Milano | Cascina Merlata – Cantiere R7 Città Contemporanea: febbraio 2024

Aggiornamento di febbraio 2024 da Cascina Merlata, il distretto a Nord-Ovest di Milano, il regno degli appassionati di cantieri e gru dove si trovano diversi cantieri.  Abbiamo suddiviso l’area, visti i molti cantieri, in articoli dedicati. Questo riguarda il settore R7 e R9.

All’interno dell’isolato R7 di Cascina Merlata, tra la via Pier Paolo Pasolini e via Gottlieb Wilhelm Daimler, è in corso lo sviluppo del terzo lotto R7 di Città Contemporanea, un progetto dallo Studio ACPV Architects – Antonio Citterio Patricia Viel, col contributi di SCE Project, dove da qualche settimana è cominciata l’operazione di “spacchettamento” dalla impalcature del complesso residenziale. (nella mappa che segue è siglata come: MER7)

Di fronte, attraversando la strada, si trova il cantiere nell’isolato R9: l’area delle prime case costruite per Expo 2015. Si tratta sempre dello sviluppo immobiliare di Città Contemporanea, un progetto dallo Studio ACPV Architects, che vede la costruzione di Panorama, il 4°lotto (nella mappa che segue è siglata come: MER9).

Il Lotto 1.0 e il Lotto 2.0 sono stati completati e consegnati a 360 famiglie, che ora vivono lo smart district di Cascina Merlata. Il Lotto 3.0 è in via di completamento e potrà ospitare altre 357 famiglie.
Tutto è pronto, quindi, per dare il via ai lavori del Lotto 4.0: due edifici (uno in linea di 11 piani e una torre di 24 piani), per un totale di 202 appartamenti. Qui di seguito il primo rendering disponibile.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Milano, Cascina Merlata, Uptown, East Uptown, Città Contemporanea, via Daimler, Via Pier Paolo Pasolini, Studio Scandurra, Antonio Citterio e Patricia Viel, Beretta Associati, Greenway

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

39 commenti su “Milano | Cascina Merlata – Cantiere R7 Città Contemporanea: febbraio 2024”

    • In realtà nel parco sono sempre rimasti come “buchi” le aree edificabili. Il completamento di tali aree a dirla tutta allarga il parco perché gli interventi prevedono comunque delle aree verdi accessibili a tutti.

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  1. Ma non è vero. Un pezzo di città contemporanea. Al pari se non meglio di analoghi in costruzione o realizzati a Barcellona, Madrid, Parigi, Berlino. Citati sempre come modelli. Naturale prosecuzione del Gallaratese dove riprende schema impianto a Torre, verde diffuso ed assenza di negozi di vicinato. Risolti negli anni ’80 con centrale commerciale Bonola. Ed a Merlata con il Merlata Bloom. Ecco forse unico difetto mancanza di qualche bar, negozio che inviti a passeggiare per il quartiere. Che rimane tra i più ariosi di Milano. Nonostante densità edilizia. Perfetto sarebbe stato elevare una zona a parco o residenziale su una piastra di una decina di metri. Si avrebbe avuto una visuale aperta su tutta Milano. Un unicum

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    • “Nonostante densità edilizia.”

      E hai detto còtica, come dicono a San Candido.

      Quando passerà di moda questo stile — le solite finestre sfalsate, i soli colori, e tutto il catalogo dei soliti — sarà guardato come un Gratosoglio 2.0.

      Di sicuro stiamo assicurando il lavoro ai futuri psicanalisti, che si arricchiranno curando l’alienazione dei bambini cresciuti lì.

      Beh certo se poi la tua idea di soluzione per la mancanza di un vero effetto di “neighbourhood” sono i centri commerciali…

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      • Veramente ho scritto il contrario. Che una critica negativa è quella di assenza di negozi di quartiere. Per ora. Obbligando ad appoggiarsi al centro commerciale. Evidentemente hai problemi di comprendonio. A proposito di psicanalisti. Sfrutto tue doti da urbanista virologo: Il Candidato fornisca soluzioni architettoniche MERAVIGLIOSE per la residenza nelle metropoli. Milioni di persone. Tutti con villetta color ocra e giardino con i nani? Solo Milano arriverebbe in Croazia, come consumo di suolo…🤣 C’è sempre un fenomeno dietro l’angolo.

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        • Il problema è un altro, esattamente all’ opposto di quanto tu rilevi, ovvero che Milano ci arriva davvero, tra non molto, in Adriatico, ma però tutta costruita con questi casermoni mostruosi e inutilmente ripetitivi di stagioni passate, consumando il suolo che è rimasto libero, fossero villette, almeno avrebbe un senso.

