Milano | Isola – Cantiere Piazzale Archinto: metà novembre 2020

Nuovo aggiornamento di metà novembre 2020 dal cantiere per la riqualificazione di piazzale Archinto all’Isola.

Proseguono i lavori per la riqualificazione della piazza, anche se ormai manca ancora solo il tratto che si congiunge con Via Jacopo dal Verme.

Nuova pavimentazione in pietra, molto più verde, un’area giochi per i bambini al centro.

L’intervento ha l’obiettivo di migliorare la vivibilità della piazza, moderare la velocità del traffico, trasformandola da area dedicata solo alla movida a luogo a misura di bambini. 

Intanto volevamo sottolineare come fosse ben differente la situazione, specie la sera, in questa graziosa piazza con questa foto abbastanza eloquente.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | Isola – Cantiere Piazzale Archinto: metà novembre 2020”

  1. Molto graziosa, questa versione della piazza.
    Ancora meglio quando la si confronti con quel tripudio di auto parchieggate selvaggiamente da ubrachi molesti

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    • Adesso verrà preso come esempio per interventi simili. E sopratutto va finalmente tolto spazio alle scatole di latta che infestano tutta la città.

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  2. Bravi, se le foto sono vere, è proprio bello.

    Ora PROTEGGIAMO queste aiuole e questo spazio da chi butta mozziconi, cartacce, cani e cacche di cani.

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  3. Tante piazze sono ancora come la foto pre-intervento. Penso che nessuno dotato di un minimo di neuroni funzionanti possa preferire com’era prima. Servono decine di interventi simili in tutta la città, e anche decine di nuove strade pedonalizzate e vietate alle auto.
    Le auto se ne possono tranquillamente andare sulle tangenziali e sulle autostrade, dove è giusto che stiano.

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    • Ma chi siete voi, o anime oscure, che volete sedare, spegnere, narcotizzare, devitalizzare, moribondizzare, anestetizzare, la città, farne un set di plastica per omologati senza fibra.
      Quali strane forze vi posseggono?
      Vi vorrei conoscere uno per uno, neogente.
      È una città, cribbio.
      Ficcatevelo in testa.
      Ah, per il sedicente neuronato. Eccomi qua: cresciuto all’isola e preferisco il prima.
      Saluti

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      • Ottimo intervento.
        Per Anonimo delle 20.45, suggerisco di trasferirsi, ma non nelle narcotizzate e moribonde Amsterdam, Barcellona, Berlino… piuttosto valuti le vivaci New Delhi, Manila o la frizzantissima Cairo, li troverai quello che tanto ti manca della vecchia piazza Archinito.

        È stato fatto un intervento degno di una città europea, ne più ne meno.

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      • Ciò che spegne una città e la rende morta sono le auto. Pedoni relegati in angusti marciapiedi, flusso costante di rumore e smog, bambini che non hanno spazi in cui giocare.
        Una città viva è una città a misura di pedone e bambini, dove la gente fa acquisti nei negozi sotto casa e non prende l’auto per fare 500 metri o migrare una volta a settimana verso i centri commerciali dispersi in provincia.

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        • Concordo in pieno con lei. Una città piena di automobili è una città rumorosa, noiosa e inquinata. Una vera città è a misura d’uomo con spazio pubblico per i cittadini e bambini, con spazi verdi, con marciapiedi, con aiuole, con panchine. Bisgona cambiare, l’automobile è un disastro per una città e sopratutto per la città italiana.

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      • @Anonimo 20:45: L’Isola rimane assolutamente quella di prima.

        Ossia “il Cairo”, come dicono gli “Illuminati”.

        Semplicemente han tolto le auto dalla piazza, senza minimamente risolvere i problemi di parcheggio di una zona senza box.
        Quindi han sparpagliato le auto nelle vie limitrofe: per un po’ funziona come pezza cosmetica, per il futuro….sperèm in qualcosa di più strutturale.

        Comunque la piazza, così, è molto bella. Almeno quello!! 🙂

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  4. Mamma mia!

    Se siTav sentisse tutti questi vostri commenti morirebbe gonfio!

    Vedi come je roderebbe er culo…

    Vedere che ormai siete milioni ad esservi svegliati dal sonno della ragione e finalmente venire a pretendere ciò che è vostro. La città vostra. Da adesso in avanti si fa sul serio.

    A Milano l’era centrata sull’automobile è finita.
    Morirà con convinzione.

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    • basterebbe far pagare all’acquisto per ogni bottiglia un Pfand di 1 euro, o anche 50 centesimi, da restituire all’acquirente alla riconsegna del vuoto al supermercato/bidoni automatizzati comunali/box beneficenza. In Germania c’è da sempre, soprattutto in caso di vendita di bottiglie di alcoolici tra gli universitari

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      • Ottima idea, ma destinata ad avere resistenza da produttori e distributori di bevande… Qui abbiamo sempre qualche “interesse speciale” che ha la precedenza sull'”interesse generale”

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