Milano | Porta Genova – Finalmente i lavori di manutenzione necessari

Finalmente il Comune si è preso cura di questo piazzale, quello della Stazione di Porta Genova, così importante ma così sciatto da decenni.

Piazzale molto trafficato dai pedoni che si dirigono alla stazione ferroviaria, alla metropolitana o ai tram. Super affollata durante le sere grazie alle due zone della “movida” dei Navigli e di via Tortona. Qui transitano anche alcune linee extraurbane.

Insomma, grande passaggio di persone su un terreno quasi minato, dove intralci di ogni genere costellavano il percorso dei pedoni. Buche, binari morti, masselli sconnessi, catrame trasformato in ghiaia, orami ridotto quasi ad un campo di battaglia, come abbiamo documentato solo pochi mesi fa in un nostro articolo.

Da qualche settimana sono in corso i lavori per il ripristino e la sistemazione di buona parte della pavimentazione con asfalto e nuovi cordoli.

Naturalmente si tratta solo di una semplice e doverosa sistemazione, visto che la piazza sarà coinvolta tra qualche anno (speriamo non molti) in una riqualificazione – dopo che la vecchia stazione sarà chiusa definitivamente spostandola definitivamente a quella di Romolo-, che vedrà coinvolto lo scalo ferroviario.

Speravamo venisse sistemata un po’ meglio, ma di sicuro, finalmente, si è fatto un passo avanti.

Intanto sono cominciati anche i lavori per la riqualificazione delle fermate dei mezzi pubblici lungo la Lodovico il Moro.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Porta Genova – Finalmente i lavori di manutenzione necessari”

  1. Ma ci vorranno anni prima di chiudere la stazione, visto che prima devono costruire le nuove stazioni a Tibaldi e Porta Romana! E il progetto dello Scalo di Porta Genova al momento è l’unico dove non è ancora iniziato il lavoro sul masterplan.

    Che senso ha tenere la piazza conciata così?? Allora fatela li la mitica “Urbanistica Tattica” – quella dei cerchi colorati per terra se non ci son soldi per far qualcosa di decoroso.

    E poi la pedonalizzazione di Via Vigevano che fine ha fatto? Addirittura i commercianti (!) la chiedevano a gran voce due anni fa, ma tutto tace. E’ troppo lavoro? Perchè non credo sia questione di costo….

    https://milano.repubblica.it/cronaca/2016/11/28/news/milano_via_vigevano_navigli_pedonalizzata-152988309/

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  2. ma come fa a essere salutata con favore la stesa di una inquietante colata di catrame nero?!
    in nome, poi, di pseudo e ridicole esigenze civiche che altro non sono se non bisogni creati a tavolino dall’alto al fine di renderci sempre meno liberi, pensanti e creativi a cui ci/vi fanno ‘entusiasticamente’ assuefare e di cui diventate i primi ciechi tifosi e inconsapevoli difensori

    avete il gusto dell’orrido? o forse soltanto anime ormai devote al brutto e al buio?

    iniziamo a pensare il bello e il bene per tutti, non solo per la difesa di microegoistiche esigenze che, in fondo, nemmeno ci appartengono davvero

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    • Senza fare troppa sociologia da salotto, ti faccio sommessamente notare che han semplicemente messo asfalto nuovo dove c’era asfalto vecchio e pieno di buche, senza toccare niente altro.

      La “microegoistica esigenza” di non prendere una storta quando attraverso la piazza ti assicuro che mi appartiene pienamente 🙂

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      • su tema storte con me sfondi porta aperta visto che son stato bloccato 3 mesi con gesso e annessi vari giusto l’anno scorso per una storta presa camminando su buca stradale, con conseguente volo fantozziano in mezzo alla strada e sfiorato investimento. in merito ho una causa in corso. non ero a mila, ma poco cambia.

        diciamo che si può stare attenti a un aspetto senza per forza violentare, dimenticare o rinnegare l’altro. Provare a contemperare.

        è facile fare ciò? certamente no, richiede più sforzo, impegno e dedizione. Ma ciò vale in ogni campo, a partire da quello infimo del catrame e delle buche sulla strada per arrivare ai più elevati.

        Nel mio salotto si parla infatti spesso di provare ad aumentare le attenzioni e gli sforzi per trovare soluzioni sempre più intelligenti e migliori che vadano incontro a esigenze che in una comunità sono necessariamente molteplici e, talora, anche confliggenti, tenendo conto del bene complessivo, senza farsi prendere dalla frenesia di scelte radicali che rispondo all’interesse di un interesse, senza minimamente considerare quello opposto, che anzi per definizione va battuto e rimosso.
        Si parla altresì di rifiutare il millenario gioco delle fazioni e del divide et impera di imperiale memoria, con cui ci addomesticano da tempi imemmori e di iniziare a provare a cambiare pagina
        Si parla infine di aggiungere, sempre e senza sosta, cose buone a ciò che esiste già e di provare a creare un bene che ancora non c’era. Sempre e comunque.
        In ogni caso tua risp simpatica. ci sta. saluti

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        • … che rispondono all’interesse di un’unica parte…scritto in fretta e senza rileggere, ma si capisce.

          scusate intromissione filosofica. scompaio

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