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          • Rispondo a SV: 1) Mi sembri l’ imitazione di un certo lettore romano…2) pur volendo postare commenti il più possibile costruttivi, è comunque inutile, se non c’è la minima volontà di ragionare dall’ altra parte…chiunque legga quanto scrivi, SV, capisce inevitabilmente il contrario di quello che tu dici aver invece scritto. Rileggi bene prima di consegnare, non te lo dicevano alle elementari?

        • Quando non sapete cosa dire tirate fuori ‘sta storia trita e ritrita delle villette. Ma chi ha mai parlato di villette?

          Anche i condominî c’è modo e modo di progettarli, e questi non vinceranno di certo il Premio Pritzker.

          Negozi: trovami “per ora” in ciò che hai scritto. Cito testualmente: “Risolti negli anni ’80 con centrale commerciale Bonola. Ed a Merlata con il Merlata Bloom.”

          Risolti.

          Mi sa che non sono io che ha problemi di comprendonio, ma tu di scrittendonio.

          È, proprio vero, c’è sempre un fenomeno dietro l’angolo. Che attribuisce agli altri cose che non hanno detto, e si rimangia quelle che ha detto lui (o lei).

          Go get a life!

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          • Io rimangio? Tu stai male. Azzeccagarbugli. Assenza di negozi RISOLTA con presenza del centro commerciale.
            Ma infatti. Al Pritzker e a Palazzo Marino attendono con ansia tuoi elaborati da novello Vitruvio.
            MAESTRO.

          • “Unica critica è assenza di negozi di quartiere. PER ORA. Obbligando ad appoggiarsi al vicino centro commerciale”. Altro che comprendonio. Sei capace di intendere e volere? PER ORA!! Perché qualche negozio è previsto dal masterplan. Blateri. Il Gallaratese è studiato a livello internazionale. Così come il vicino QT 8. Probabilmente lo sarà Cascina Merlata. Solo TU, avresti fatto meglio.
            MANNAGGIA.

  2. Al di là del bel progetto sulla carta ancora edifici tutti attaccati tra loro e con poco verde. La distanza tra edifici dovrebbe essere in proporzione con l’altezza, altrimenti ai piani bassi (alla faccia dell’efficienza energetica) si devono tenere le luci accese anche alle 13 in giugno e luglio. Per avere luce ai piani bassi la distanza tra gli edifici dovrebbe essere pari al 50% dell’altezza del più alto. Non mi sembra che li sia così. E comunque, anche se non ancora finiti non mi sembra siano così belli.

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  3. “La distanza tra edifici dovrebbe essere in proporzione con l’altezza”..

    Ahia, sul senso di questa frase ci sarebbe parecchio da ridire.
    Quindi vorresti palazzi distanti decine e decine di metri?
    Prova a farti un giro a Shanghai dove capita che abbiano fatto anche così e poi mi dici com’è camminare e camminare e camminare per andare da un palazzo all’altro.. magari sotto il sole.. oppure d’inverno..

    Poi che qui ci sia un po’ troppa vicinanza si può anche discutere: è chiaro che abbiano approfittato di indici vecchi e li abbiano sovra-sfruttati. Ma ci sono svariate vie di mezzo non proporzionali come dici tu..

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  4. Si può sempre migliorare ma sinceramente trovo molti di questi commenti fuori luogo (addirittura radere tutto al suolo). Se consideriamo la qualità media delle abitazioni a Milano, al limite del fatiscente, poter disporre di edifici nuovi, in classe A, talvolta con ampi terrazzi, lo trovo un valore aggiunto. Io trovo in particolare il render dell’edificio R9 Panorama bello e signorile; considerato che queste case hanno ampi terrazzi e godono di una vista invidiabile, a un prezzo irrisorio se comparato ai prezzi di Milano. Poi è chiaro, per chi ama il verde e le villette c’è sempre la Brianza.

