Milano | Centro Storico – La rivoluzione per la Cerchia dei Navigli?

Il Municipio 1 (Centro Storico) ha approvato nei giorni scorsi un ordine del giorno per chiedere di creare, anche nel senso di marcia antiorario, una corsia riservata al trasporto pubblico e alle biciclette (larga almeno 4 metri), riservando al traffico automobilistico privato una sola corsia centrale in senso antiorario (come già avviene oggi ma con almeno 2 corsie).

L’anello di vie che formano la famosa Cerchia dei Navigli (dove sino a cent’anni fa vi scorrevano) al momento ha una corsia riservata ai soli mezzi pubblici in senso orario e una ciclabile esistente dal 2010 “in tracciatura” (in parte sconvolta dai cantiere necessari per M4) nella direzione antioraria tra piazzale Cadorna e piazza Cavour.

Questa ciclabile appare discontinua nella sua percorribilità, caratterizzata costantemente da fenomeni di sosta non legittima, inadatta quindi a garantire la sicurezza di chi la percorre, sia negli attraversamenti con gli assi radiali, sia lungo le fermate degli autobus, sia per il superamento dei limiti di velocità da parte del traffico automobilistico, sia infine per la classica sosta invero non consentita.

Il Municipio 1 richiede quindi che siano realizzate tre corsie, due laterali (più larghe delle classiche preferenziali) dove gli autobus, i taxi e le biciclette percorrano la stessa corsia, permettendo a queste ultime di essere superate in sicurezza, ed una centrale antioraria, unicamente per il traffico privato.

Quest’operazione consentirebbe, oltre a creare piste ciclabili, a rendere la percorrenza dei mezzi pubblici (bus e taxi) più scorrevole e più veloce.

Se la proposta passasse e fosse tecnicamente fattibile si potrebbe partire con i lavori già sul finire di quest’anno, da Corso di Porta Vittoria fino a via Lanza, con un occhio di riguardo alla presenza della questura in via Fatebenefratelli rispetto alle attività della quale si dovrà valutare che le nuove corsie non comportino interferenze. 

La parte “sudorientale”, da Largo Augusto sino a Sant’Ambrogio è interessata ancora dai lavori della M4, pertanto al momento non verrà presa in considerazione, sebbene sia intenzione del Municipio definire già da ora il futuro viabilistico dell’intera Cerchia.

Il problema da risolvere rimane soprattutto nel tratto di via Pontaccio, da piazza San Marco a corso Garibaldi, dove la via è molto stretta, rendendo impossibile garantire percorsi riservati a bus e taxi in una direzione e alle biciclette in entrambi i sensi.

Naturalmente la questione suscita un acceso dibattito da parte delle opposizioni, che lamentano l’attuazione di un’ennesima pista ciclabile che creerebbe ingorghi e rallentamenti del traffico (con aumento dell’inquinamento).

Scettici verso la proposta anche i tassisti che sostengono il rischio di eterni ingorghi.

Intanto la fantomatica riapertura della cerchia dei Navigli, a dispetto dei sogni da campagna elettorale, pare oramai affossata o perlomeno accantonata, in attesa di tempi migliori.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

62 commenti su “Milano | Centro Storico – La rivoluzione per la Cerchia dei Navigli?”

    • In realtà è tutto il centro all’interno della cerchia dei Navigli che dovrebbe essere ciclabile sul serio, senza auto parcheggiate ovunque e pavè e rotaie a rendere la vita impossibile. La vera battaglia è all’interno. Perchè pedalare in cerchio sul perimetro del centro storico?

      Sulla Cerchia invece ci stavano i Navigli o gli alberi o zone pedonali. Quell’autostrada a 4 corsie, anche se lottizzata tra bici, taxi e bus e auto, a me non fa impazzire. Ma ovviamente è meglio di niente.

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      • La riapertura dei navigli potrebbe dare una spinta forte alla riprogettazione della viablilità e dello spazio pubblico in questa città. Milano non deve fermarsi.

