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Milano | Turro – Il cuore del quartiere, sotto le magnolie

Il Cuore di Turro, quartiere di Nord-Est di Milano, è senza alcun dubbio Piazza Governo Provvisorio, una larga via a dire il vero, più che una piazza vera e propria.

Turro, era uno dei borghi o Corpi Santi che circondavano la grande Milano e che dal 1923 è stato inglobato nel più grande Comune di Milano.

La piazza, porta questo bizzarro nome perché qui avvenne un fatto storico importante per la città di Milano: nel 1848 gli austriaci, dopo le 5 giornate di Milano, abbandonarono la città e a Turro nell’odierna piazza Governo Provvisorio, in una ex-casa dell’Ospedale Maggiore di Milano, si riunirono i membri del governo provvisorio della Lombardia. Tra questi vi erano Luigi Anelli, Giuseppe Durini, Cesare Correnti e Gabrio Casati, che da podestà sotto gli invasori divenne presidente del governo provvisorio. Quindi una tappa fondamentale per la storia del Risorgimento italiano.

La piazza venne sistemata sul finire degli anni Novanta con un arredo urbano neanche tanto costoso, una pavimentazione di autobloccanti, qualche aiuola con le inossidabili magnolie, panettoni e qualche fioriera con seduta (forse erano quelle comparse per lungo tempo in Corso Vittorio Emanuele negli anni Novanta e ora portate qui). La piazza è più che altro un tratto di via abbastanza largo all’altezza di via Vincenzo Russo che si restringe poi verso la fine all’incrocio con via Gerolamo Vida.

Unico edificio degno di nota della via è la Cascina Turro, un edificio del Quattrocento restaurato dal Comune nel 2012 e trasformato in spazio del consiglio di zona.

Le restanti architetture sono, sul versante dei numeri pari, quasi tutte formate da edifici del Novecento, con decorazioni di un vago liberty e tre palazzine (lato dispari) moderne, due anni Sessanta e una più recente, ipotizziamo anni Novanta, giusto connessa con l’antica cascina.

La cosa bella di questa piazza è l’atmosfera, rilassata e di paese, dove, all’ombra delle magnolie ci si incontra, si beve e mangia nei locali che rallegrano lo spazio urbano.

Peccato che, secondo noi, l’area a traffico limitato, dovrebbe essere interdetta completamente alla sosta delle auto e l’tmosfera sarebbe senz’altro migliore. Non lontano, in via Eleonora Fonseca Pimentel, si trova la parrocchia di Turro, Santa Maria Assunta, antica chiesa ricostruita e ampliata nel 1886 e successivamente negli anni Cinquanta.

Segnalavamo anche la presenza di un delizioso murale posto sulla parete della piccola casa all’angolo con via Gerolamo Vida. Creature fatate e magiche evocano un ambiente da favola.




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


3 thoughts on “Milano | Turro – Il cuore del quartiere, sotto le magnolie

  1. Anonimo

    Un angolo meraviglioso, mi ricorda molto angoli di Berlino. Molto bello, ci passo ogni tanto, ma ogni volta rimango affascinato.

  2. GP

    Come afferma Urbanfile, l’atmosfera sarebbe senz’altro migliore se la “piazza” fosse interdetta dalle auto, ma dubito che questa cosa verrà mai fatta. Mi accontenterei di un restringimento della carreggiata, in modo da togliere la possibilità di parcheggiare le auto (come si vede nella foto), allargando la zona pedonale. Alla fine della via c’è anche il progetto (penso cancellato) di abitazioni di Cino Zucchi. Sarebbe bello se si prendesse in considerazione la possibilità lasciare un ampio marciapiede, dove mettere magari una fila d’alberi, “allungando” questa piazza.

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