Milano | Isola – Va a Coima Largo De Benedetti 1

COIMA SGR (“COIMA”), leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali, è l’aggiudicatario della gara pubblica indetta dal Comune di Milano per la vendita del complesso di Largo De Benedetti in Porta Nuova per l’importo di 30,5 milioni di euro.

Il lotto, posto all’asta dal Comune a luglio 2022comprende i complessi immobiliari situati rispettivamente in Largo De Benedetti 1 (all’Isola) e Via Messina 53 (Ghisolfa – M5 Cenisio). L’acquisizione perfeziona la procedura prevista dal bando di gara con l’aggiudicazione a COIMA dell’intero lotto. 

La porzione situata in Via Messina 53 include un’area edificata con superficie territoriale di 3.132 mq con destinazione produttiva e artigianale, mentre il complesso immobiliare di Largo De Benedetti 1 consta di due edifici (il primo di un piano e il secondo di due) distribuiti su un’area di 3.129 mq, occupati da uffici comunali che verranno liberati entro il 2023.

In accordo con le previsioni del bando posto a base di gara da parte del Comune di Milano, l’area di Via Messina 53 sarà destinata a servizi privati di interesse pubblico quali ad esempio studentati a tariffe convenzionate con il Comune di Milano; sull’area di Largo De Benedetti 1 è previsto un intervento edilizio con superficie pari a 6.261 metri quadri di SL.

Il complesso di Largo De Benedetti si inserisce nel progetto di rigenerazione urbana di Porta Nuova Gioia, oggetto di un masterplan unitario che include gli sviluppi di Gioia 22, I Portali, Pirelli 32, Pirelli 35, Pirelli 39 per circa 270mila mq che porteranno a un sostanziale raddoppio della prima fase di sviluppo di Porta Nuova, e delle relative aree limitrofe per le quali il Comune di Milano e COIMA SGR hanno sottoscritto una convenzione per la riqualificazione delle aree pubbliche e pedonali. L’obiettivo della convenzione è riqualificare, mantenendo continuità e armonizzazione urbana, l’intera zona nei dintorni di via Melchiorre Gioia, in modo da incentivare la mobilità sostenibile e da avere sempre più spazi a misura d’uomo, che incoraggino gli spostamenti pedonali eliminando le barriere architettoniche e garantendo la continuità dei percorsi.

In particolare, l’area si trova nelle immediate adiacenze degli immobili Gioia 22, nuova sede di Isybank progettata dallo studio PCPA e prima torre in Italia a rispondere agli standard Nearly Zero Energy Consumption Building (nZEB), I Portali, futura sede di KPMG in via di sviluppo con progetto dello studio Antonio Citterio Patricia Viel, e Torre Botanica, prossimo progetto dello studio Stefano Boeri Architetti.

L’operazione è stata perfezionata tramite COIMA ESG City Impact Fund (“CECIF”), il più grande fondo di investimento discrezionale in rigenerazione urbana raccolto in Italia, di cui nel 2022 è stato completato il primo periodo di raccolta di capitale con oltre 500 milioni di euro sottoscritti, e che ha riaperto le sottoscrizioni nel 2023 con l’obiettivo proseguire verso il target di oltre 1 miliardo di euro. Il fondo è partecipato da primari investitori istituzionali nazionali, fra cui Cassa Forense, Fondazione ENPAM, Cassa Dottori Commercialisti, Inarcassa, BCC Credito Cooperativo, Fondazione CARIPARO, Compagnia di San Paolo.

L’acquisizione dei due complessi immobiliari è stata supportata dagli studi legali Belvedere Inzaghi & Partners per la parte amministrativa e da Maisto & Associati per aspetti fiscali.

Gabriele Bonfiglioli, Chief Investment Officer, COIMA: “L’aggiudicazione di questo lotto è una scelta che conferma la nostra strategia di rigenerazione urbana sostenibile e di investimento sul territorio, coerentemente con gli obiettivi del fondo COIMA ESG City Impact, che realizzerà un progetto del valore complessivo di oltre 100 milioni di euro per la riqualificazione delle due aree occupate da edifici obsoleti, minimizzando l’impatto derivante dall’utilizzo di nuove porzioni di territorio.”

La strategia del fondo è quella di contribuire alla rigenerazione urbana e alla transizione ecologica delle città italiane attraverso un’attività di investimento nel riuso edilizio a livello di edificio e nella rigenerazione urbana a scala di quartiere, in linea con la tassonomia europea ambientale e sociale. CECIF si propone in particolare di coniugare l’obiettivo di investimento finanziario con quello di impatto ESG strutturato secondo obiettivi quantitativi misurabili, stabiliti ex ante progetto per progetto (Scope 1,2,3). L’obiettivo di amplificare la scala di impatto viene raggiunto anche incrementando la capacità di investimento e di impatto attraverso partnership con operatori privati e pubblici, come nel caso della rigenerazione dello scalo ferroviario di Porta Romana con Prada Holding, Covivio, RFI, Fondazione Milano Cortina e con la partecipazione di Intesa SanPaolo nel finanziamento dell’operazione di rigenerazione urbana. In prospettiva, il partenariato pubblico-privato con primari soggetti pubblici come CDP, Invimit, RFI, Regioni, Comuni, aziende pubbliche, ecc. sarà una possibile modalità strategica di sviluppo del fondo.

