Uno degli interventi più longevi della rinascita milanese riguarda senza alcun dubbio la riqualificazione dei bastioni di Porta Garibaldi-Volta, dove è sorto il complesso della Feltrinelli. Da anni sono in corso bonifiche lente, restauri e pause lavorative.
Finalmente pare che il muraglione del bastione superstite, la cui riqualificazione è attesa dal 2017, sia stato restaurato.
Avremmo gradito, forse, che la parte sistemata coi masselli del pavé (realizzata sicuramente in fretta e furia a partire dal dopoguerra per contenere il terrapieno per consentire la creazione dello spiazzo sopraelevato per parcheggiarvi le vetture), venisse rimossa e sostituita con una muratura in mattoni, sicuramente più filologica e bella a vedersi. Ma tant’è… ora si vedono: blocchi in ceppo lombardo (grossi pietrosi grigi); tratti in mattoni in cotto; tratti realizzati con i masselli del pavé riutilizzati.
Le bonifiche sono state concluse, e, come ci confermano dal Comune, è in corso la gara per l’affidamento del lavoro, che dovrebbe partire per il prossimo autunno.
Il progetto di Herzog & de Meuron per la Fondazione Feltrinelli ha provveduto a ripensare questo spazio che sarà restituito alla città a lavori ultimati (forse per il prossimo anno). Giardini, bosco e passeggiate, terrapieni e lunghe sedute caratterizzeranno questo nuovo spazio urbano finora utilizzato come parcheggio e occupato da un autolavaggio.
Come gli amici di UF certamente sanno, l’orientamento della Sovrintendenza milanese è che si debbano mantenere le ‘stratificazioni storiche’. Se negli anni 60 ci avessero fatto un rattoppo di cemento, si sarebbe dovuto mantenere anche quello.
Non è una battuta: è esattamente quello che è successo per il restauro delle sponde dei Navigli. Nel caso specifico, tuttavia, mi sembra che — a differenza dei Navigli — il contrasto sia tutto sommato piacevole da vedere.
Mi chiedo piuttosto quanto tempo passerà (anche viste le frequentazioni serali dello spiazzo, già adesso che non c’è il parchetto) prima che il tratto di muro diventi una lavagna per scribacchini frustrati ed egocentrici. Se non hanno rispetto per l’abside di una basilica paleocristiana (v. San Lorenzo) figuriamoci se ne hanno per un mozzicone di bastione seicentesco.
A meno che della cura e della pulizia si faccia carico Feltrinelli, ma anche in questo caso, essendo il muro proprietà pubblica e per di più vincolato, immagino che per pulirlo ci vorranno sei mesi di carte bollate (vedi Arco della Pace).
In realtà il supporto di muro è poco adatto alle tag.
Molto meglio sbizzarrirsi sul cemento brutalista della Fondazione a fianco, che miracolosamente, o credo anche per la presenza di sicurezza (sede Microsoft), non è ancora stata imbrattata.
Incrociamo le dita!
Un residente della zona mi ha detto che i comitati contro la costruzione del secondo edificio dall’altro lato della strada hanno vinto i loro ricorsi e che l’edificio non si farà… a qualcuno risulta?
Spero di no e che l’edificio si faccia… I comitati del centro sono più agguerriti di quelli in periferia.. hanno soldi e tempo da buttare via.. per il rest che si sbrighino a fare il parchetto..
in tutto questo non si capisce come mai tutta questa lungaggine per fare i giardini, che sicuramente sono meno impegnativi da realizzare rispetto all’edificio della fondazione.
Tutto assolutamente assurdo. Ma com’è possibile che il comitato della zona si opponga alla costruzione del secondo edificio Feltrinelli gemello??? Preferiscono forse il giardinetto, ricettacolo di spacciatori e delinquenza, ma va bene così, peggio per loro…
Per quanto riguarda il restauro dei bastioni e la relativa passeggiata (non se ne può più) anni ed anni per una stupida riqualificazione. Datevi una svegliata, please!
Rendiamo Viale Pasubio una zona ancora migliore. Ha del potenziale per me…