Milano | Arredo urbano – Quegli ormai inutili totem turistici

Milano ovunque. Nel 2015 furono installati i primi totem informativi sparsi nei luoghi strategici, belli esteticamente e utili. Un servizio pensato per i turisti in visita alla città durante l’Expo. Oggi, dieci anni dopo, quasi tutti sono ridotti in condizioni pietose.

Nel migliore dei casi, sono imbrattati; nella peggiore delle ipotesi, sono rotti, devastati o addirittura abbattuti. Questo stato di abbandono da parte del Comune lo avevamo già segnalato anni fa e più volte (ma perché dobbiamo ripeterci come vecchi brontoloni?).

In questi dieci anni, la situazione non solo non è migliorata, ma possiamo dire che è addirittura peggiorata. Spesso ci chiediamo come sia possibile lasciare questi oggetti in luoghi pubblici frequentati da persone e bambini, considerato che molti, come dimostrano le foto allegate, sono infranti e pericolosi. È mai possibile che, come al solito, un’iniziativa apprezzabile (e non certo a buon mercato, visti i materiali e la fattura) non venga mantenuta adeguatamente?

Davvero non esiste una soluzione? Per esempio, l’inserimento di pubblicità che coprano i costi di manutenzione e pulizia dei totem potrebbe essere una strada percorribile?

Qui di seguito la nostra raccolta di foto che mostrano parecchi di questi totem, derelitti, abbandonati, imbrattati e in preda alla sciatteria totale.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • Degrado, sciatteria, Totem Turismo, Abbandono, Totem informativi
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Arredo urbano – Quegli ormai inutili totem turistici”

  1. Al di là della storica assenza di manutenzione in questa città, ampiamente dibattuta su questo forum, quello che mi stupisce è la mancanza di buon senso nella progettazione di questi oggetti.

    Anziché in vetro (!!!) si potevano fare con una lastra metallica (come a Londra) che poi si poteva agevolmente ricoprire con una pellicola antigraffiti da sostituire periodicamente, come si fa sui treni della metropolitana.

    Non mi sembra che ci voglia una laurea al Politecnico per arrivarci, né per inserire questi requisiti nei capitolati dei bandi.

    Invece si continua a progettare come se il vandalismo non esistesse e i progetti (grandi e piccoli) vivessero nel fantastico mondo dei rendering, tra stormi di rondini e mongolfiere…

    In vista delle Olimpiadi 2026, forse la cosa più semplice è sostituirli con placche/cartelli con dei QR Code, tanto ormai smartphone e abbonamenti con il roaming compreso sono universali.

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  2. Io mi chiedo invece perché i milanesi, che magari ci vivono o lavorano davanti o accanto ..non li puliscano loro !!! Come si fa sempre a vivere Cosi, in maniera Egoista e menefreghista!! Detto questo.. a Londra ci sono da 20 Anni..e non ne trovi uno di questi totem che non sia impeccabile!! Come è possibile?? E non ditemi che e’solo per via dei materiali !! 😡

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  3. Che siano di plastica lamiera o vetro dovrebbero rimanere così come li han messi,e invecchiati dagli agenti atmosferici, invece no??!! C’è sempre il vandalismo a farla da padrone, possibile che ci sia così poco senso civico??? Possibile che non siamo capaci di educare al rispetto delle cose altrui e della collettività???
    Ogni degrado causato lo subiscono di riflesso anche loro ma la loro stupidità fa sì che non se ne accorgono!
    Chi deturpa il bene pubblico va messo in galera e sanzionato a dovere e obbligarli a sistemare come prima a loro spese ciò che distruggono!!!!
    Ci vuole solo pugno di ferro!

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  4. La Città è piena di imbrattatori,verissimo… È anche vero che l’amministrazione pubblica, considerandoli degli artisti Non interviene in alcun modo per cenare o reprimere il problema…
    E’ inconcepibile che si continuino a progettare e mettere in opera tool che dovrebbero servire e poi vista la carda cura e manutenzione diventino ulteriore oggetto di degrado

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  5. A mio parere manca il concetto di pene carcerarie per piccoli reati come gli imbrattamenti.
    A monte, tutto il sistema carcerario andrebbe rimesso a nuovo, eliminando le carceri attuali che sono a livello del terzo mondo. Una volta che le prigioni fossero degne di un Paese civile, si dovrebbe ingalerare anche solo per periodi brevi come, appunto, per pene contro l’imbrattamento, quantificabili in un mese, ad esempio. Purtroppo oggi, per pene sino a sei anni non si va in galera e questo rende inutile il concetto di giusta punizione.

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    • Sono completamente d’accordo, aggiungo che la manutenzione dovrebbe essere a loro spese. Forse, oltre alla pena carceraria certa (dato che ci tengono a “firmare” le loro opere di imbrattamento, non dovrebbe essere difficile individuarli), mettere mano al loro portafoglio potrebbe essere un ulteriore deterrente. Le persone perbene ed educate sono stanche di subire.

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  6. Qui leggo che si parla di città di delinquenti e imbrattatori 😅.
    Sempre a sminuire questa città poi vai all’estero e trovi situazioni peggiori(Londra Parigi Berlino….per non parlare delle capitali dell’est europa).
    Tutto il mondo è paese.

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  7. Purtroppo questi sono i risultati dell’ “inclusivitá” e del voler accogliere tutt* con scwa, asterischi e tanti bla bla. A Singapore non ci sono graffiti perché è prevista la fustigazione per gli imbrattatori. Da noi se un vigile da una manganellate a un esagitato arrivano le associazioni.. poi non stupiamoci se la nostra città include anche le baby gang.

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  8. Caro Faber, non sono d’accordo.
    Dato che a Londra e Parigi ci bazzico spesso direi che non è proprio ce Milano. Per Berlino non posso dire… Posso parlare di Budapest dove sono andato e venuto per un anno…
    Provare ad andare in Regent street O ford Street o Piccadilly e confrontare con alcune delle nostre arterie commerciali; Corso San Gottardo, Via Torino, ecc

    A Milano monn c’è un muro ed una grata di qualsiasi negozio priva di Tag, pastrocchi, scritte varie.
    Tutto degno di una assoluta inciviltà… Evidentemente mente all’estero sanno come reprimere il fenomeno o scongiurarlo.

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