Aggiornamento di metà dicembre 2021 dal cantiere per la costruzione della Torre Unipol. Parliamo del grattacielo di circa 120 metri, progettato dallo studio di Mario Cucinella Architects in costruzione a Porta Nuova, in via Melchiorre Gioia.
Proseguono i lavori per il completamento delle facciate della torre più complessa in costruzione a Milano (e sicuramente in Italia).
Tra gli appassionati c’è grande polemica a riguardo della fascia a lamelle che copre la parte tecnica della torre e che permette ai locali interni di avere una giusta aerazione, fascia che secondo molti rovina l’estetica dell’insieme.
Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
Torre Unipol, Mario Cucinella Architects, Porta Nuova, via Melchiorre Gioia
a me piace, l’unico commento che le grate di ventilazione dei locali tecnici avrebbero potuto essere meglio mimetizzate nella facciata se le si fosse realizzate in una tinta scura a imitazione della tonalità dei vetri.
non posso credere che terminati i lavori, quelle orribili pannelli bianchi, non vengano sostituite con vetri
Ma il bianco non va tutto ricoperto col legno alla fine? Si dovrebbe notare meno.
Putroppo è vero (guarda i render https://www.urbanupunipol.com/img/caurosel/edifici/new-headquarter/edificio-03_big.jpg).
Che schifezza di palazzone.
Risulta tozza. Che peccato ☹️
Tutto sbagliato . E’ già un mostro ecologico da abbattere . Non ha niente di bello e abbassa il livello del quartiere.
Non esageriamo…
E’ solo una splendida idea che strada facendo sembra essere sempre più vittima di compromessi estetici e tecnici. Ma non è male.
Tozza e sgraziata. Che peccato
Tralasciando i pannelli bianchi che secondo me verranno sostituti con pannelli simili ma più trasparenti questo grattacielo mi piace.
A tutti i designer di questo blog chiedo se vorrebbero un banale cubetto di vetro come ce ne sono in tutte le grandi metropoli europee.
Se la risposta è no allora non vi lamentate per ogni singola cosa avvenga in questo comune
Beh in questo caso il Comune non c’entra un tubo, mica stiamo parlando di piste ciclabili o di pali, graffiti o gestione dei parcheggi o del verde o dell’arredo urbano.
Ci sono critiche a mio parere immotivate ma perlomeno si torna alle origini di UF, che era parlare di edifici e non di quel che fa (o generalmente non fa) il Comune di Milano 🙂
Signor Alessio,
Io, che designer lo sono davvero, ti dico che tra un grattacielo fatto male e un “cubetto” fatto bene, preferisco il secondo. Per esempio la Willis Tower di Chicago è fatta di cubetti, ma è uno dei più bei grattacieli del mondo secondo me. Anche la più recente 432 park avenue di New York un cubetto migliore di questa porcheria. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/ba/Sears_Tower_ss.jpg
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1b/432_Park_Avenue%2C_NY_%28cropped%29.jpg/1200px-432_Park_Avenue%2C_NY_%28cropped%29.jpg
de gustibus non est disputandum ⟨… ġùstibus …⟩. – Frase lat. («sui gusti non si può discutere»), di origine non classica, assai frequente nel linguaggio com. (spesso anche nella forma ellittica de gustibus) per affermare che i gusti sono soggettivi e ognuno ha diritto ad avere i suoi, per quanto strani possano sembrare ad altri.
E meno male che a Milano siete tutti architetti così siete titolati a giudicare il lavoro altrui !!
Confermo, i pannelli bianchi, non fanno cche tagliare la linea di struttura, che perde lo slancio che avrebbe dovuto avere se avessero rispettato il rendering iniziale
A Fabrizio piacciono i grattacieli di New York che copiano il Burj Khalifa di Dubai, che poi non sono un cubo ma sono filiformi come uno spaghetto e sproporzionati in altezza perché sfruttando gli ‘air right’ di altri palazzi che hanno venduto lo spazio sopra i loro tetti. Il solo modo in cui sono concepiti fa tristezza.
Per fortuna questo non succede in Europa, e se vivessi a New York all’ombra di quei mostri architettonici per soli straricchi che stonano col resto dello skyline sono sicuro non ti piacerebbe molto. I newyorkesi doc non sembrano apprezzare…
Sears Tower invece è un classico ed è stupendo, ma anche quello non è un cubo e non è stato costruito nel 21mo secolo, e non in una città europea. Entrambi esempi non centrerebbero niente nel contesto milanese.
L’unica cosa che stona è la tua ignoranza.
Grazie per tuo contributo alla discussione, capisco che non hai tempo per argomentare perché devi andare al centro commerciale a prendere il regalo per tua suocera.
Magari più tardi, lo speriamo tutti.
A presto.
Centrerebbero è un bel verbo, ma non C’ENTRA nulla con la frase… però anche a me capitano delle correzioni automatiche involontarie per cui non scaglio la prima pietra
Abominevole