Milano | Sport: solo ipotesi per il nuovo stadio, che si arrivi al dunque

Sul tema del nuovo stadio per le squadre milanesi (in condivisione, separatamente o altro) sembra che, in tutte le ipotesi avanzate in quasi dieci anni, il “diavolo” ci abbia messo lo zampino. 

Infatti, nel 2014 Barbara Berlusconi, terzogenita di Silvio e all’epoca manager di vertice del Milan, fece una proposta per un impianto sportivo che ospitasse solo le gare del Milan, lasciando all’Inter la gestione del Meazza, volendo anche per ristrutturarlo (buona idea?). Individuò la zona del Portello come ottimale, nei pressi della nuova Casa Milan. La società rossonera si aggiudicò il bando dell’ente fieristico, relativo alla riqualificazione dei padiglioni 1 e 2 del Portello, e l’ottenimento di terreni inutilizzati proprio in quell’area, mentre ARUP Milanone curò il progetto architettonico, prevedendo oltre all’impianto sportivo anche delle strutture e dei servizi di contorno. Tra la Fondazione Fiera e il Milan sorsero dei contrasti per la bonifica dei terreni e per altri costi aggiuntivi, quando allora il club rossonero attraversava una precaria situazione finanziaria; inoltre, gli abitanti in massa protestarono contro l’ipotesi di uno stadio costruito nel mezzo del quartiere. La famiglia Berlusconi di tasca propria pagò una penale concordata con la Fiera, rinunciando così all’operazione.

È del 2019 un’altra ipotesi per un nuovo stadio da realizzarsi nell’area di proprietà comunale a San Siro, in condivisione tra i due club, che scelsero nel 2021 il progetto denominato la “Cattedrale”.

È stato ideato dallo studio americano Populous, specializzato in impianti sportivi con 25 filiali nel mondo, ma senza aver mai progettato o realizzato uno stadio di calcio memorabile; è stata calcolata una capienza al massimo di 65mila posti, rispetto ai 75mila del Meazza, aumentando quelli executive per incrementarne i ricavi annui. Era prevista anche la realizzazione del distretto, per lo più commerciale e terziario attorno ad esso e veniva poi dimezzato l’indice volumetrico a 0,35 m3/m2, come richiesto dal Comune.

Dopo ulteriori rendering, prima del Natale 2022 la maggioranza in Consiglio comunale, anche con il sostegno di parte dell’opposizione, approvò la realizzazione del nuovo impianto sportivo a San Siro, chiedendo però alle società calcistiche di aumentare la capienza a 70mila posti, di investire almeno 40 milioni di euro sul quartiere attorno allo stadio, di aumentare il verde al 50 per cento e maggiormente la sostenibilità ambientale per il cantiere e per l’area.

Riteniamo che siano obiettivi difficili da realizzarsi, come venne affermato anche dalle società calcistiche; in effetti da allora non hanno ancora presentato ulteriori rendering o masterplan e rimane, secondo noi, sempre la forzatura di questa ipotesi per un nuovo stadio a San Siro. Infatti, non tenevano conto che non esiste al giorno d’oggi in Europa un nuovo stadio in condivisione tra due squadre, sia che in casi come questo, anche nel privato, o si bandisce un concorso aperto internazionale di progettazione o si incarica un personaggio di indiscussa fama mondiale. E che accanto agli stadi dei maggiori club europei non c’è un centro commerciale (solo la Juve lo ha dal 2011 con uno stadio da 40mila spettatori) e che pure questi metodi per fare ricavi aggiuntivi risultano ormai obsoleti. E pure per la realizzazione di verde prevalentemente impermeabilizzato, per le criticità non risolte per il tipo di cantiere e per il possibile vincolo al Meazza dal 2025.

Al contrario, l’Allianz Arena, progettata da Herzog & de Meuron, sede dell’FC Bayern Monaco accoglie cinque milioni di visitatori all’anno per le sue due attrazioni: il tour dell’Allianz Arena e il Museo dell’FC Bayern. E il Real Madrid, avendo il Comune di Madrid vietato la realizzazione di un albergo accanto allo stadio, ha deciso di costruire un futuristico terreno retrattile, per ospitare molteplici eventi e massimizzare i ricavi.

