Milano | Porta Venezia – Al via la riqualificazione di Palazzo Bocconi di Corso Venezia 48

Lungo Corso Venezia troviamo un’alternanza di nobili palazzi di varie epoche che sono state alcune delle residenze signorili più belle di Milano.

Al numero 48 si trova in neo-manierista Palazzo Bocconi dalla sontuosa facciata imponente che servì alla famiglia come dimostrazione dell’avvenuta scalata sociale della famiglia Bocconi, il cui capostipite Ferdinando, un merciaio ambulante, riuscì a creare un impero in poco tempo. Si tratta proprio della famiglia che ha fondato la famosa università (Università Commerciale Luigi Bocconi) e il più importante grande magazzino d’Italia, La Rinascente.

Infatti, era il 1877 quando Ferdinando Bocconi acquistò un albergo, l’Hotel Confortable, nel centro della città, trasformandolo in un grande magazzino per la vendita di ogni genere di stoffe e altri materiali di abbigliamento e arredo, come ne esistevano a Londra e a Parigi, e lo chiamò “Aux villes d’Italie”: deposito, confezioni e vendita di abiti e articoli diversi. Il nome fu poi cambiato nel gennaio 1880 in quello di “Alle città d’Italia”, in seguito a una polemica sulla stampa milanese per l’uso di denominazioni straniere.

Tutti conoscono i grandi magazzini de La Rinascente, o l’Università Bocconi, ma sono in pochi a conoscere invece il loro palazzo, voluto dai figli del capostipite Ferdinando.

Fu il matrimonio (1906) di Ettore Bocconi con la nobilissima donna Javotte Manca di Villahermosa a determinare la necessità della famiglia di un palazzo che potesse ospitare grandi ricevimenti, dotato dello scalone forse più luminoso ed elegante della città, cui segue un’infilata di sale e salette in capriccioso stile neorococò.

Il grazioso Palazzo Bocconi fu costruito tra il 1908 e il 1913 su progetto dell’architetto Angelo Savoldi in stile neo-manierista, ma con tutti i confort della nuova epoca.

Oggi, l’edificio viene utilizzato dall’Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa – Associazione “Amici della Bocconi”, ovvero la Fondazione dell’Università Bocconi, come sede espositiva o per mostre od eventi.

In questi giorni sono in opera lavori di riqualificazione.

Referenze fotografiche: Claudio Nelli; Roberto Arsuffi; Prelios Corporate Website

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4 commenti su “Milano | Porta Venezia – Al via la riqualificazione di Palazzo Bocconi di Corso Venezia 48”

  1. La via più chic della città completamente abbandonata!
    Mi piacerebbe fosse più dinamica. Gli unici investment nella via sono l’hotel cipriani e il museo etrusco.
    Ma la strada resta desolante dopo le 19.
    Il museo di scienze naturali completamente al buio di sera, arco d’ingresso di via Tommaso salvini sporco e non valorizzato.

    Secondo me la via di collegamento tra San babila e porta Venezia avrebbe bisogno di ristoranti o perché no di un grande magazzino tipo eataly.

    Quei bel marciapiedi ambi non valorizzati… che peccato!

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    • Basterebbero due autovelox fissi, il comune in 6 mesi recupererebbe così tanti soldi dalle sanzioni ai farabutti maledetti che usano il corso come autostrada che si potrebbe riqualificarlo tutto.

      Speriamo facciano qualcosa in vista dell’apertura della M4 in San Babila. Per le Olimpiadi non ci si può presentare così al mondo, si deve fare qualcosa soprattutto per abbassare la velocità di auto e moto.

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    • Concordo.
      Anche se non minimizzerei il museo etrusco e l’hotel Cipriani.
      Però credo ci siano anche dei limiti oggettivi nei bellissimi palazzi che non possono prevedere spazi aperti sulla strada “rivitalizzanti”.
      Ciò non toglie che sarebbe bello avere un bello arredo urbano con la ciclabile rettilinea e pienamente dedicata fino a San Babila magari separata con una siepe da una strada più stretta. Un verde decorativo e ben tenuto, non i soliti praticelli o alberi spelacchiati in vaso, qualcosa che sia bello, curato e da curare.
      Infine, il museo di storia naturale, sarà che il museo dove sono andato più spesso ma secondo me ha enormi potenzialità e meriterebbe un rinnovo importante, un rifacimento del pian terreno e dell’ultimo (se la triennale ha un ristorante sul tetto…)ed allestimenti più moderni.

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