Come abbiamo visto, il mese scorso è stato inaugurato Bernina 7 a Milano, in zona Scalo Farini bel distretto di Dergano, appartenente al fondo Chronos gestito da Kryalos SGR, l’edificio per uffici riqualificato completamente per la nuova Milano.
L’edificio venne realizzato nel 1982 su progetto di Claudio Dini e Umberto Capelli. Si trattava sempre di un palazzo con l’aspetto classico dell’epoca, facciate a pannelli vetrati e cemento armato a vista (foto qui di seguito).
Il progetto per la riqualificazione è stato affidato all’arch. Sebastiano Pasculli per Il Prisma assieme all’ing. Fabio Rusconi per Fa.Ma. Ingegneria srl.
Il lavoro, dobbiamo dire, è stato egregio, non una semplice “ripulita” o una banale facciata applicata, ma qualcosa di pensato e applicato per dare nuova vita ad un edifico stanco e poco interessante, diciamocelo.
Il palazzo ha acquisito alcune volumetrie in più, compresi due piani, che dai 7 piani precedntiora sono diventai 9, ma anche ampi terrazzi ad ogni piano, per gli spazi comuni e relax per i dipendntidi chi andrà ad occupare gli uffici. Inoltre sono stati creati i giardini, sempre per un ambiente di lavoro confortevole.
Bernina7 si estende su una superficie complessiva di 26.620 mq
La facciata è “plissettata” con finestre schermate verso sud da frangisole. L’ingresso è monumentale, reso tale anche da una scalinata in pietra e da una hall d’ingresso incorniciata da un colonnato a pilastri rivestito in pietra, unica parte del vecchio edificio ripresa in parte e resa più elegante.
Il complesso si trova in una zona prossima a nuovi sviluppi, sia residenziali che per uffici, spinta anche dal prossimo sviluppo dello Scalo Farini.
Via Bernina 7 > B7 (Kryalos sgr – Fondo “Chronos”)
- progetto originale 1982: Claudio Dini con Umberto Capelli
- progetto architettonico e DL generale 2022: arch. Sebastiano Pasculli @ Studio Il Prisma
- progetto strutturale e DL strutture: ing. Fabio Rusconi @ Fa.Ma. Ingegneria srl
- progetto vvf: ing. Massimo Corbella @ Fa.Ma. Ingegneria srl
- LEED consultant: arch. Paola Moschini @ Macro Design Studio – Rovereto, TN
- progetto impiantistico e DL impianti: ing. Matteo Rigo @ Studio Associato Vio Ingegneria – Venezia, VE
- CSP: ing. Daniele Marino @ Studio Associato D2
- CSE: arch. David Lorenzo Colla @ Studio Associato D2
- RL: ing. Daniele Marino @ Studio Associato D2
- project management: ing. Alessandro Di Francesco @ JLL – Jones Lang Lasalle spa
- impresa esecutrice/general contractor: Ricci spa – Roma, RM
- impresa subappaltatrice LEED consultant: arch. Riccardo Hopps @ OGB Studio – Roma, RM
- facciate continue: ISA Infissi spa – Calcinelli, PU
Referenze immagini: Roberto Arsuffi,
Ricerche informazioni: Duepiedisbagliati
Dergano, Scalo Farini, Via Bernina, Bernina 7, Kryalos, Il Prisma, Viale Lancetti
bella riqualificazione! ma i giardini dove sono?
Onestamente non riesco a condividere tutto questo entusiasmo per una riqualificazione che direi mediocre a essere generosi.
La movimentazione della facciata è banale, le volumetrie in più pesanti, il (già poco) verde sparito.
Coi fiocchi de che?!
Invito tutti a vedersi i primi rendering, per capire una volta di più come veniamo perculati senza ritegno:
https://blog.urbanfile.org/2020/03/26/milano-scalo-farini-grande-rinnovo-per-bernina-7/
Progetto completamente stravolto, verde svanito, nei render a beneficio degli allocchi il palazzo levita su una base trasparente di vetri, con alberi che crescono a destra e a manca…
Fate voi.
il confronto è impietoso, specie sui lati.
Oltre che brutto, in un contesto a dir poco desolante, come al solito, lo hanno alzato di due piani!!
Con questa riqualifica non solo il privato ha ottenuto quasi magicamente 2 piani in più, ma anche tutti noi, che in automobile sfruttiamo via Bernina per saltare il semaforo Stelvio-Valtellina, potremo ora “fare lo sgamo” con una bella vista sul nuovo palazzo. Meraviglioso!
A me non sembra proprio “coi fiocchi”….ma le finestre sono belline e se avessero scelto lo stesso fornitore per il recladding del “rasoio” non sarebbe stato male.
io abito li vicino e voglio ricordare ai mai cuntent com’era prima, anonimo, brutto e brutale senza essere affascinantemente brutalista. tutto sicuramente è migliorabile ma suggerirei ogni tanto di guardare il bicchiere mezzo pieno. fa anche bene all’umore.
“meglio di prima” (ed il corollario “meglio che niente”) è il motto della Milano di questi anni e quindi è scontato ! 🙂
vero, a milano si dice piuttost che nient l’è mej piuttost ?
Abitante lì vicino, il punto è: chi ha portato a termine questa riqualificazione riceve in cambio un bel po’ di volumetria in cambio, non bruscolini.
Dunque ha tutto l’interesse a riqualificare. Quindi non è il buon samaritano che sistema il palazzo per imbellire il quartiere. Lo fa per lucro, ovviamente.
Quindi d’accordo il discorso del bicchiere mezzo pieno, ma siccome quella volumetria in più gliela diamo noi – per l’interposta persona del Comune – siamo più che legittimati a dire che il progetto poteva esser fatto meglio, rispettando i progetti presentati con i disegni “quelli belli” (per i babbei che ci considerano), perché siamo in qualche modo parte in causa.
indubbiamente l’immobile dialoga in modo più aperto con il contesto, ma la composizione architettonica precedente (pur con qualche decennio sulle spalle) mi sembrava più articolata e ricercata.
Ora esternamente ricalca in modo pedissequo gli stilemi in voga per gli edifici del terziario “moderno” che come tutte le cose di moda invecchieranno precocemente.
Via Bernina non è Dergano, ma al confine, visto che Dergano inizia da viale Jenner.
Questo palazzo poi è all’inizio della via quasi all’angolo con via Aprica, a ridosso della ferrovia, quindi pieno scalo Farini.