Si amplia il Parco Nord Milano con 109.000 metri quadrati di nuova superficie, quasi 11 ettari, pari a circa tre volte l’area in cui verrà realizzata la vasca di contenimento delle piene del Seveso necessaria per mettere in sicurezza le zone abitate danneggiate sistematicamente dalle esondazioni del torrente.
L’acquisizione avverrà nei prossimi mesi e la nuova area ricoperta da zone boschive, filari, prati e percorsi fruibili dai cittadini. Nelle parti boschive verranno messe a dimora fino a 2.500 piante per ettaro, tra alberi e arbusti autoctoni, per rinvigorire ulteriormente il polmone verde di Milano.
Le aree che entreranno a far parte del patrimonio del Parco si trovano nei Comuni di Bresso e di Cormano (area ex-Item, area Fondazione Ca’ Granda e area Fondazione Alfonso Pini) e sono spazi oggi in parte in disuso e cementificati, sui quali Parco Nord Milano interverrà con dei progetti di riqualificazione, incrementando il capitale naturale secondo i criteri naturalistici che da sempre caratterizzano i progetti del Parco.
“Sappiamo bene – dichiara Marco Granelli assessore ai Lavori pubblici – quanto le superfici verdi apportino benefici sia in termini di qualità dell’aria, grazie all’assorbimento di anidride carbonica, che di mitigazione dell’isola di calore urbana, contribuendo a ridurre le temperature estive nelle aree limitrofe e contrastando gli effetti dei cambiamenti climatici in città”.
Le aree cementificate che entrano a far parte del Parco Nord oggi sono impermeabili e saranno trasformate in aree verdi e permeabili, contribuendo ad aumentare l’infiltrazione dell’acqua nel suolo e quindi a limitare il flusso delle acque meteoriche nel bacino del Seveso. Particolare attenzione sarà volta a riqualificare parte dell’alveo e delle sponde del Seveso per metterle in sicurezza da fenomeni erosivi che ne condizionano la stabilità soprattutto durante i fenomeni di piena.
Il campo di grano a nord del velodromo a me piaceva così com’è, compresa la stradina non asfaltata.
Sono invece passato domenica al parco di villa Finzi (Gorla), e m’è sembrato tenuto in stato pietoso: ci vuole un immediato restyling.
Va bene tutto, ma ci sono ancora tante microaree di sfasciacarrozze e magazzini da ‘bonificare’ in zona Giuditta Pasta Sud e poi il grande aeroporto di Bresso.
Mi permetto di segnalare che alcune delle aree definite “cementificate, in disuso ed impermeabili” sono in realtà aree attualmente a prato. Esempio area immediatamente a sinistra del velodromo (recentemente oggetto di rimboschimento) e subito a nord di esso (quest’ultima è anche ritratta in foto). L’informazione non mi sembra proprio corretta, spero che si tratti di errore.
in realtà c’è scritto chiaramente “sono spazi oggi in parte in disuso e cementificati” …
Mi sembrano delle finte “aggiunte” (in realta’ come gia’ detto non si tratta di aree cementificate ma di aree gia’ di pertinenza del Parco e verdi), fatte per far “digerire” la creazione del “lago delle schifezze” (acque reflue del Seveso, roba da far schifo alle pantegane) piazzato proprio sotto le case di Bresso.