Milano | Porta Venezia – Quel piccolo degrado dietro l’angolo

Molte volte ci troviamo a segnalare piccoli interventi che cambierebbero la percezione della città. Piccoli interventi che risolverebbero, in parte, ben chiaro, il piccolo degrado che possiamo riscontrare in angoli abbandonati.

Uno di questi angoli è il grazioso palazzo di fine Ottocento di via Giuseppe Broggi 5 angolo via Giovanni Masera, una traversa di Corso Buenos Aires a Porta Venezia.

Il palazzo un tempo era affiancato da un altro edificio, demolito per aprire la via Masera nel dopoguerra: quando venne edificato Palazzo Argentina tra il 1946 e il 1948, su via Masera rimase una grande parete cieca.

Adesso non vogliamo entrare in merito ai problemi del palazzo di via Broggi 5, ma ci chiediamo se sia possibile che una casa si debba lasciare in questo stato così decadente. Uno spazio pubblicitario rimasto vuoto, pareti scrostate, muri imbrattati, angolo diventato un orinatoio e auto parcheggiate ovunque, impedendo anche il passaggio dei pedoni.

Forse il Comune dovrebbe imporre (disposizione che già esistente ma non applicata) un certo decoro per i palazzi.

Noi abbiamo provato a colorarla con un trompe-l’oeil per vedere che effetto potrebbe dare. La parete si può vedere anche da Corso Buenos Aires. Naturalmente sarebbe fantastico anche che su quel piccolo marciapiede non venissero più parcheggiate auto, così si eviterebbero angoli nascosti che consentirebbero a impudenti di orinare nell’angolo del muro.

Peraltro una piccola porzione di questa grande parete cieca, è visibile attraverso il passaggio della Galleria Argentina. Che bello sarebbe se attraverso il tunnel si potesse ammirare una pozione dedicata del murale.

Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi

Tag: Porta Venezia, Corso Buenos Aires, via Giuseppe Broggi, via Giovanni Masera, Degrado, Murale, Parete cieca, Palazzo Argentina

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Porta Venezia – Quel piccolo degrado dietro l’angolo”

  1. Si ma la suggestione durerebbe 1 ora. In poco tempo si darebbero appuntamento tutti i migliori meriterà di hinterland e città per lasciare il proprio apporto contemporaneo….sicche’!

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  2. Ma prima che automobilista, il milanese non è anche pedone? O si esce dall’utero già col Suv?
    Trovo aberrante che si lasci l’auto dove piu piace, in barba al rispetto del prossimo, e che questa come tutte le precedenti amministrazioni tollerino ampiamente questo andazzo, come se l’utilizzo dell’auto privata sia sancito dalla costituzione.

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    • No.
      Il milanese nasce già automobilista.

      Ha il cordone ombelicale collegato al filtro antiparticolato.

      Poi le gambe gli si atrofizzano e il busto si collega e fonde direttamente con il sedile.

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  3. Ottimo articolo!
    Segnalo situazione simile di degrado in viale Regina Giovanna prima dell’incrocio con via Pisacane venendo da Buenos Aires, una specie di parcheggio delle Ferrovie Nord (???) orribile, muri imbrattati, uno schifo.

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