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  1. Ok a patto che la studino bene.
    Altrimenti la ciclabile diventa la “preferenziale per scooteroni e moto”, come era prima dei lavori M4

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    • CHIUNQUE sotto casa propria preferirebbe avere più tranquillità anziché un flusso continuo di auto rumorose e puzzolenti.

      Chi sostiene la totale libertà di circolare in auto (perché magari abita in un quartiere tranquillo) deve capire che se tutti usassero l’auto senza limiti, la città sarebbe un inferno.

      Favorire e usare mezzi alternativi (bici e mezzi pubblici ma anche auto elettriche) è un segno di civiltà, responsabilità e rispetto.

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      • Quindi il problema secondo lei non sono le auto di per sé, ma sono le auto con motori termici, giusto ?

        Secondo me, è arrivato il momento di fermare questi pazzi del Comune di Milano. Non ci penso proprio ad andare in bici al lovoro o no so dove altro. La bici per una citta come Milano (soppratutto per il clima ) va bene per farsi un giro sabato e domenica. E credo che 80% percento delle persona che si dicono ciclisti provetti a milano lo usano solo nel fine settimana.

        Dare tutto questo spazio alle bici lo trovo ingiustificato.

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      • Quindi il problema secondo lei non sono le auto di per sé, ma sono le auto con motori termici, giusto ?

        Secondo me, è arrivato il momento di fermare questi pazzi del Comune di Milano. Non ci penso proprio ad andare in bici al lovoro o no so dove altro. La bici per una citta come Milano (soppratutto per il clima ) va bene per farsi un giro sabato e domenica. E credo che 80% percento delle persona che si dicono ciclisti provetti a milano lo usano solo nel fine settimana.

        Dare tutto questo spazio alle bici lo trovo ingiustificato.

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  2. Come è disegnata non mi piace per niente: in bici passi il tempo a sorpassare i bus fermi alle fermate che poi ti risorpassano e li devi risorpassare la fermata o il semaforo dopo.
    Sempre che nel frattempo non trovi la selva di scooter che ti fanno il pelo o il taxista ferma a scaricare l’anziano o l’immancabile fila di furgoni con le doppie frecce.

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    • da ciclista devo dire che anche per me questo (bus che supera le bici, che supera l’autobus) è un bel problema: stressante e pericoloso.
      mettere un’isola dove far scendere i pedoni (tipo le fermate del 29?) è una cosa fattibile?

      come fanno all’estero?

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      • Beh, a me fa più schifo chi dipinge per terra strisce per le ciclabili senza pensare ai problemi degli anziani e dei tassisti.

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        • Sicuro. E comunque “” il taxista ferma a scaricare l’anziano” non mi sembra un’espressione carina di chi pensa ai problemi degli anziani e dei tassisti.

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          • E’ l’ espressione di chi non vive nell’iperuranio, ma accompagna 3 volte la settimana un anziano in taxi in uno studio vicino al Policlinico….
            Scusa se ho turbato la tua sensibilità da social, ma è così.

          • Amen.
            La ciclabile fatta come nella foto rimane meno rispettosa di anziani (e tassisti) di qualsiasi espressione lessicale scorretta che io ho usato e che ti ha colpito così tanto.

    • Idea oscena. Si vogliono creare mono corsie riservate, ed inutilizzate, per qualsiasi cosa, peccato che poi si creerebbero code e intralci a non finire. Nessuno può avere un problema, fermarsi o rallentare per qualsiasi motivo che bloccherebbe tutto a catena. I taxi e le bici che si fermano dietro gli autobus alle fermate..ahah. il peggio del peggio, come in BuenosAires. Ad ogni incrocio e ripartenza il delirio. Migliaia di discussioni e vaffa reciproci in più. E non solo. Tutto per seguire le mode radicalchic

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      • Se diventa come Buenos Aires allora va benone.

