Milano | Fiera-Bolla – Ciclabile Monte Rosa-Buonarroti: lavori fermi a novembre 2019

Due anni fa o quasi (2017), partirono i lavori per realizzare la pista ciclabile Monte Rosa – Buonarroti, lavori che stanno procedendo un po’ troppo a rilento, come oramai sanno tutti i milanesi. 

Il cantiere in piazza Buonarroti ad esempio è orami fermo da mesi e crea non pochi problemi ai cittadini. Soprattutto il tratto d’angolo tra via Buonarroti e Monte Rosa.

Questa la spiegazione: i lavori per realizzare la pista ciclabile in via Monte Rosa tra piazza Conciliazione e piazza Amendola sono fermi per un contenzioso con l’impresa che ha l’affidamento dei lavori. Il Comune sta lavorando a un accordo transattivo che sarà approvato nelle prossime settimane (speriamo) e permetterà di riprendere i lavori quanto prima e di concluderli a fine estate 2020. La realizzazione della pista ciclabile lunga oltre 3 chilometri che collega le ciclabili del centro con piazzale Lotto, è purtroppo un esempio delle burocrazia connessa alla normativa sull’appalto dei lavori pubblici e alla difficoltà di relazioni con alcune imprese assegnatarie degli appalti. Il Comune di Milano aveva approvato il progetto esecutivo dell’opera nel novembre 2015 e a dicembre 2016 erano stati consegnati i lavori all’impresa vincitrice dell’appalto. L’impresa inizia i lavori ma nonostante i continui richiami non rispetta né tempi né progetto e compie gravi irregolarità; a dicembre 2017 l’Amministrazione si vede costretta a risolvere il contratto per gravi inadempienze. Nell’ottobre 2018 i lavori vengono consegnati a una nuova impresa, individuata tra quelle che avevano partecipato alla gara del 2016. I lavori iniziano solo dopo numerosi solleciti, e siamo a gennaio 2019, ma a metà luglio 2019 l’impresa incrocia le braccia e presenta un ricorso. Il Comune cerca la conciliazione per non fermare tutto: proprio venerdì 25 ottobre si è svolto l’ultimo sopralluogo tra i tecnici e dirigenti del Comune di Milano e l’impresa.

Il comune ha promesso che ora monitorerà con rinnovata attenzione il cantiere affinché l’impresa proceda senza ulteriori ritardi.

Naturalmente questo cantiere significa disagi e sopratutto, restringendo le carreggiate, rallenta il traffico creando, quindi, più inquinamento.

La ciclabile, al contrario di come molti sostengono, non esisteva, infatti vi era il tratto sino a Pagano dal lato del centro città e da piazza Amendola sino a Piazzale Lotto verso la periferia, interrotta proprio in questo tratto. Peccato che, come al solito, i lavori pubblici finiscano sempre nei soliti grovigli burocratici e fallimentari che ne allungano all’infinito le tempistiche di esecuzione.

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17 commenti su “Milano | Fiera-Bolla – Ciclabile Monte Rosa-Buonarroti: lavori fermi a novembre 2019”

  1. Chissà se i tecnici del Comune si sono spinti fino al tratto da Amendola a Via Silva dove la pista, vecchia di decenni, è impraticabile! Qualcuno di questi tecnici si muove mai in bicicletta?

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  2. Mi permetto di correggere. La ciclabile era già esistente su via Monte Rosa nel tratto Amendola-Lotto, in entrambe le direzioni.

    Inoltre, esiste un altro percorso ciclabile bidirezionale, in parte ammalorato, che collega l’incrocio Ariosto/conciliazione con Amendola. Ma è tutt’altra cosa, visto che in parte segue il tracciato dell’ex linea tramviaria 21.

    Non facciamo confusione, grazie! In Comune ne hanno già fatti abbastanza.

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    • Purtroppo quella ciclabile che stanno costruendo è uno spezzatino pericoloso e troppo fragmentato. Peccato, Milano ha drammaticamente bisogno di ciclabili completi e sicuri.

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  3. Bisogna far si che da zona City life / Fiera / Amendola si possa raggiungere il centro in bici senza pericolo. La pista ciclabile in costruzione è incompleta e pericolosa. Bisogna intervenire al più presto possibile e garantire che bambini e ciclisti possano viaggiare senza rischiare. Grazie.

