Milano | San Donato – Primo masterplan per lo stadio del Milan

Il Milan prosegue a passo spedito verso la realizzazione del nuovo impianto come abbiamo visto. Oggi, 27 settembre 2023, la società sportiva ha compiuto un primo passo formale – propedeutico all’eventuale futuro avvio di un iter progettuale – presentando al Comune di San Donato Milanese una proposta di Variante Urbanistica per l’area denominata “San Francesco”. L’ipotesi progettuale prevede la costruzione di un impianto innovativo, sostenibile e multifunzionale da 70mila spettatori. 

Il Milan nella nota presentata, annuncia che la propria proposta per lo stadio calcistico nel quartiere San Francesco di San Donato (già interessato per programmati impianti sportivi) «è studiata per creare uno snodo infrastrutturale unico sul territorio (ferrovia, metro, autostrade), su un’area urbanizzata con Piano Integrato di Intervento (P.I.I.) già approvato, rigenerando al contempo un vuoto urbano di non facile soluzione».

Inoltre il club calcistico fa sapere: «Un fattore chiave nell’impegno ad assicurare una mobilità sostenibile e dei trasporti pubblici prevede interventi migliorativi sulla rete infrastrutturale esistente, che andrebbero a coinvolgere la stazione ferroviaria, quella metropolitana e la rete viaria, come un nuovo sistema di percorsi pedonali e ciclabili. Obiettivo della proposta è una valorizzazione significativa dell’area, che potrebbe così beneficiare di un suo sviluppo sostenibile integrato, grazie a una serie di interventi migliorativi di urbanizzazione che includono: la creazione a Sud di una nuova “Porta di Milano”; la connessione (Est-Ovest) di San Donato verso l’Abbazia di Chiaravalle e i suoi parchi; una più facile fruibilità e servizi per il Parco Sud; un’ordinata accessibilità al possibile futuro sito».

Sempre secondo quanto dichiarato dal Milan, la prima partita nel nuovo impianto dovrebbe avvenire nella stagione 2028/’29, in concomitanza con l’inizio del campionato.

Al contempo anche la società SportLifeCity, che si occupa dell’operazione, ha già depositato in Comune la richiesta ufficiale per dare avvio all’iter urbanistico. Il sindaco Francesco Squeri ha dichiarato a caldo: «È un giorno importante che ci pone di fronte a decisioni, quali esse siano, che avranno comunque un impatto sul futuro della nostra città. Viene depositato ufficialmente un progetto che può rappresentare, non solo per San Donato, una sfida e un’opportunità di sviluppo, lavoro e crescita sociale».

Quello mostrato nell’articolo è il primo “masterplan” dell’area in sviluppo. Non si tratta del progetto definitivo e di quello scelto, ma è solo indicativo dei volumi dell’impianto e quindi dell’impatto che lo stadio avrebbe nel complesso sportivo.

Altro ostacolo al progetto potrebbe essere quello che, anche questo stadio, come quello presunto dell’Inter a Rozzano, si verrebbe a trovare nell’area del Parco Agricolo Sud Milano. Il consiglio direttivo del Parco Agricolo Sud Milano, infatti, ha votato all’unanimità una mozione, presentata dal consigliere Renato Aquilani, che esprime un parere preventivo negativo rispetto a eventuali richieste di costruzione di grandi impianti sportivi (e dunque lo stadio), compresi i servizi connessi (come i parcheggi e attività commerciali) all’interno delle aree verdi del Parco agricolo (tempo fa era emersa una indiscrezione circa la possibilità di costruire parcheggi “green” sui terreni Eni adiacenti a Sportlifecity e ricadenti nel Parco Agricolo Sud). (fonte sportface.it)

Il presidente del Parco Agricolo, Daniele Del Ben, commenta: “Ho ritenuto opportuno esprimermi a favore di questa mozione perché ritengo che si debba dare un segnale forte rispetto ad eventuali operazioni in contrasto con le finalità contenute nella legge istitutiva del Parco Agricolo Sud Milano, un polmone verde che fornisce ossigeno all’intera area metropolitana. Auspico che il tema dei grandi impianti sportivi venga finalmente affrontato in una logica di governo di area vasta, così come è stato chiaramente espresso dal consiglio direttivo, attraverso il protagonismo dei Comuni che costituiscono l’area metropolitana milanese. Trovo positivo che i rappresentanti degli ambientalisti, di Regione Lombardia, dei Comuni e della Città metropolitana con il voto di oggi abbiano dimostrato la propria adesione a questa prospettiva”.

Fonte: ilcittadino.it, sportface.it, la Gazzetta dello Sport

Referenze immagini:

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48 commenti su “Milano | San Donato – Primo masterplan per lo stadio del Milan”

  1. I casi sono due: o il precedente P.I.I., già previsto e approvato dal Comune di San Donato, era illegittimo perché contrario alle norme che regolano l’area del Parco Agricolo Sud, oppure l’opposizione preventiva da parte dell’Ente è pretestuosa e immotivata. Sia il precedente progetto che questo prevedono impianti sportivi, non c’è differenza a tali fini.

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  2. Certo, fa sorridere un masterplan pieno di verde dove verde già c’era e fa piangere pensare al fatto che su quella spianata di cemento destinato all’abbandono che è San Siro gli ambientalisti abbiano avuto da ridire su un progetto che lo introduceva(ma sarà vero poi? le parti erano confuse).