        In bici adesso Buenos Aires è una meraviglia.

        No code no traffico zero stress.

        Si può fare sempre meglio.

        Ancora qualche deficiente invade la pista.

        PS.
        Il fatto che se qualche deficiente si ferma illegalmente per fermarsi in doppia fila vietata con le 4 frecce è solo che un bene perché bloccherebbe tutto il traffico dietro di sé… quindi si costringe ad autoelimiare la sosta in doppia fila e deve ripartire o non fermarsi…

        Ottimo direi.
        Come nelle città francesi che non puoi mica accostare per farti i cazzi tuoi.
        Il traffico deve scorrere e non puoi bloccarlo con le 4 frecce.

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  3. L’unica categoria a cui non si pensa mai sono i pedoni. La maggior parte della cerchia ha marciapiedi davvero striminziti.
    In ogni caso, credo che tutto non ci possa stare, soprattutto in tratte molto strette, come via Pontaccio. Meglio fare delle scelte.
    Io penso che si potrebbe tranquillamente decidere che l’area dentro la cerchia dei Bastioni venga preclusa al traffico privato, sclusi ovviamente i residenti e consegna merci. Abituandosi peraltro a rinunciare alla cerchia interna qualora dovessero (secondo me sciaguratamente) riaprire il naviglio.
    Tolte le auto lascerei solo autobus e taxi, bici e monopattini e, soprattutto marciapiedi per pedoni e alberi (fondamentali!!!) con ghigliottina per il primo idiota su due ruote che si permetta di salirci.

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  4. idea pessima invece perchè pone in diretto conflitto i taxi con le biciclette. Come fa ad esempio un tassista a fermarsi sotto un civico per lasciar scendere un cliente? se si ferma sulla destra blocca la ciclabile. se si pianta in mezzo alla corsia riservata blocca quella e il cliente rischia di travolgere/essere travolto da un ciclista mentre scende. E come può un ciclista viaggiare tranquillo sulla ciclabile sapendo che in qualunque momento un’autopubblica gli si può fermare davanti? mi spiace ma il contesto della cerchia dei navigli richiede una protezione “vera” per la pista ciclabile.

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  5. Milano (e non solo) ha urgente bisogno di un ritorno alla virilità.
    Basta con queste soluzioni, e relativi commenti, da comari isteriche

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  6. Ma scusate una volta aperta la metro 4 cosa serve prendere l’autobus in superficie a quelli che non vogliono pagare il biglietto?
    ma poi scusate quelli di zona 1 hanno votato questo sindaco per riaprire i navigli e adesso cosa fanno, non gli dicono nulla e gli chiedono di fare un altra schifezza di viabilitò senza alberi ? se fosse successo con un sindaco di un altro colore politico avrebbero fatto delle scenate….
    bho non capisco….
    io in bici su quella strada non ci andrei mai cerco sempre strade alternative e meno trafficate….forse chi gira a milano immagina sia fatta solo dalle strade trafficate, io quando uso un mezzo alternativo all’auto o ai mezzi pubblici non scelgo mai le strade come quella, ci metto qualcosa in più ma ne va della mia salute sicurezza e tranquillità….e sinceramente così sarebbe ancora meno sicura….
    le bici devono stare fuori dalla careggiata….io non voglio stare in strada con le macchineeeee….le piste devono essere fatte sempre fuori dalla carreggiata……

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    • Ma non ti passa per la testa che ciò che fai tu non lo deve fare per forza di cose il resto dell’umanita?
      Non vuoi usare le piste ciclabili su strade a traffico intenso? Non usarle.
      Io invece la pista sulla cerchia dei navigli la vorrei eccome e la userei volentieri se ci fosse.
      I tuoi commenti trasudano sempre odio e disprezzo verso tutti quelli che non fanno come te o che non votano i sindaci che voti tu.