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    • Serve anche una ciclabile in via Rossetti e Mascheroni per raggiungere Santa Maria delle Grazie. A Milano abbiamo delle corsie auto e marciapiedi enormi, quindi con un pò di vernice si riescono a fare miracoli in poco tempo. La gente può usare la bici seriamente se ci sono le infrastrutture. E le ciclabili, se veramente vogliamo, a Milano le facciamo bene e in poco tempo. Serve solo un po di corraggio. E il beneficio sarebbe enorme: per la salute, per la città e per i cittadini.

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      • Infatti mi chiedo spesso perché non si fa. In Germania (ad esempio a Monaco) dovunque siano larghi abbastanza, i marciapiedi sono divisi in due da una linea: sulla metà interna i pedoni, su quella esterna le bici. Ma l’ho visto anche in alcune città emiliane, come Parma. A Milano l’ho visto solo in un piccolo tratto in viale Sondrio.

        Visto che tanto le bici sui marciapiedi ci vanno comunque, meglio tracciare un percorso prefissato, così evitano di fare zig-zag tra i pedoni creando anche incomprensioni poco simpatiche (e giustificate) tra questi ultimi.

        Sarebbe utilissimo per congiungere con poca spesa e in poco tempo i vari tratti di pista ciclabile oggi sottoutilizzati perché isolati.

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        • ho fatto questa domanda ai tecnici del comune la scorsa primavera, durante il giro di incontri che avevano fatto. La risposta, in breve, è che le ciclabili dipinte non garantiscono abbastanza sicurezza (per i loro parametri) e che quindi preferiscono concentrarsi solo su quelle in sede protetta 🙁

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          • Ottima risposta, se a qualcuno passasse per la mente di considerare la risposta dei tecnici comunali come “seria” finirebbe per fare la seguente deduzione: “le strade attuali garantiscono un certo standard di sicurezza, disegnando delle corsie per terra il livello di sicurezza si abbassa e va fuori standard”.

  4. La ciclabile da Pagano ad Amendola esiste da trent’anni, ma segue un percorso diverso da Viale Monterosa, meno diretto. Segue via Pallavicino, poi attraversa i giardinetti e arriva ad Amendola passando per viale Ezio e viale Belisario. Poi prosegue fino a piazzale Lotto su viale Monterosa su un tratto pieno di doppiecurve strette assai poco pratiche.
    E’ stata costruita insieme alla tratta di via Dezza e via Cimarosa a partire dal parco Solari, oggi parco don Giussani.
    Anche il tratto di via Dezza meriterebbe una risistemata, visto che le radici degli alberi in rilievo sottopavimentazione la rendono assai poco confortevole.
    Va benissimo fare la ciclabile in viale Monterosa. Spero che la nuova tratta non abbia le stesse caratteristiche di quella già esistente sulla stessa via tra Amendola e Lotto.

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  5. Viale Filippetti, marciapiede nord, molto ampio , permetterebbe praticamente con sola segnaletica di creare una pista ciclabile da Porta Romana a Corso di Porta Vigentina. Andrebbe in continuità con i controviali successivi di Viale Beatrice d’Este e Viale Gian Galeazzo creando un percorso ciclabile continuo da Porta Romana a Porta Ticinese.
    In senso opposto, su viale Beatrice d’Este da via Bocconi a via Ripamonti sul marciapiede sud si potrebbe analogamente creare una pista ciclabile unidirezionale da ovest a est praticamente con sola segnaletica.

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  6. la frase

    “… restringendo le carreggiate, rallenta il traffico creando, quindi, più inquinamento.”

    mi sembra senza fondamento: potete per favore portare da quale studio (serio) sia tratta questa convinzione diffusa che le auto rallentate inquinino di più ?

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    • Il computer di bordo della mia auto, se vado a 20/30 km/h in seconda con accelerazioni e frenate, mi dà un consumo molto più elevato che andando a 40 km/h costante in quarta.
      Quindi un traffico più scorrevole provoca meno inquinamento di un traffico lento ed ingolfato.

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  7. Il cantiere è ancora la, fermo abbandonato ed in degrado. Accumulando tutte le esternalità negative connesse.

    Non è chiaro dall’articolo di chi sia la colpa, ma sicuramente un’impresa è tenuta a mantenere il proprio impegno soprattutto in merito ad una costruzione di pubblica attività. E’ uno scandalo che sia possibile abbandonare un cantiere in quello stato con ricadute negative sui residenti.

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