Milano | Centro Storico – Riqualificazione dei palazzi di via Visconti di Modrone

In piano centro storico, a due passi da San Babila e lungo la prima cerchia, quella ancora chiamata dei Navigli sebbene non ci siano più da quasi un secolo, sorgono due edifici realizzati negli anni 50 del 900 sui resti del Palazzo Castelli Visconti di Modrone, la Ca’ di Sciori (casa dei signori), famoso per le sue sale e il suo giardino con affaccio sul naviglio, danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra. I nuovi edifici naturalmente vennero realizzati nello stile moderno, senza considerare il contesto storico e inserendo, solo nel palazzo principale di via Cerva 28 qualche elemento di recupero dal vecchio palazzo, come balaustre ringhiere e poco altro.

Ben altro destino per i due edifici che affacciano su via Visconti di Modrone ai civici 11 e 15. Due anonimi caseggiati di 6 piani di differente aspetto, sobri ma decisamente moderni.

Da alcuni mesi questi ultimi due (il primo, quello di via Cena 28, venne già riqualificato nel 2015) stanno subendo un intervento decisamente importante di riqualificazione. Nuove facciate con cappotto termico e nuovo sopralzo decisamente impattante.

Il civico 15 è stato praticamente già completato o quasi, mentre il civico 11 è ancora impacchettato dalle impalcature. Onestamente questa soluzione con le finestre a cornice strombata non ci convincono molto, ci sono esempi in città fatti allo stesso modo dove la parte inferiore della cornice inclinata è decisamente sporca e dilavata, già a pochi anni dalla loro realizzazione (si veda il particolare delle finestre).

Via Visconti di Modrone, 11-13-15 > Cristallo spa – riqualificazione energetica facciate con parziale modifica di sagoma in copertura > arch. Marco Cerri per ARCHIMI studio + ing. Marco Cogliati

Referenze immagini: Google; Milano Sparita; Roberto Arsuffi

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14 commenti su “Milano | Centro Storico – Riqualificazione dei palazzi di via Visconti di Modrone”

    • I sopralzi sono veramente ORRENDI! Era decisamente meglio l’architettura sobria degli anni ’50.
      Certo però che le immagini in bianco e nero dell’antico palazzo Castelli Visconti di Modrone distrutto dalla guerra e soprattutto dalla speculazione edilizia sono un vero e proprio pugno al cuore in confronto alla squallida architettura che sorge oggi sul sito.

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    • Certe volte mi domando come si dovrebbero progettare i rialzi degli edifici in centro storico per farseli bocciare dalla Commissione Paesaggio:

      A doppia altezza su un edificio di mezzo secolo tutto a campiture quadrate non basta per la bocciatura?

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        • Servirebbe un gruppo di Architetti bravi e responsabili cui appellarsi in caso di decisioni come questa…
          Non per bocciare tutto, ma per fare delle cose che siano più belle per Milano!

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      • Ci si chiede infatti cosa ci sia a fare la commissione paesaggio. Quel progetto è davvero orrendo… Forse il progettista gode di qualche protezione politica? Così, tanto per dire…

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  1. Inconcepibile che si permetta roba simile.. I sopralzi a Milano sono il cancro dell’architettura. Meglio demolire del tutto che dover sopportare sta robaccia per decenni

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  2. Milano nel centro storico ha perso per sempre la sua uniformità architettonica a causa di sventramenti insensati, bombardati, speculazione edilizia.. però interventi come questo si potevano e dovevano evitare, sulla cerchia i palazzi più antichi sono per lo più di di 2 oppure di 3 piani, quelli della ricostruzione post bellica di 4 oppure di 5. Questo sopralzo e assolutamente esagerato prima di tutto per la mole più che per lo stile soprattutto in considerazione della larghezza della strada. Già era impietoso il confronto tra la foto degli anni 20 e quelle prima della ristrutturazione, ora hanno aggiunto un ulteriore elemento fuori scala. Di male in peggio.

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  3. Ma esiste un organismo pubblico deputato a decidere l’immagine della città?
    Ero rimasto alla legge urbanistica del 1942 che espropriava il diritto edificatorio. Evidentemente il potere pubblico ne fa un pessimo utilizzo, ma si sa che è tutto e solo vil danaro: i petroldollari di porta nuova ce lo testimoniano brillantemente ad ogni tramonto

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