Milano | Navigli – Dedicati due ponti: Merini e Langer (pulirli prima non sarebbe stato meglio?)

Oggi, sotto un bell’acquazzone, si sono tenute due cerimonie di inaugurazione nella zona dei Navigli.

Però prima vorremmo dire ai cari amici del Comune di Milano, che avrebbero forse fatto una miglior figura se entrambi i ponti fossero stati ripuliti dalle solite scritte vandaliche, di certo poco dignitose e per giunta tristemente immortalate nelle foto. Perlomeno presso il ponte Merini è stato rimosso il cartello stradale che indicava la presenza di un parcheggio che, da quando la via è diventata pedonale (2014), forse non aveva più alcuno scopo di esistere.

Uno è il ponte simbolo del Naviglio Grande, costruito negli anni Trenta in cemento armato da oggi è dedicato alla poetessa Alda Merini, di cui si celebrano i dieci anni dalla morte. Si tratta del ponte all’altezza di via Corsico e che si trova proprio di fronte alla casa dove ha abitato la Merini.

Allo scoprimento della targa erano presenti le autorità cittadine, con l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno, e una delle figlie della poetessa. “L’opera di Alda Merini deve essere studiata perché ancora deve esserne compresa la sua grandezza – ha detto Del Corno -.

Mentre l’altro ponte, quello in Darsena da oggi è dedicato ad Alexander Langer, politico e ambientalista, fondatore dei Verdi morto nel 1995, grazie ad una proposta approvata dall’aula del Consiglio comunale.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Navigli – Dedicati due ponti: Merini e Langer (pulirli prima non sarebbe stato meglio?)”

  1. Questa moda di trasformare la breve descrizione di chi fosse la persona cui è dedicata la via in una mini agiografia la trovo un po’ ridicola.

    Alexander Langer leggo che era un Ambientalista e”costruttore di ponti fra le comunità”. Ok probabilmente è anche vero ma allora in Corso Cristoforo Colombo ci scriviamo “Navigatore e scopritore di un mondo nuovo” e in Via Manzoni “Scrittore e creatore di una lingua comune per il popolo Italiano”?

    Secondo me un po’ di sobrietà nelle targhe pubbliche non ci farebbe male. Poi uno se è incuriosito se lo va a cercare…. che è sempre stata una cosa divertente!

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    • Che strano… a me a a scuola avevano insegnato che il creatore di una lingua italiana comune fosse Dante…

      E che Manzoni avesse come madrelingua il lombardo e il francese… tant’è vero che prima di pubblicare i Promessi Sposi dovette andare a Firenze a “lavare i panni in Arno” perché non padroneggiava bene la lingua… e infatti adottò il fiorentino colto, con l’effetto abbastanza buffo di due poveri contadini Lombardi del 600 che parlano in perfetto toscano.

      Però vabbè, io a scuola ci sono andato tanti anni fa e magari nel frattempo il politicamente corretto ha cambiato le cose (come con il povero Colombo oggi trasformato in uno schiavista razzista…).

      Se poi ti riferivi il cosiddetto “italiano standard” che parliamo oggi, quello non l’ha inventato Manzoni ma la televisione nel secondo dopoguerra… tant’è vero che i filologi romanzi di matrice anglosassone lo chiamano anche “RAI Italian” (sul modello di BBC English).

      Tutto questo solo come curiosità storica eh, absit iniuria…

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      • @Anonimo 20.27 E’ il problema di condensare in una frase quello che ha fatto una persona: si presta a fraintendimenti.

        Comunque cambia il mio esempio su via Manzoni con Via Dante ed il punto sulla inutilità di fare agiografia sulle targhe stradali, credo che resti valido.

        PS Fai attenzione che il giorno che ti dedicano una strada sotto ti scrivono “uomo di somma pedanteria” 🙂

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  2. Non ripulire i ponti in questa fase sembra quasi un messaggio di rassegnazione…abbiamo letteralmente gettato la spugna…che mancanza di professionalita’….

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  3. Inutile dire che tali targhe sembrano piu’ delle lastre da cimitero…si celebra la vita dei due importanti personaggi e la loro importanza e lavoro…poi il cognome piu’grande del nome….ma queste cose le fa un grafico con criteri o sempre tutto al caso? LE MISURE DELLE LASTRE SI POSSONO ADATTARE AL LUOGO PER FORMA E DIMENSIONI E CARATTERE DEL MANUFATTO?

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  4. Sono nomi delle vie (ponti), non lapidi celebrative!

    Non si celebra un bel niente, si da solo onore alle persone dedicandogli una via. Poi volendo si fa una statua, una lapide, una installazione ma son due cose completamente diverse.

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    • Quindi stiamo dicendo lo stesso…

      Comunque la targa per la Merini è corretta. E’ l’altra che sembra voler giustificare la dedicazione del ponte ad un Carneade (che poi magari non lo era, ma adesso così sembra)

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  5. comunque lapidi o targhe a parte, potevano almeno degnarsi data la circostanza di pulire i muri, ma forse l’assessore Del Corno, delegato alla cultura ritiene la subcultura delle tag e del graffitismo vandalico una forma d’arte , quindi ormai sdoganata e non più perseguibile?

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  6. a proposito della dedica a Langer non mi posso trattenere dal condividere la mia protesta per lo stato del relativo ponte che niente affatto unisce. Le persone in carrozzina infatti non possono chiudere il giro della darsena passeggiando insieme agli altri perché gli ascensori ad esso dedicati (pessima idea per abbattere le barriere in un logo aperto) non sono mai in funzione.

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