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  3. Per fortuna il presidente dell’Ente agricolo parco Sud Milano si è espresso in tal senso.

    Non è assolutamente equiparabile ad uno stadio l’impatto di un gruppo di modeste strutture sportive come il precedente progetto

    Semplicemente non è equiparabile il movimento di 100.000 umani su un territorio fragile attualmente campagna agricola.

    Ci sono zone semi abbandonate e da riqualificare e riconvertire in zone persino più centrale ma è evidentemente è più comodo costruire dal nulla in uno spazio mai urbanizzato prima.

    Troppo comodo

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  4. NON ci si capisce più nulla! Anche l’aerea della Maura era sotto vincolo ambientale.
    Poi nessuno che pensa più in là del suo naso! Se vuoi ospitare più eventi e attirare spettatori devi prevedere uno stadio con la pista di atletica!

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  5. Esiste di fondo un errore di comunicazione da parte del presidente del parco Sud.
    Sostenere che l’area specifica e tutto il parco sud contribuiscano a riequilibrare ossigenazione non è corretto, trattandosi di aree agricole che utilizzano fertilizzanti e liquami di varia natura per “ingrassare” i terreni. In questa area, tutto il parco sud Milano, non esiste una foresta, vero ed unico modo per ripulire l’aria. E’ solo, come al solito, una dichiarazione ideologizzata. Invito il presidente a farsi un giro a Monaco di Baviera per rendersi conto di che cosa significa avere una foresta intorno ad una metropoli.

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    • >… farsi un giro a Monaco di Baviera per
      >… rendersi conto di che cosa significa avere
      >…una foresta intorno ad una metropoli.
      già… senza parlare della bellezza dell’Olympiapark e dello stadio che Milano può solo sognare

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      • Il fatto è che in italia vengono proposte solo fregature, per cui è naturale che la popolazione dica non, almeno finchè e possibile farlo. Poi il giorno che metteranno un inceneritore con annesso impianto di riciclo di liquami suini nel tuo qusrtiere, anche tu prenderai la tessere del partito del no.

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  6. Una cosa è certa, l’ attuale amministrazione non cerca i voti per le prossime elezioni, stanno pensando ad altri incarichi…Basta guardare il percorso che i vari umanoidi da stadio dovranno fare per arrivarci, allo stadio: la linea tratteggiata in illustrazione è puramente indicativa, di fatto, una volta scesi dalla metro, che verrà danneggiata freqentemente, l’ accesso a Metanopoli è libero: immaginate le scene: guerriglie urbane, scontri tra “tifosi”, piscia dappertutto, cartacce, alberi danneggiati, scritte sui muri, auto in sosta danneggiate anche quelle, tutte cose che i residenti intorno ad altri stadi conoscono già. Senza trascurare l’ impatto dell’ inquinamento acustico sui residenti…’na meraviglia. Ecco, come trasformare un esempio di area residenziale “umana” in un inferno, per soddisfare le esigenze di minchioni, sia calcistici che politici.

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  7. Tutta l’incapacità di un amministrazione alla luce del sole! Anni che Milan e Inter parlano di nuovo stadio e si è fatto finta di nulla e ora non solo di San Siro non si sa cosa farne ma non si avrà uno stadio nuovo in comune per le due squadre ma bensì due (2)! in una città che non ha più una zona dedicata allo sport, vedi palazzetto crollato nel ’85 (ottantacinque eh mica due anni fa) non riesce ad ospitare eventi internazionali di atletica ecc ecc e tra qualche anno vuole ospitare le olimpiadi invernali mentre nel frattempo il progetto per il recupero del Palasharp è già naufragato. Complimenti

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    • E infatti tipo a Boston, dove hanno fatto il palazzetto del basket attaccato al treno e alla metropolitana, quando ci sono le partite non si riesce a prendere il treno per la ressa dei tifosi. E in che modo garantirebbero afflussi e deflussi separati alle tifoserie avversarie, visto che su tre lati l’area è chiusa da autostrada e ferrovia? Secondo me questo progetto è una bufala, non è fattibile

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  8. Prima di utilizzare un qualsiasi terreno verde, (che sia incolto, parco, coltivato, ecc ecc) si devono recuperare le aree dismesse abbandonate.
    Non è ideologia, è buon senso.
    Devo fare uno stadio nuovo? Bene, lo faccio dove c’è una situazione di degrado da recuperare: due piccioni con una fava.
    Ovviamente chi vuole costruire non è interessato a questa soluzione, ma sono le amministrazioni locali che si devono imporre.

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  9. Nel mondo dei sogni, lo sottolineo, lo vedevo bene al posto dell’aeroporto di Linate (col traffico aereo su Milano, Malpensa basta e avanza). Col bacino dell’idroscalo ed il parco annesso sarebbe stata una zona dedita allo sport e al tempo libero attrattiva come L’Olympiapark in Baviera. Con tanto di metropolitana a due passi.

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    • Ti sei subito qualificato: non hai nemmeno citato l’Aeroporto di Orio al Serio come alternativa a Linate.
      Non lo sai che ad esempio per molti milanesi fanno prima ad andare a Bergamo piuttosto che a Malpensa?
      Quindi vista la tua scarsa conoscenza in fatto di aeroporti lombardi, non meriti nemmeno una risposta sulla quastione “stadio a Linate”.
      Studia la cartina della Lombardia e riprovaci.

      Ciao

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