Milano | Castello – Asti firma la riqualificazione di via Dante 17

Nella centralissima via Dante, la via pedonale e monumentale che collega il Cordusio con il Castello, al civico 17 si trova un palazzo costruito nel 1890 su progetto degli architetti Antonio Tagliaferri e Giovanni Battista Casati e dall’ingegnere Giuseppe Magni.

Purtroppo l’edificio ha perso, nel corso degli anni, sopratutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, il suo aspetto decorativo originario, che consisteva in pitture su intonaco che avevano un certo dialogo col dirimpettaio di via Dante 16, Casa Magni, anch’esso progettato dall’architetto Antonio Tagliaferri e completato nel 1891.

Via Dante venne aperta a fine Ottocento, secondo un piano urbano che voleva dare monumentalità alla città che stava cominciando a diventare importante anche sul piano internazionale. Via Dante 17 e via Camperio 14 sono un unico palazzo, uno dei pochi di via Dante che si affaccia contemporaneamente su due vie differenti.

Purtroppo non siamo riusciti a trovare foto dettagliate del palazzo all’epoca ma solo uno scorcio da Largo Cairoli, che mostra la facciata ancora decorata dalle pitture, e i disegni tecnici.

Ora, il palazzo è sottoposto ad un intervento di riqualificazione edilizia a cura dello studio di architettura Asti Architetti.

L’edificio non risulta soggetto ad alcun vincolo, né monumentale né paesaggistico, ma, essendo ubicato all’interno del Centro Storico e in via Dante, il PGT attribuisce un giudizio sintetico prevalente pari a “5” – quindi sensibilità paesaggistica molto alta.

Nel suo complesso l’edificio è composto da sei piani fuori terra e da un piano interrato. In copertura sono alloggiati i locali tecnici e una porzione di piano con destinazione direzionale. I piani, nella parte interna, affacciano su una corte di ridotte dimensioni. La facciata principale su via Dante, dal carattere monumentale, è caratterizzata dalla presenza di fregi e decorazioni di notevole fattura.

L’intenzione è quella di intervenire sull’edifico nel suo complesso al fine di ottenere una riqualificazione globale per rendere più flessibili e funzionali gli spazi interni e per migliorare l’aspetto esteriore e percettivo dell’edificio rispetto al contesto urbano adiacente.

Nello specifico l’intervento prevede la ridistribuzione della SL ai vari piani in funzione di un’ottimizzazione del layout interno degli stessi, nonostante non vengano modificati né l’aspetto esterno verso le due vie che verso la corte interna. Il progetto, infatti, prevede il mantenimento delle facciate esistenti all’interno della corte, le quali vedranno la sostituzione degli infissi esistenti e la realizzazione di parapetti vetrati laddove necessario per assicurare una fruizione sicura degli stessi. La facciata interna rivolta verso via Camperio verrà affiancata da un corpo ascensori, costituito da un curtain wall vetrato, necessario per il superamento delle barriere architettoniche, quindi per permettere la connessione verticale a tutti i piani.

Il piano quinto e il piano sesto prevedono, sul lato di via Camperio, due terrazzi di modeste dimensioni.

In corrispondenza di via Dante l’intervento prevede la realizzazione di cinque cappuccine binate, allineate in termini di altezza e posizione rispetto alla sezione della falda secondo gli edifici adiacenti, e la demolizione della falda interna verso la corte centrale. In luogo della stessa si propone una copertura piana sulla quale sono posizionati i pannelli fotovoltaici.

Il progetto prevede il rifacimento della facciata al piano quinto prospiciente via Camperio. La scelta viene dall’analisi dello stato di fatto in cui è evidente come la facciata in questione, arretrata rispetto alle facciate dei quattro piani sottostanti, non conservi né allineamenti né il linguaggio degli stessi. Pertanto, la scelta progettuale è stata di reiterare la scansione dei sottostanti piani adeguandola alla facciata del piano quinto.

Il piano sesto prevede una regolarizzazione dei volumi esistenti che vanno ad allinearsi all’altezza della falda verso via Dante. Il nuovo volume aggiunto al piano sesto va in continuità con le volumetrie già presenti e funge principalmente da corpo di sbarco del corpo ascensori. Anche per la facciata del piano sesto vengono ripresi gli allineamenti dei prospetti sottostanti, in particolare per gli elementi di dettaglio verticali quali le lesene. Rispetto a quello del piano quinto, però, ha una leggerezza maggiore essendo principalmente vetrato

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milano Sparita; Asti Architetti

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5 commenti su “Milano | Castello – Asti firma la riqualificazione di via Dante 17”

  1. Povera via Dante, poteva essere un gioiello, la nostra prospettiva Nevskij, anche più bella volendo, pur se più breve e per qualche anno lo è stata; ora è semplicemente ridotta ad essere un suk, caotico, di fast food.
    Percorrendo la via, invece di godersi la visuale verso il Castello, si può sapere il loro listino prezzi, grazie a tabelloni retroilluminati posti in mezzo esattamente a dove cavolo gli pare.
    Scommetto che se questi cartelli occultassero i graffiti del leoncavallo, gli “intellettuali” global-chic qualcosa direbbero, quialcosa farebbero…

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  2. Adesso basta! Un’altro sopralzo brutto e orrendo per nulla coerente con l’architettura dell’edificio che va a rovinare un altro palazzo storico di Milano. Basta con la bruttezza! Così rischia di scomparire il paesaggio con il tetto a due falde a coppi rossi che caratterizza il centro storico della città. Basta con queste baracche di vetro.

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  3. Parlando da architetto ritengo che Questo progetto proposto sia davvero irrispettoso e sia del fabbricato che del contesto urbano.

    Ma come si fa a togliere un fabbricato storico quel bellissimo tetto a 2 falde in cotto?

    Per quanto dovremo subireLe angherieDi chi semplicemente in virtù del portafoglio gonfio pretende di fare quello che vuole dentro il tessuto urbano come se fosse di sua esclusiva proprietà?

    Ma questa commissione del paesaggio Dobbiamo davvero convincerci che sia collusa con i ricchi e i potenti e i relativi servì?

    Per fortuna Urban File Porta a conoscenza di questo genere di interventi E potenzialmente apre un dibattito serio

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