Milano | Cordusio – Restauro al Palazzo della Ragione: settembre 2020

Come abbiamo visto, da due settimane il Palazzo della Ragione di Piazza dei Mercanti è tornato visibile dopo alcuni anni di restauro e impalcature.

Gli interventi cominciati nel febbraio 2017, hanno riguardato la copertura, il sottogronda e la fascia marcapiano, la riga di mattoni che segna la divisione tra un piano e l’altro. Resi necessari dopo che, nel 2016, si erano verificate cadute accidentali di frammenti di materiale.

Manca ora la parte del loggiato della Loggia dei Mercanti ( lo spazio sottostante il Palazzo della Ragione) secondo un progetto dell’architetto Cini Boeri per il memoriale dei partigiani. 

La costruzione del Palazzo della Ragione come nuovo Broletto, ovvero portico aperto per le assemblee, gli arbitraggi e le ordinanze, ebbe inizio in piena età comunale, nel 1228; ed è qui, in piazza Mercanti, che per secoli fiorì l’attività economica e commerciale di Milano, il vero centro della vita del Comune.

Nel 1771 venne eseguito il sopralzo per ospitare l’Archivio notarile, approvato da Maria Teresa d’Austria, destinazione che fu mantenuta fino al 1961.

La facciata verso la piazza racchiusa posta a sud, oltre alle sei trifore e ad un’antica porticina oggi murata che dava accesso al piano superiore tramite una scala in legno, presenta, quasi al centro, una nicchia con un altorilievo raffigurante Oldrado da Tresseno, podestà milanese.

L’edicola con l’altorilievo è stata restaurata (anche se apparentemente non sembra) e soprattuto ripulita da decenni di guano di piccioni e intemperie.

La figura del podestà è rappresentata con un altorilievo quasi tutto tondo, attribuibile alla scuola dell’Antelami, inserito nell’edicola posta esattamente sopra il quinto pilastro da sinistra della facciata meridionale del Palazzo della Ragione, da lui fatto costruire e che porta la data del 1233. Sembra che tale data sia la prima applicazione a Milano di una legge risalente a qualche anno prima che prevedeva la condanna al rogo dei Catari, in quanto eretici. In particolare Oldrado perseguitò i Credenti di Concorezzo, che sostenuti dal locale feudatario, Filippo Confalonieri, costituivano un gruppo molto attivo e fortemente inviso alle gerarchie ecclesiastiche.

L’epigrafe alla base dell’edicola narra:

Nell’anno del Signore 1233, Al podestà di Milano Oldrado di Tresseno. Quando passi per i portici regali del grande palazzo, tu ricorderai sempre i meriti del podestà Oldrado, cittadino di Lodi, difensore e spada della fede, che costruì il palazzo e bruciò, come doveva, i Catari.

Fu l’inizio di un duro periodo di scontri che portarono venti anni dopo all’uccisione di San Pietro martire e, per reazione, ad un incrudelirsi della persecuzione dei catari e, alla fine, alla loro scomparsa dapprima dalla Lombardia e poi dall’Europa.

Assieme al celebre Cavaliere realizzato prima del 1237, che si trova nella cattedrale di Bamberga, la statua milanese rappresenta uno dei primi monumenti equestri in pietra dell’Europa medievale. Milano intendeva in questo modo contrapporsi, anche a livello di comunicazione del potere, allo splendore imperiale di Federico II, contro il quale Oldrado aveva agito come rettore della Lega.

Lo sfondo della nicchia, fortemente ossidato, è decorato con una figura raffigurante l’aquila, antico simbolo romano del comando.

Fonte: Treccani

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3 commenti su “Milano | Cordusio – Restauro al Palazzo della Ragione: settembre 2020”

  1. Cavolo a voglia a lottare contro sopralzi, sottotetti e superfetazioni: pure l’arengario c’abbiamo sopralzato, la brutturia sul tetto è proprio nel DNA meneghino

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    • Ora che hai postato il tuo solito commento vuoto, sei più contento e realizzato?
      Già che c’eri potevi ricordare a tutti che vorresti far sparire le auto da Milano. Hai già compreto la bacchetta magica, WF?

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