Nel 2017 venne restaurato il Torrione detto del Carmine del Castello Sforzesco dopo che alcune tegole crollarono a terra, rischiando di colpire anche qualche passante. Sul finire dello scorso anno cominciarono i restauri anche al Torrione detto di Santo Spirito, quello a sinistra guardando la facciata del Castello.
Da qualche mese il restauro è stato completato. Più che un restauro si è trattato di una messa in sicurezza delle murature e della copertura in tegole del tetto. Infatti le murature sono rimaste sporche come prima.
Voluti da Francesco Sforza per rafforzare il lato verso città e costruiti dall’architetto Bartolomeo Gadio nel 1452, i torrioni in serizzo a burchioni costituirono un elemento piuttosto originale nel panorama lombardo. Furono molto apprezzati e vennero sempre citati da visitatori nobili della città e da ambasciatori come un elemento caratterizzante dell’antico maniero, oltre ad essere immortalati in quarti dell’epoca.
Composti di sei sale coperte a volta, ospitarono anche prigioni. Ribassati già nel Cinquecento e poi durante l’insurrezione contro gli Austriaci del 1848.
L’aspetto attuale è da attribuirsi al magistrale recupero e restauro del Castello Sforzesco effettuato da Luca Beltrami sul finire dell’Ottocento che li riportò all’altezza originaria, utilizzando i disegni del 1800 del Genio Militare francese. Il Torrione del Carmine, per alcuni anni adibito a serbatoio dell’acqua potabile, ospita oggi la Biblioteca d’Arte.
Ripristinata anche la suggestiva illuminazione notturna.
















Come è gestito male il castello…potrebbe essere ben valorizzato ma siamo in italia…