Milano è ricca di piccoli capolavori dell’architettura moderna che a volte passano inosservati. Uno di questi lo possiamo trovare a Porta Vigentina, in via Cassolo 6.
Via Cassolo 6, è un palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi nel 1961 (completato nel 1963).
L’edificio realizzato nella stretta via Cassolo, una traversa di viale Filippetti e Corso di Porta Vigentina, sfrutta al meglio la posizione svantaggiosa dovuta all’orientamento. Infatti il palazzo si affaccia in direzione Nord Est, ricevendo luce solare prevalentemente solo la mattina.
Giancarlo Malchiodi in questo caso ha sapientemente dato una disposizione tale alla facciata e al corpo dell’edificio, di modo che risulti suddiviso in pianta da moduli quadrati che si arretrano a scalare dal filo della facciata, rimanendo così orientati in modo migliore per raccogliere quanta più luce possibile.
Ogni modulo comprende un appartamento per piano e grandi balconi a losanga danno movimento all’insieme, così come la disposizione delle finestre, mai sempre regolare. In più un piccolo giardinetto che segue l’andamento della via consente un miglior respiro all’insieme.
Il sesto piano è arretrato di modo da alleggerire ulteriormente quest’edificio.
Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi Il palazzo progettato da Giancarlo Malchiodi
Qui di seguito una foto che ritrae l’edificio negli anni Sessanta e la piantina di un piano tipo.
Giancarlo Malchiodi nasce a Piacenza nel 1917, si laurea al Politecnico nel 1942. Muore il 21 settembre 2015.
Nel 1943 sostiene l’esame di Stato a Roma e s’iscrive all’Ordine degli Architetti di Milano nel 1944.
Dopo un apprendistato presso lo studio di Gio Ponti, per un lungo periodo collabora con Ugo Zanchetta presso il quale progetta e realizza importanti edifici.
Nel 1957 apre il proprio studio a Milano dedicandosi a tutti i campi dell’architettura: residenziale, sovvenzionata, scolastica, sanitaria, industriale e commerciale, urbanistica e dell’arredamento.
Dell’architettura residenziale si possono segnalare le tre case di via Anelli 7, 9, 13, le due case di via Copernico 56, 61, le case di via Cassolo 6, viale Filippetti 3, viale Montenero 7, le case di viale Bezzi 3 e 5.
Dell’edilizia sovvenzionata il gruppo di edifici INA CASA per dipendenti del Credito Italiano in via dell’Allodola, via della Capinera, via Ugo Pisa e vi G. Carozzi e (in collaborazione) la casa nel quartiere Vialba, tutte a Milano.
Dell’edilizia scolastica la scuola media e di avviamento professionale di Ponte dell’Olio (Piacenza), le scuole speciali di Cesano Boscone, Verbania, Perledo di Regoledo, Cocquio di Trevisago.
Dell’edilizia commerciale l’edificio per uffici in corso di Porta Vigentina 33-35.
Dell’urbanistica il PRG di Rivanazzano.
Dell’edilizia sanitaria l’ospedale di Valdobbiadene e la ristrutturazione di tutti i reparti dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone e la costruzione di nuovi padiglioni.
Parallelamente all’attività professionale ha svolto attività didattica tornando al Politecnico di Milano nel 1943 come assistente alla cattedra di Disegno alla Facoltà di Ingegneria per poi passare alla Facoltà di Architettura come assistente, prima volontario e poi di ruolo, di Elementi Costruttivi e Tecnologia dell’Architettura di cui è stato successivamente professore incaricato.
Ha collaborato all’attività dell’Ordine degli Architetti di Milano e ha partecipato alla X, XI e XII Triennale di Milano. (fonte Ordine degli Architetti di Milano)
Costruzione interessante e ancora moderna e attuale.
Ci sono due palazzi quasi gemelli in via Copernico. Non so però chi li abbia costruiti
scusate, lo avete detto anche voi! sono sue, non avevo letto bene l’articolo. Sono quelle del 59 e 59a in via Copernico