Nell’estate del 2022 il Milan ha cambiato proprietà e ha finalmente manifestato l’intenzione di costruirsi uno stadio da solo, sul sito privato di Milano-Sesto, incaricando Norman Foster per il progetto del nuovo impianto sportivo, con una capienza fra i 60 e i 70mila posti, situato accanto al Parco Concordia. Come da noi a suo tempo indicato, nel render presentato si nota che il nuovo impianto sportivo è troppo vicino alle strutture di archeologia industriale, che sono state opportunamente conservate. Inoltre, è lontano dalla fermata della M1 e il terreno deve essere bonificato.

All’inizio di quest’anno il club rossonero ha preso in considerazione anche l’area dell’ippodromo del Trotto della Maura a Lampugnano, che è privata, non lontano dal vecchio stadio di San Siro e confinante col Parco Aldo Aniasi di Trenno ma che si trova anche all’intento del Parco Agricolo Sud Milano. Attualmente l’impianto è utilizzato come pista di allenamentoe all’interno di essa ci sono delle scuderie con abitazioni per i fantini e le loro famiglie. I limiti, oltre alla problematicità del consumo di suolo a verde, sono che la fermata M1 Uruguay dista circa 750/800 metri e quella di Lampugnano dista circa 1 km.

Un’altra recente ipotesi del Milan per la realizzazione di un nuovo stadio, pare sia su un’area di San Donato Milanese, compresa tra la stazione ferroviaria e l’autostrada A1, acquisendo i 300mila quadrati di terreno nel quartiere San Francesco, dove Sportlifecity, prevede di costruire una cittadella dello sport. Ma è lontana da fermate della metropolitana, occuperebbe, per i parcheggi, parte del Parco Agricolo Sud e dovrebbe ottenere la necessaria variante dall’amministrazione comunale.

E ci sarebbe pure l’ipotesi di uno stadio per l’Inter (ma ne avrebbe le risorse?), in un’area privata di Rozzano vicino alla Cascina Nuova abbandonata, posta a sud di Milanofiori e della Tangenziale, e a Est dell’A7. Luogo facilmente raggiungibile sia in automobile che con la M2 di Assago, ma meglio ancora sarebbe se si prolungasse la metropolitana fino a Rozzano. Come da noi già precisato, pure questo progetto impatterebbe su un’area attualmente verde, come quello del Milan alla Maura.

L’ultima recente proposta è stata fatta dal Sindaco al club rossonero, per un’altra area privata attualmente a verde, in viale Puglie a Calvairate, dove tuttora è ancora accampato il tendone del Cirque du Soleil; con una capienza dell’impianto sportivo di 60mila posti sarebbe inferiore a quanto deliberato dalla maggioranza lo scorso dicembre, ma sarebbe comunque piccola.

Tutte le ipotesi indicate finora appaiono controverse. Sarebbe forse opportuno prospettare altre soluzioni nell’area metropolitana, dove le norme urbanistiche vigenti e le strutture di trasporto pubblico siano adeguate.

Secondo noi, come abbiamo già indicato il sito possibile per il nuovo stadio del Milan, si troverebbe a Porto di Mare-Nosedo, di proprietà del Comune di Milano, area occupata da piccoli magazzini e depositi di vario genere, già considerata dal Milan per costruirsi un proprio stadio nel 2017.

È servita dalla metropolitana 3 gialla con due stazioni (Porto di Mare e Rogoredo), dal passante ferroviario e dall’alta velocità a Rogoredo ed è in prossimità delle tangenziali, non è vicina alle case e accanto al già esistente Parco Cassinis. La società potrebbe fare un accordo innovativo e favorevole con il Comune per mitigare i costi di bonifica dell’area.

A – Ipotesi Sesto San Giovanni; B – La Maura; C – Portello; D – Meazza; E – via Tertulliano/Puglie; F – Porto di Mare/Nosedo; G – San Donato; H – Rozzano

Referenze immaigni: Googlemap, Roberto Arsuffi

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32 commenti su “Milano | Sport: solo ipotesi per il nuovo stadio, che si arrivi al dunque”

  1. lo stadio c’è già, uno dei più celebri e apprezzati al mondo. Non si vuole mettere un chiodo da anni per mostrarlo obsoleto, è tutta speculazione.