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      • AHAHHAAHHAHA….io odio e disprezzo…io vado solo a far notare a quelli come te che ci sono persone che la pensano diversamente da voi…siete voi che pensate che tutti vogliano andare in bici nelle corsie preferenziali senza che siano separate dalla carreggiata e io che uso il monopattino e la bici non lo voglio andare nella carreggiata infatti la pista che uso per andare al lavoro non è nella carreggiata ed è per me una delle migliori, quando devo usare quelle nella carreggiata piuttosto vado sul marciapiede….

        Dovrebbero parlare solo le persone che usano tutti i mezzi di trasporto. Se vai solo in bici non dovresti nemmeno essere preso in considerazione come quelli che vanno solo in macchina, solo chi le usa entrambe può avere chiari i problemi e le soluzioni.

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    • Cosa c’entra? Ha sprecato mille commenti senza dire effettivamente qualcosa di utile. “il vostro sindaco blablabla”. La ciclabile sulla circonvallazione interna non è fatta per unire il duomo con piazza Castello, ovviamente. Si tratta di rendere sicura una strada che 1. è già utilizzata da molti ciclisti e 2.collega gran parte della città a diverse arterie importanti e ad altre ciclabili. Riesce a capirlo o no?

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      • Io spreco commenti???
        Ho sempre fatto commenti con una vena di polemica ma sempre con la soluzione scritta nel commento.
        In questo caso le soluzioni sono:
        1. riaprire i navigli quindi la pista non sarebbe così
        2. non riaprire i navigli, mettere gli alberi e fare una pista a doppio senso su un solo lato fuori dalla carraggiata
        3. usare i siti alternativi a google maps per capire che per fare tutto il giro di milano forse in bici conviene tagliare in mezzo al centro non credi.
        4.. immaginate soluzioni più decenti di quelle di 4 consiglieri di zona 1.

        Insomma io le idee le ho il problema è che chi deve decidere le ha sbagliate, sempre secondo me ovviamente….
        Ma secondo voi poi tutte le volte che qualche municipio o comune della vostra parte politica dice qualcosa ha sempre ragione??minchia fatevi due domande una volta nella vita..un minimo di spirito critico.

        Se non fosse per gente come me che si lamente la pista su buenos aires all’altezza di porta venezia sarebbe ancora come la prima versione che non funzionava….io sono per una pista a doppio senso fuori dalla carreggiata quindi completamente diverso da quello realizzato e da quello che volete voi…

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        • Io io io io

          Adriano conta gli io nei tuoi commenti. Capisci che una città non è fatta da una persona ma da un insieme di cittadini e tutti hanno diritto di muoversi? Dare un pochino di spazio ai ciclisti non è un dramma insormontabile. Ci si può sopravvivere, anche se la pista non è separata dalla carreggiata o come tu pensi che debba essere progettata, visto che avrai laurea, master e dottorato in progettazione avanzata di percorsi ciclabili in sede riservata con esperienza pluriennale all’estero.

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  7. Speriamo si ripensi ip tutto! E’ ina ottima proposta! Basta con tutte questa auto, sopratutto in una citta’ “piccola come milano”!
    W la salute pubblica.

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  8. Eliminare progressivamente spazio alle automobili è la priorità assoluta per questa città. Mezzi pubblici e biciclette: il resto è inquinante, rumoroso e pericoloso e, come tale, va scoraggiato in tutti i modi.

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    • Eccallà,
      adesso l’ Anonimo che ci delizia tutti i giorni più di una volta al giorno con i suoi preziosi concetti copiaincolla non è più Anonimo ma si si firma Luciano

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      • E qui abbiamo l’anonimo che attacca a caso! Complimenti, il bue che dice cornuto all’asino! Deve ancora capire che la maggior parte delle persone la pensa così 🙁

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      • Ci sono bike cargo.

        E in tutto il mondo civile se togli le auto raddoppi le vendite dei negozi.

