Milano | Porta Lodovica – Via Vigoni e quella sciatteria dietro il Santuario

A Milano, spesso, ci sono luoghi che potrebbero avere delle grandi potenzialità ma che, vivono nella totale sciatteria: uno di questi è senza dubbio via Vigoni, proprio dietro al bellissimo Santuario di Santa Maria dei Miracoli di Corso Italia.

Il primo tratto della via, che parte da via Mercalli, presenta sul lato pari un muro cieco ricoperto in parte da cartelloni pubblicitari.

La via Vigoni venne aperta nel 1945-46, dopo la Seconda Guerra Mondiale. La ricostruzione probabilmente doveva coinvolgere anche l’edificio ad angolo con via Mercalli, ma da allora rimase così, mostrando i vecchi muri confinanti. Peccato.

Poco oltre la via, proseguendo diagonalmente, si avvicina all’abside del santuario. Qui, sul lato dispari, le auto vengono parcheggiate a lisca di pesce a vallo del cordolo del marciapiede, usanza che riteniamo degradante e che andrebbe risolta quanto prima.

Questa è la splendida vista sul santuario che si ha da via Vigoni tra le auto parcheggiate in modo disordinato.

Referenze fotografiche: Google; Roberto Arsuffi

Tag: via Vigoni, Santuario di Santa Maria dei Miracoli, San Celso, Corso Italia, Parcheggio selvaggio, Degrado

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Porta Lodovica – Via Vigoni e quella sciatteria dietro il Santuario”

  1. Le foto sono piuttosto datate perciò aggiungo che ora che il garage all’angolo con via Mercalli ha cambiato proprietà il suo nuovo, illustre e miliardario possessore ha deciso sapientemente di installare le macchine esterne dell’aria condizionata in bella vista a tre metri dal suolo e di pitturare in modo alquanto approssimativo la prima metà orizzontale della facciata includendo però il marciapiede! Inoltre sembra si sia dimenticato di apporre il cartello del passo carrabile. Terzo mondo.

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    • È vero, già da qualche anno, su street view sì può vedere la foto aggiornata. Sono curioso chi è l’illustre nuovo proprietario?

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  2. Milano è praticamente tutta un gran parcheggio a cielo aperto.

    Anche i luoghi di pregio non si salvano. Una quantità assurda di prezioso suolo pubblico buttato via, regalato ai possessori di automobili alla faccia di tutti i cittadini che l’auto non la possiedono.

    Questa di fondo è una grande ingiustizia perché sarebbe molto più democratico destinare lo spazio a tutti, o almeno riequilibrarlo in favore di categorie diverse, che hanno un impatto meno devastante delle automobili su inquinamento, congestione e rumore. Questo semplice ragionamento fatichiamo ancora molto a comprenderlo.

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    • Amen.

      Però posso dirti che in molti stanno cambiando mentalità.

      Sono sempre di più le persone che non vogliono più tollerare questo stato delle cose.

      In questi ultimi anni molte verità assolute si sono messe in crisi.

      We shall owercome

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  3. Ma la smetta di abusare di termini quale sciatteria e degrado. A forza di gridare al lupo al lupo, nessuno più le crederà anche quando non avrà del tutto torto! 🙁

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  4. Vero tutto. Ci sono intere zone-parcheggio soffocanti e che rendono la città 1000 volte più brutta. È vero anche che le cose stanno cambiando ma vanno accelerate il più possibile. Forza!

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      • Si ma è davvero difficile cambiare con un’industria automobilistica che fattura ancora miliardi e che non fa fatica a influenzare le scelte politiche.
        Accendi la tv e sei inondato da spot che millantano la libertà di guidare bolidi ad alta velocità anche in città. Non vedi pubblicità che spiegano che in realtà è abbastanza stupido spostare una persona di 50-80 kg su mezzi a 4 ruote a motore con masse di 1-2 tonnellate.. e non ci sono nemmeno pubblicità che ti invitano a usare i mezzi o fare due passi per la tua salute. E il nostro Paese sceglie sistematicamente di sovvenzionare l’automobile, anche costruendo nuove strade e autostrade, mentre sono rarissimi gli investimenti sul trasporto pubblico, in confronto.
        Milano dopo la M4 chissà quando vedrà nuove tratte di metro (a Monza? Non hanno nemmeno iniziato il progetto definitivo!) a Roma la linea C è ferma al palo, a Torino la linea 2 la danno in costruzione con orizzonte 2030.. nuovi tram? Firenze, forse Bologna, Palermo e Padova. Niente altro. Una situazione imbarazzante del nostro trasporto pubblico rispetto a Francia, Germania e Spagna. Io non sono, ahimè, così ottimista.

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        • La realtà vera e verificabile in città è poi quela di autovagoni scossoni che scattano a 120kmh per 50 mt e inchiodano al semaforo.

          Riscattano per altri 100mt e poi frenano.
          Scattano di nuovo e poi inchiodano al semaforo dopo.

          Perché la città non è un autodromo.
          Anche se rincoglioniti dalle pubblicità credono veramente che le città sono quelle lande vuote con strade assurde e inesistenti delle pubblicità delle automobili.

          Ma chi è quel coglione che crede in Milano zona porta nuova deserta all’ora di punta da ritorno a casa che fanno vedere negli spot?

          La realtà è che le auto fanno uno stop and go contnuo in città sgasando e accelerando consumando male la carburazione della benzina e inquinando sempre più.

          Se andassero a una velocità costante media più bassa, evitando frenate assurde non brucerebbero male dentro i motori la miscela di benzina vaporizzata w consumerebbero anche meno le polveri delle pasticche dei freni.

          È solo una nevrosi quella che li fa sgasare al verde de semaforo.

          Per poi trovarsi fermi al semaforo successivo.

          Mentre in bici li raggiungi sempre. Sereno e piano.
          Perché vai alla stessa identica velocità media costante…

          Pirla!

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        • Regione Lombardia investe 15 miliardi nelle autostrade.

          E somo 1.5 mliardi nel trasporto sostenibile dei treni.

          10 a 1 il rapprto dei soldi messi.

          Il problema è politico.

          È ha un chiaro referente in regione.

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