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        • E’ tutto un bluff per tirare sul prezzo, Milan e Inter non se ne andranno mai, perché devono costruire e vendere palazzine e il prezzo al mq deve essere per loro vantaggioso. Il pallone non c’entra nulla.

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          • Ma quale bluff?

            Forse non hai capito che cinesi e americani mettono i soldi nelle squadre per speculare nell”immobiliare, mica per far giugà a bàla ai fiulet, sveglia!

          • Esatto, e se fondi speculativi cinesi e americani mettono i soldi nei club per distruggere la nostra storia, è meglio che se ne vadano e lascino la palla ad altri

          • La costruzione dello stadio viene finanziato con l immobiliare…ovunque è così a meno che non organizzsno mondiali o europei..

          • Fai finta di non capire, qui non si tratta di finanziare con l’immobiliare la costruzione del nuovo stadio, ma di abbattere uno stadio iconico e fruibile con i mezzi dalla città e dai turisti che arrivano a frotte, apposta per far spazio alla speculazione immobiliare.

    • Lo stadio è comunale per cui non avrebbe senso ristrutturarlo, anche se fosse le squadre poi dove andrebbero a giocare durante i lavori?

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    • Se provassero a ristrutturarlo (cosa che peraltro costerebbe più che fare uno stadio nuovo) subito salterebbero fuori i vari comitati, comitatini e comitatuzzi no-tutto e non se ne farebbe niente. Probabilmente anche la Sovrintendenza si metterebbe di traverso, una volta approvato il vincolo. Senza contare che su una struttura esistente non si può fare tutto, ci sono dei vincoli strutturali che con il nuovo non ci sono.

      La Grande Milano non si ferma ai confini comunali e per quanto mi riguarda ben vengano Sesto, San Donato o Rozzano.

      Poi ci divertiremo (purtroppo, a spese nostre) a vedere come il Comune indeciso a tutto se la caverà senza i soldi delle squadre, con uno scheletro vuoto dove si potranno ospitare poche tipologie di eventi. Uno stadio, appunto, obsoleto, che, a differenza degli stadi di nuova concezione, non ha nessun tipo di indotto ma che, in compenso, costa uno sproposito per essere manutenuto.

      Mi piacerebbe farli pagare a Sgarbi questi costi.

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  2. Il nuovo stadio deve avere una capienza di 75000 posti. Anche con partite di metà classifica il Meazza arriva a quel numero. Tutto il resto sono frottole e pura speculazione. E poi basta con la menata dello stadio condiviso, sono settanta anni che giocano assieme! Che continuino! Oppure si rifà lo stadio con una bella ricostruzione. Wembley dice qualcosa?

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  3. Ottima ricostruzione degli eventi da parte di Urbanfile; pensiamoci: se invece di perdere tempo dietro a tutte queste ipotesi difficilmente realizzabili, avessero iniziato a ristrutturarlo San Siro? Già a buon punto saremmo. Invece ci siamo dovuti sorbire la frottola “che non si può”, “perchè ci giocano due squadre”. E’ evidente, preferenze personali sugli stadi dei tifosi, a loro modo legittime, che il problema non è la ristrutturazione di San Siro, ma il solito magna magna.

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  4. L’area di Porto di Mare dovrebbe essere adibita tutto a verde come il vicino Parco delle Rose / Parco Cassinis e Parco della Vettabbia e non cementificata e destinata a centri commerciali, alberghi e poi lo stadio.

    È al pari di Rozzano o San Donato.

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  5. Ma San Siro per qualcuno è un monumento da portare avanti nei secoli, tipo il Duomo?

    No, chiedo per capire.

    Anche perché le alternative a demolirlo e fare un altro stadio contemplano tutte consumo di suolo attualmente a verde, tanto per cambiare.