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  5. Più che altro, ciò che mi colpisce di questi “luoghi moderni”, Merlata, ma anche Santa Giulia è simile, è la non soluzione dei classici problemi delle periferie. Non ci sono negozi, auto parcheggiate ovunque, mezzi pubblici insufficienti (almeno a Santa Giulia c’è la linea M3). L’equazione, da parte del Comune, è sempre quella: prendiamo un’area verde libera, ci piazziamo case a iosa, portiamo a casa gli oneri (che poi spendiamo in altri luoghi), e per i servizi si vedrà…

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    • Questa è un’ osservazione molto interessante, perchè è quanto accadeva a Milano fino agli anni sessanta: infatti, nei nuovi quartieri periferici che in quel periodo venivano costruiti, ad esempio in zona via Grosseto piazza Castelli, oppure in zona via Aicardo, dopo viale Tibaldi, si può osservare come, insieme a edifici ad uso civile, neanche poi tanto disumani, anzi, si direbbero ora gradevoli e bene inseriti nel contesto, venissero anche costruite chiese, addirittura moderne ma senza esagerare, belle.
      Dopo, no, chissà perchè…Il criterio urbanistico divenne l’ assimilazione antropologico-culturale a certi paesi orientali non esattamente democratici, alveari umani e assenza di servizi, di ogni tipo.

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    • Hai sbagliato la posizione della risposta…così non ha efficacia! Comunque se a te ‘sta roba che sembra uscita da un film distopico sul futuro dell’occidente o sull’ attualità della Cina, ti sembra bella…boh, cade qualunque possibilità di ragionamento…infatti.

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  6. Siamo andati a vedere per un appartamento, non ci sono parole per il senso di “alveare” umano che da quel posto! Verde praticamente inesistente, circondati da vialoni e tangenziali, appartamenti in questi grattacieli bui! I palazzi sono letteralmente attaccati uno all’altro, i soffitti bassi.
    No, non vivrò mai in un posto simile, rinuncio al nuovo subito!!

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    • Ma dov’è la tangenziale ma per favore, ah l’autostrada? Ma se manco ci passa sotto, alveari umani poi come che Milano stessa non sia un alveare

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  7. 🤣🤣 sta roba distopica.
    Addirittura il futuro dell’ Occidente si gioca a Cascina Merlata. WoW!! Attualità della Cina😂. I gossip?
    Se vabbè. Buonanotte.
    Che noia. Che barba.
    CHE NOIA.

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    • Come al solito, la protervia che va di pari passo con l’ignoranza.

      Copio e incollo dal tuo primo commento:

      “Naturale prosecuzione del Gallaratese dove riprende schema impianto a Torre, verde diffuso ed assenza di negozi di vicinato. Risolti negli anni ’80 con centrale commerciale Bonola. Ed a Merlata con il Merlata Bloom. Ecco forse unico difetto mancanza di qualche bar, negozio che inviti a passeggiare per il quartiere. Che rimane tra i più ariosi di Milano. Nonostante densità edilizia.”

      Nessun per ora.

      Il tuo tentativo di aggiungerlo ex post è patetico. Sei patetico.

      O sei falso o sei schizofrenico.

      E a parte la reazione da asilo Mariuccia (“e allora fallo tu”), hai dei gusti architettonici veramente pessimi.

      Comunque, per la cronaca, pure le Vele di Scampia e il Corviale a Roma ai loro tempi sono finiti sulle riviste di architettura e li studiavano in tutto il mondo, se è questo il criterio.

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  8. Ma chi cazzo sei IDIOTA? Scemo di guerra. Cosa avrei aggiunto ex post? Ma tu stai delirando.Intanto gusti sono soggettivi. In quanto tali, insindacabili. Tu chi sei, per giudicare quello degli altri? Tu sei patetico. FASCISTELLO e ridicolo. Hitler dei mei cojoioni. Ma quali riviste? Ho parlato di riviste. Ma vai dove devi andare. A fanculo.

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  9. Carlo Aymonino. Vico Magistretti. Aldo Rossi. Piero Bottoni. Il gotha dell’ architettura italiana del dopoguerra. Studiati in tutte le Università del mondo.Come il complesso Monte Amiata al Gallaratese. Qui in un video dell’ Università di Venezia.

    https://youtu.be/kT_WAV1Xcek?feature=shared

    Nell’ ambito dei quartieri popolari di Milano quelli che hanno creato maggiori problemi sociali e di alienazione sono il Giambellino e Segesta San Siro.
    Nel primo sono in corso parziali opere di demolizione e ricostruzione. Nel secondo si parla addirittura di totale eliminazione. Di caseggiati di massimo 5 piani. In un alveare orizzontale senza verde diffuso. Un labirinto di illegalità. Altro che Gallaratese.

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  10. da un’amante e appassionata di milano mi duole dirlo davvero, ma alcuni palazzi sono proprio brutti. non perdiamo mai occasione di imbruttire questa povera città, vero?

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  11. Il quartiere è bello i palazzo gradevoli, il centro commerciale è gradevole; l’unico dubbio gli appartamenti in edifici cosi alti e cosi vicini devono essere molto bui!

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