Referenze immaigni: Comune di Milano; Coima

Coima, Isola, Porta Nuova, Urbanistica, Architettura,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

16 commenti su “Milano | Isola – Va a Coima Largo De Benedetti 1”

  1. “COIMA SGR (“COIMA”), leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali, è l’aggiudicatario della gara pubblica indetta dal Comune di Milano per la vendita del complesso di Largo De Benedetti in Porta Nuova ”

    Beh più che “leader”, COIMA lo definirei “monopolista” per quanto riguarda Porta Nuova 🙂

    Rispondi
    • a dirla tutta come va “verso il target di oltre 1 miliardo di euro” con Cassa Forense, Fondazione ENPAM, Cassa Dottori Commercialisti, e qualche banca locale? sanno tutti che senza i fondi del Qatar non si sarebbe fatto neanche un parco giochi ma nessuno lo ammette da palazzo Marino , boh….

      Rispondi
  2. In porta nuova manca solo un museo di arte contemporanea, per completare tutto questo faraonico progetto.

    Vedo già le code in fila, per artisti come Kapoor o Cragg.

    Ma aimè un complesso museale non porta soldi quanto gli uffici e il residenziale quindi rimarrà un mio sogno.

    Rispondi
  3. Si sa dove saranno spostati gli uffici comunali?
    Attualmente l’edificio di Largo De Benedetti è un’anagrafe mentre quello di via Messina è l’ufficio elettorale. Se vengono liberati, dove verranno ubicate quelle due funzioni?

    Rispondi
    • Dal comunicato stampa del Comune: “L’Anagrafe di largo De Benedetti verrà ricollocata in viale Zara 100, come condiviso in un percorso fra l’Amministrazione e i Municipi 2 e 9”.

      L’Ufficio Elettorale di Via Messina si trova ai civici 52/54, di fronte all’immobile interessato dalla cessione di cui all’articolo: rimarrà dov’è, quindi.

      Rispondi
      • Ah, ok: non avevo fatto caso che in effetti l’edificio di via Messina non è lo stesso dell’ufficio elettorale.
        Grazie mille per entrambe le info.

        Rispondi
  4. L’automobilista ‘punito’ da Free Park: “Basta, vendo la macchina: Roma è diventata un far west”di Pietro Forti

    L’amarezza del proprietario della Toyota presa di mira dall’imbrattatore seriale che vandalizza le auto parcheggiate in sosta selvaggia: “Non lo esaltate, è un delinquente”

    06 LUGLIO 2023

    “Ora chiunque si sentirà autorizzato a compiere atti di vandalismo sulle macchine altrui per colpa di questa persona e di chi lo applaude. Mi dica lei se è normale”. A. è il proprietario della Toyota Chr blu elettrico presa di mira da “Free Park”, l’imbrattatore seriale del Quadraro che lascia la propria firma con la bomboletta sulla fiancata delle macchine che parcheggiano male.

    Speriamo che arrivi anche a Milano.

    La gente si sta ribellando ai prepotenti in auto. Si è rotta il xazzo dei soprusi delle automobili.
    Il vento sta girando

    Rispondi
    • Infatti… invece secondo lui (il guidatore della Toyota) era normale parcheggiare sulle strisce pedonali.

      I toni di Wf non mi piacciono quasi mai, ma questa volta non si può fare a meno di essere d’accordo.

      Comunque, a chiunque si lamenti di Milano, consiglio una gita a Roma.

      Cassonetti straboccanti e spesso affiancati da frigo, divani e altre amenità abbandonate dai “cittadini” (le virgolette sono d’obbligo) e popolati di topi, gabbiani e cinghiali… mezzi pubblici che passano quando gli pare, se passano, metro ridicola rispetto all’estensione della città, gente che si disegna a mano con la vernice le righe per parcheggiare la “maghina” sotto casa (non scherzo), graffiti ovunque peggio di Milano, parchi e giardini che sembrano foreste pluviali….

      Rispondi
      • Il Comune di milano ormai fa business Non mi stupirei se vendesse Castello sforzesco o Piazza Duomo alla COIMA cosi posso fare l’ennesimo grataccielo sostenibile …. orami coima ha compratto tutto un quartiere e le istituzione come comune anagrafe anziche restare nel territorio si allontana a discapito dei residenti. Ormai il business comanda.

        Rispondi
        • Sullo spostamento dell’anagrafe non vedo il problema… Rimane sempre più o meno in zona e a due passi da una fermata della metropolitana e davanti ad una linea tranviaria. Forse anche più comodo da raggiungere di largo de Benedetto. Anzi, senza il forse.

          Rispondi
        • Concordo. Il signor Sala che non reputo il mio sindaco perché non solo non lo ho votato ma lo reputo un cementificatore seriale che sta distruggendo Milano e la sta offrendo ai palazzinari. ????

          Rispondi
    • Quindi farsi giustizia da soli è il sistema per sistemare le cose….
      Pensa che credevo di vivere nel 21°secolo e non nel far west….

      Rispondi
  5. “L’obiettivo della convenzione è riqualificare, mantenendo continuità e armonizzazione urbana in modo da incentivare la mobilità sostenibile”

    Siamo sicuri che “mantenere” sia il giusto termine? Quella che c’è è una rotonda, tipica negli incroci tra una provinciale e una statale a due carreggiate, esattamente il contrario di ciò che vorrebbero “mantenere”.

    Rispondi

Lascia un commento