alle fabbriche. Il sabato mattina era lavorativo.
        Le donne stavano a casa a badare ai bambini ed a far la spesa nei negozietti sotto casa.
        In macchina andavi dappertutto e parcheggiavi pure in Duomo davanti a Palazzo Reale.
        I negozi li avevi tutti sotto casa, c’erano 3 supermercati in croce, pure il cinemino di zona (immancabile) ce l’avevi sotto casa. Andavi in parrocchia e all’oratorio a piedi e pure alla sezione del partito se volevi. Il bar dei vecchietti era sotto casa.
        Gli impiegati lavoravano in centro (e non facevano orari da stagisti del 2018) e in centro andavano bus e tram e ferrovia. Tram e ferrovia son peraltro rimasti assolutamente identici.

        Vogliam continuare a fare paragoni e magari sognare la decrescita felice e tornare al 1971, oppure seriamente Milano deve pensare alle infrastrutture di trasporto della metà del 21 secolo oggi? Secondo me il PGT appena presentato nel 2030 lo spernacchieremo tutti, specie per l’assenza di discorsi seri sulla mobilità. Non so cosa darei per avere la macchina del tempo e leggere UF del 2030… 🙂

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  2. Quindi fino al 2030 ci dobbiamo tenere il vetusto e conciato Carcere di San Vittore in pieno centro cittadino??!

    Perchè cose logiche e abbastanza ovvie come cambiare l’anacronistica posizione del carcere (o anche coprire i binari di Cadorna e farci il terminal bus turistici di cui si parla da decenni) non sono nel piano?

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  3. Sfortunatamente tutto cio che e’ in gestione dello stato o di ferrovie dello stato viene riqualificato con anni di ritardo, vedesi gli scali e il carcere di san Vittore. Il sindaco di Milano dovrebbe avere un telefono quasi fatto apposta solo per comunicare con I ministeri vari e invece probabilmente deve mandare e-mail che magari manco verranno lette…

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  4. Non ti preoccupare non si farà nulla , per la mm 4 pisapia con L allora giunta tento di bloccarla e di non farla , poi viste le penali andò avanti , lo stesso vale per gli scali ferroviari , fu bloccato dalla giunta di pisapia , non diamo sempre la colpa ad altri

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