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  6. Ristrutturazione, demolizione, nord, sud, ovest…. la cosa che mi lascia senza parole e la poca visione di un sindaco “senza palle” che non prende posizione….. è lui il sindaco che faccia il proprio mestiere…. ma a questo giro mi sa che aspetteremo la nuova giunta per fare un passo in qualsiasi direzione…. ed il tempo passa….

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    • ..speriamo passi infatti il tempo e che i fondi speculativi che controllano il gioco oggi capiscano che non conviene loro (l’unica logica che comprendono) cancellare la storia centenaria dei club, simboleggiata da S Siro, per un calcolo di breve respiro.
      I fondi speculativi passano, quel pezzo di storia costruita in 100 anni di ampliamenti graduali resta. Sì, è proprio come un Duomo del 900, una costruzione lenta e progressiva in cui la città si riconosce e che lo ha reso uno dei simboli di Milano nel mondo, inclusi i suoi massicci tralicci rossi.

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  7. Qualcuno ha detto Wembley? Ecco del vecchio Wembley non c’è rimasto un solo mattone, quindi ristrutturare San Siro per non demolirlo significa non avere più il Meazza, con la differenza che durante la ristrutturazione Milan e Inter vanno a giocare allo stadio Breda a Sesto

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    • Ossignùr Giusva, la logica non è il tuo forte!
      Wembley non è stato ristrutturato, ma abbattuto e ricostruito di sana pianta. Wembley inoltre non è dei club, è di proprietà della Football Association, come lo era anche il glorioso stadio precedente.

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    • Io a Wembley son stato solo in quello “nuovo” (l’Inter giocava contro gli spurs): bella bella bella merda! Zero atmosfera, prezzi esorbitanti, etc.etc. come tutti gli stadi “moderni”

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      • Non dire a giusva che stanno per svuotargli le tasche col suo entusiasmo, lui ha il problema di andare a Sesto mentre ristrutturano il Meazza

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  8. Solitamente si suol dire.. poche idee ma confuse ma qui è il delirio totale a prova della totale incompetenza di come gestire il tutto

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  9. Ammesso e non concesso che San Siro non possa essere ristrutturato (il primo anello è quasi centenario, il secondo degli anni’50 del secolo scorso e mostra la corda perché la tecnica del cemento armato non era ancora perfetta), allora va abbattuto senza rimpianti anche se mi piange il cuore.
    Al suo posto uno stadio moderno e riconoscibile come mi pare si possa definire “Popolous”, il più bel progetto di stadio, dal punto di vista estetico, che io ricordi.
    L’area di San Siro va benissimo, ma quello che non si deve fare è fare lo stadio troppo vicino alle abitazioni solo per non dover abbandonare San Siro perché demolendo: si abbatte San Siro e si costruisce Popolous in posizione tale da risultare alla massima distanza possibile da ogni abitazione, in una posizione baricentrica dell’area.

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  10. Ammesso e non concesso che San Siro non possa essere ristrutturato (il primo anello è quasi centenario, il secondo degli anni’50 del secolo scorso e mostra la corda perché la tecnica del cemento armato non era ancora perfetta), allora va abbattuto senza rimpianti anche se mi piange il cuore.
    Al suo posto uno stadio moderno e riconoscibile come mi pare si possa definire “Popolous”, il più bel progetto di stadio, dal punto di vista estetico, che io ricordi.
    L’area di San Siro va benissimo, ma quello che non si deve fare è fare lo stadio troppo vicino alle abitazioni solo per non dover abbandonare San Siro perché demolendo: si abbatte San Siro e si costruisce Popolous in posizione tale da risultare alla massima distanza possibile da ogni abitazione, in una posizione baricentrica dell’area.
    Senza voler escludere ogni altra soluzione.

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  11. Volete esempi di stadi ristrutturati e riusciti molto bene? Udinese, Real sociedad, Borussia Dortmund, Olimpique Marsiglia, Liverpool, Fulham. Vi bastano?

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  12. Comunque gira voce (sarebbe da confermare con una visura) che il Milan abbia acquisito la società promotrice del fu progetto “SportLifeCity” di San Donato, che possiede la prelazione sull’area San Francesco

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