        Se togli le auto raddoppi i negozi in zone periferiche o bombardate e non la solita concentrazione di negozi iperlocalizzata al centro storico

        Se mandi la gente a piedi la gente si ferma e entra nei negozi e acquista.

        Proprio perché è una città commerciale va fatto.

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  9. Posso nominare i tassinari la categoria più strampalata della città?
    Gli si fanno le corsie tutte per loro e sono contrari. Solo perché sono ostinatamente e stupidamente contrari alle ciclabili.
    E anche qua.. essere contrari ad avere meno gente con un’auto propria lo trovo geniale. Non sono proprio quelli senza auto a usare di più i taxi?

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  10. CON LA TOTALE APERTURA DI M4, PARE NEL 2023, L’AUTOLINEA 94 VERRA’ SOPPRESSA, MANTENENDO UN SERVIZIO DI SUPERFICIE CON AUTOBUS TRA CADORNA E SANT’AMBROGIO (BUS 58 ) E TRA VIA VISCONTI DI MODRONE E PORTA VOLTA., PROLUNGANDO L’AUTOLINEA 84.
    PERTANTO LE VIE DE AMICIS, MOLINO DELLE ARMI, SANTA SOFIA E FRANCESCO SFORZA NON AVRANNO PIU’ AUTOBUS. TENETENE CONTO PER LE VOSTRE OSSERVAZIONI.

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  11. Io sono a favore alle ciclabili. La bici è un mezzo straordinario, economico, accessibile. E sono favorevole alla riapertura dei navigli.

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    • Finalmente qualcuno al Municipio 1 si è svegliato ! In qualsiasi città normale questo progetto sarebbe stato fatto almeno 10 anni fa. Assurdo pensare nel 2020 di avere una vera e propria autostrada nel centro storico della città. Il traffico di scorrimento va spinto verso l’esterno, è così ovunque da decenni.!

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      • Va beh, io ci vado spesso sulla cerchia di Navigli in auto e non mi sembra una autostrada. A meno che le parole abbiano perso il loro significato e vengano usate impropriamente. Di solito questo si fa quando non si riesce ad argomentare. Risulta più efficace, a mio parere, cercare di spiegare la propria posizione con esempi concreti.
        E poi, vuoi per i semafori molto ravvicinati, vuoi per le auto, gli autobus, i ciclisti, i mezzi in divieto di sosta, le svolte agli incroci, ecc ecc, ti dico che anche volendo non è possibile superare il limite di 50. Mi riferisco ai giorni feriali.
        Bada che non sto prendendo una posizione sul tema, che è molto complesso, ma semplicemente vorrei evitare interventi con chi la spara più grossa. Per il bene della discussione.

        Grazie

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  12. Beh, non è bello passare dalle opinioni alle offese in un blog che dovrebbe essere civile. Ho espresso una opinione, ci vedo benissimo, punto. Ho argomentato, se hai letto bene. Cosa c’entra dire che ho problemi di vista?
    Però tu sei Wf, sei forte, continua così.
    Se non ci fossi bisognerebbe inventarti.

    Grazie per le perle che ci regali.

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    • Vero. Wf e’ come quel compagno di classe macchietta che ci faceva tanto ridere e che ricordiamo con nostalgia. Grazie di esistere, Wf.

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    • Forse hai sempre e solo percorso la cerchia in auto. Prova a percorrerne un pezzettino a piedi o in bici e capirai cosa intende l’utente sopra paragonandola a un’autostrada.
      Uno stradone ampio dominato dalle auto e in cui le auto viaggiano a velocità sostenute. Non è certo un luogo vivibile per persone senza auto. E almeno a mio parere bisognerebbe iniziare a preferire e favorire gente che si sposta a piedi in bici o con i mezzi, non gente che si sposta con bolidi da 2 tonnellate. Tanto l’obbiettivo è spostare persone, se lo fai privilegiando e favorendo mezzi idonei al centro cittadino significa avvicinarsi a un’idea di città più rispettosa e contemporanea.

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