In via Lamarmora 23 e 27 si trovano due edifici ottocenteschi un tempo molto belli ed eleganti. I bombardamenti bellici del 1943 li danneggiarono parecchio, ma vennero rimboccati alla bell’e meglio come li possiamo ammirare ancora oggi. I decori alle finestre, timpani, cornici e mensole vennero eliminati, lasciando misteriosamente i balconi integri con le classiche balaustre di un tempo. Peccato, perché lasciati così gli stabili risultano in un ibrido aspetto tra l’antico e il moderno, in una combinazione alquanto bizzarra e anche brutta a vedersi.
Comunque il fatto è che questi due edifici sono completamente disabitati e quasi in rovina da decenni. Il Comune nel 2011 intimò la proprietà, l’Immobiliare Sanitaria Ceschina (famosa per avere diversi edifici in abbandono), di metterli in sicurezza. Proprietà che si limitò subito a sistemare un ponteggio ma che venne rimosso, per non chiari motivi, nel 2016.
Ci chiediamo come sia possibile tenere un edificio in questo stato in pieno centro città, anche se possiamo dire che in zona Orti di edifici cadenti e mal ridotti ce ne sono ancora, anche se, per fortuna, proprio di fronte l’architetto De Lucchi sta riqualificando il vecchio convento convertendolo in residenze di lusso, Horti. E non lontano Boeri e c. stanno costruendo i nuovi padiglioni del Policlinico. Magari tutto questo spolverare in zona, potrà influenzare anche l’immobiliare, così da riqualificare anche questi due stabili, magari riportandoli ai vecchi splendori.
Qui sotto un’immagine del cantiere di Horti a fine febbraio 2019.
Io sono per l’esproprio.
Cavolo cavolo, al 27 era nato mio nonno, nel 1899. È un vero peccato che siano ridotti così male. Mi auguro che vengano sistemati, anche passando da un esproprio.