Milano | Portello – Completata la nuova facciata MiCo, novembre 2020

In attesa di tempi migliori per la ripresa degli eventi e dei congressi, visto il momento difficile a causa della pandemia da Covid19, al MiCo, il Centro Congressi di Milano al Portello, si sono conclusi nel frattempo i lavori per dare una sistemata alla facciata in precedenza inesistente che si affaccia verso il quartiere di CityLife e il nuovo parco.

Infatti, l’edificio del MiCo fino a qualche anno fa su questo lato di via Gattamelata si affacciava e confinava sui capannoni e parcheggi dell’ex Fiera.

Dopo un anno di lavori, la riqualificazione dell’area Mi-Co è stata completata ed il nuovo fronte urbano dell’area fieristica – congressuale che si affaccia verso il CityLife è divenuto parte integrante della nuova città.
Il progetto esecutivo del nuovo spazio che Fondazione Fiera Milano, a seguito di gara, ha affidato a BIANCHETTIARCHITETTURA SA, con Ing. Stefano Rossi (strutture), Ing. Giuliano Venturelli (tecnologia delle facciate) e Maurizio Tori (impianti), ha sviluppato un’architettura dal linguaggio sobrio e, pur rispettoso delle preesistenze, capace di esaltare le caratteristiche dei materiali impiegati sino a farli divenire medium espressivi dell’architettura stessa.

In particolare, il nuovo progetto ha accompagnato la realizzazione di un articolato sistema di facciate in parte opache, realizzate in corten, ed in parte con una facciata vetrata che integra anche un sistema di illuminazione attiva, capace di rendere il prospetto una superficie multimediale che può variare nelle luci, nei colori, con informazioni e messaggi. La nuova facciata, unitamente alla riorganizzazione dei percorsi e degli spazi esterni ricopre un ruolo di primaria importanza nel disegnare il nuovo skyline sul fronte del parco e risulta essere una cerniera urbana tra le diverse “anime architettoniche” del nuovo quartiere.

Il rinnovo architettonico del MiCo, ha previsto che le due strade che lambiscono il polo congressi, viale Eginardo a sud e via Gattamelata a nord, vengono messe in collegamento attraverso un nuovo sistema di percorsi su due quote, dove flussi carrabili e pedonali siano ben separati. Sul lato di via Gattamelata sono state create due piazze, di cui una in quota, che generano un nuovo e articolato spazio pubblico.

La proposta viene completata con le nuove facciate. La “pelle” dei nuovi prospetti è pensata per garantire un buon efficientamento energetico, come richiesto dal bando. In particolare, la scelta è ricaduta su pannelli in policarbonato alveolare messi in opera su supporti di alluminio. In corrispondenza della nuova porta di ingresso su via Gattamelata la facciata è inoltre impreziosita da un rivestimento in lamiera di acciaio corten.

Peccato che, come immaginabile, il corten, dall’affascinante aspetto di metallo arrugginito, lasci effetti poco desiderati sui materiali confinanti, come i dilavamenti lungo le pareti e i segni a terra color ruggine, certo non belli a vedersi.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Portello – Completata la nuova facciata MiCo, novembre 2020”

  1. Bell’intervento!! Il corten dovra’ finire di ossidarsi e poi non scolera’ piu’…normalmente si mettono delle cere per prevenire, il dilavamento se l’ossidazione e’ ancora in atto…ma infondo non e’ proprio un grosso problema….in zona altri problemi…

    Rispondi
  2. Non solo la ruggine macchia le pavimentazioni in materiale pregiato da una settimana dopo il completamento, ma perché lasciare quel tappo in alto nella parte vetrata? Pianteranno alberi? Resterà così per vedere il capannone industriale dietro a memoria dell’eredità brutalista?

    Rispondi
    • Ma in una citta’ internazionale e soprattutto in un centro conferenze gate ci puo’ stare…gli anglicismi da criticare sono altri e purtroppo tanti….questo progetto e’ bello ed ha migliorato il Mico…con quella copertura inguardabile della quale non si capisce estetica ed uso…

      Rispondi
      • Per 120 anni c’è stato scritto PORTA e gli stranieri che venivano alle fiere capivano benissimo lo stesso che da lì si entrava e si usciva. Concordo con l’anonimo. Va bene mettere ANCHE l’inglese, ma SOLO l’inglese è solo becero provincialismo.

        Rispondi
      • certo…a ‘sto punto mettiamo anche DUOMO SQUARE anziché Piazza Duomo – ci sono certamente piu’ stranieri in centro che nel centro congressi MICO…
        Oh Signur Benedett!

        Rispondi
          • Sono bilingue francese, parlo inglese discretamente e me la cavo anche con lo spagnolo. L’italiano è come si dice la mia lingua madre. Vedere che l’italiano è sempre meno’ impiegato per descrivere cose quotidiane perchè l’inglese lo si considera piu’ moderno o piu’ internazionale, non solo mi fa vergognare per il livello di considerazione che persone come Lei hanno della propria cultura, ma mi fa orrore perchè lo ribadisco: L’inglese sbandierato con tutta questa disinvoltura dice quanto l’italiano non sia all’altezza. Sia come lingua che come popolo. E Lei ne incarna benissimo un suo esponente tipico. Sono estremo magari si’, ma siamo diventati davvero ridicoli….RI-DI-CO-LI, ridiculous se preferisce!

    • Bello bello, finalmente un linguaggio architettonico diverso dai soliti vetri specchianti e grigi topo generalizzati….qualche albero avrebbe giovato….

      Rispondi
  3. Architetti e Ingegneri che neanche pensano agli effetti del corten. Se non lo sapete usare lasciate stare per favore. Prima ancora di aprire gia’ problemi. Ora mettete a posto a vostre spese.

    Rispondi

Lascia un commento