Milano Porta Ticinese. Dopo quasi vent’anni di attesa, il progetto di ampliamento del Museo Diocesano di Milano sembrava finalmente vicino al traguardo, pronto a offrire nuovi spazi e un ingresso rinnovato. Tuttavia, ora è emerso un nuovo ostacolo. L’iniziativa, che mira a valorizzare lo spazio espositivo inaugurato nel 2001 dal cardinale Carlo Maria Martini dietro la Basilica di Sant’Eustorgio a Porta Ticinese, ha suscitato controversie per le modalità di assegnazione della progettazione, suscitando proteste tra architetti e accademici milanesi.
La critica, espressa in una lettera firmata da 109 professionisti e docenti, riguarda l’affidamento senza gara pubblica del Documento di indirizzo progettuale (Dip), che conferirà al vincitore il potere di orientare e supervisionare il lavoro esecutivo.
La storia di questo progetto risale al 2007, quando fu bandito un concorso internazionale per il rinnovamento del museo, a cui parteciparono grandi nomi dell’architettura europea. La gara fu vinta dallo studio dell’architetto catalano Josep Llinás Carmona, in collaborazione con tre studi italiani, ma, a causa della mancanza di fondi, il progetto venne sospeso e dimenticato.
Ora, dopo tanti anni, il progetto è stato riavviato, ma il bando pubblicato questo mese ha sollevato polemiche: lo studio incaricato di dirigere i lavori è stato scelto senza concorso ed è lo stesso che si era classificato quarto nel concorso del 2007. Si tratta dello studio dell’architetto milanese Cino Zucchi.
Anche se la Diocesi non è un ente pubblico, il progetto è finanziato con fondi del Ministero della Cultura, dettaglio che ha sollevato dubbi sulla trasparenza. Il bando, infatti, è pubblicato congiuntamente dal Ministero e dall’Opera Diocesana per la Preservazione e Diffusione della Fede. I firmatari della lettera hanno chiesto al governo e alla Curia di rivedere l’assegnazione, invocando un intervento di autotutela che consenta di sospendere la gara in corso e di sostituirla con un concorso pubblico, garantendo che il progetto venga sviluppato dal vincitore senza influenze esterne da parte dell’estensore del Dip, ovvero Zucchi.
«I princìpi di concorrenza, imparzialità e non discriminazione – si legge nella lettera – devono essere alla base di ogni sana competizione, per garantire la qualità dei progetti in gara e promuovere la cultura civica e architettonica italiana».
La Diocesi di Milano ha risposto con una nota, precisando che l’Opera Diocesana, ente ecclesiastico incaricato di gestire il Museo Diocesano, ha scelto il progetto dello Studio Cino Zucchi Architetti attraverso una gara privatistica e con risorse proprie, per intervenire su una porzione dell’area museale compromessa dai bombardamenti del 1943.
Grazie a un finanziamento pubblico del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali,” la Diocesi ha indetto una nuova gara aperta a tutti i professionisti qualificati. Secondo l’Opera Diocesana, la procedura seguita è stata pienamente conforme ai principi di concorrenza e trasparenza previsti dalla normativa vigente, rivendicando la legittimità del proprio operato.
- Referenze immagini: Studio Josep Llinás Carmona, Studio Cino Zucchi Architetti, Roberto Arsuffi
- Porta Ticinese, Museo, Cultura, Architettura, Progetto, Cino Zucchi Architetti, CZA, Josep Llinás Carmona, Museo Diocesano, Diocesi di Milano, Corso di Porta Ticinese
Nessuno curerà la manutenzione esterna degli edifici che finiranno in mano ai graffitari come tutte le case della zona.Problema mai affrontato.
È da anni che non danno un imbiancata ai muri, ci sono tag e graffiti da anche più di una dozzina di anni, se e quando qualcuno pulisce gli si fa addirittura un articolo su UrbanFile talmente è un evento eccezionale…inutile continuare a lamentarsi del latte versato.
Ho appena visitato varie città in Spagna e porcapaletta se ci tengono li…la scena dei graffiti in Spagna è anche più vivace di quella italiana tuttavia i palazzi sono puliti, non perché non ci sono graffitari ma perché se appare una tag la cancellano immediatamente.
Ma fosse solo per questo che le città italiane fanno impallidire in confronto a quelle spagnole…
Se la Curia vuole assegnare la progettazione senza bando pubblico paghi lei tutto senza gravare sullo Stato. Troppo comodo fare il “privato” col denaro pubblico. E l’ordine degli architetti? Muto??
Ma non si poteva semplicemente ricostruire sulla base del principio com’era e dov’era la parte del complesso distrutta dai bombardamenti?
Bisogna sempre ricorrere a queste orrende forme moderne?!
È ora di dire basta alla bruttezza!
Purtroppo viviamo in un’epoca in cui esaltiamo la bruttezza al posto della bellezza.
2024 e ancora parliamo di com’era dove era. Ti pare che nel corso dei secoli ricostruissero le cose coi gusti originali?
La verità è che nessun progetto era all’altezza. Perché mai bisogna ancora mischiare il moderno all’antico?? E ´un idea superata il moderno ha perso perché l’antico è nettamente superiore in termini estetici a quello che gli architetti di oggi sanno fare . Se si deve ricostruire meglio rifare all’antica . Come notre dame a Parigi . In Francia non perdono mai tempo in discussioni inutili : sono pragmatici e i risultati si vedono . Noi dimostriamo ancora una volta tutta la nostra arretratezza culturale e economia. Questo progetto è oggettivamente osceno.
perchè usare un iphone quando puoi comunicare con un piccione viaggiatore, all’ “antica” ?
Un capannone della Bovisa al Ticinese,senza relazione e rispetto per il parco e privo di soluzione urbana per il corso di porta Ticinese.
Condivido il principio che,se la curia si affida a una trattativa privata non può pretendere soldi pubblici.
Le opere pubbliche esigono un concorso pubblico.
e da quando, non sei mica in Svizzera
Non hanno fatto una trattativa privata, ma una gara privatistica.
Sono due cose ben diverse.
Se il comune o lo stato avessero voluto un procedimento che seguisse in modo preciso il codice appalti, sarebbe bastato scriverlo nell’accordo di finanziamento con la curia.
A svegliarsi in ritardo si ha torto e basta.
Qualcuno sa dirmi cosa si può ammirare nel museo diocesano? Quali reperti interessanti ci sono da vedere?