Milano Corvetto. Se gli ultimi inquilini lasceranno i vecchi edifici nelle prossime settimane, entro l’anno potranno iniziare i lavori di demolizione del complesso di sei casette a schiera di edilizia popolare situato in via Vittorio Barzoni 11, al Corvetto, a pochi metri dalla stazione M3 Porto di Mare. Al loro posto sorgerà un nuovo progetto di edilizia sociale.
Gli edifici da demolire fanno parte del quartiere Gabrio Rosa, costruito tra il 1949 e il 1952 su progetto dell’architetto Arrigo Arrighetti per offrire alloggi temporanei agli sfollati di guerra. Il complesso comprende sei stecche di 60 appartamenti-villetta a due piani, dotati di piccoli giardini privati, gestiti dal Comune di Milano tramite MM. Strutture simili si trovano anche in altri distretti di Milano, come Lorenteggio e Crescenzago.
Da anni, il complesso è in condizioni critiche, con manutenzione carente, impianti obsoleti e materiali ormai logori (probabilmente contenenti anche amianto). Già lo scorso anno era stata annunciata l’assegnazione dei lavori, inseriti nel Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua) e finanziati tramite il PNRR, per un costo complessivo di quasi 15 milioni di euro.
L’appalto, vinto dal Consorzio Conpat, prevede un calendario di interventi specifico: il progetto definitivo è stato consegnato a luglio, e quello esecutivo sarà completato entro dicembre. I lavori di demolizione e costruzione dovrebbero partire entro la fine di quest’anno o al massimo nei primi mesi del prossimo, e concludersi entro metà 2027. Il piano è stato illustrato agli abitanti, che, durante un incontro con i rappresentanti del Comune a dicembre, hanno espresso preoccupazione per i traslochi, specialmente considerando la presenza di residenti anziani.
Le attuali costruzioni saranno demolite e sostituite da blocchi residenziali che offriranno in totale 60 alloggi popolari, oltre a circa quaranta appartamenti a canone agevolato. I nuovi edifici saranno in classe energetica A4 e il cantiere rispetterà criteri di sostenibilità ambientale. Le strutture saranno prive di barriere architettoniche e dotate di impianti di condizionamento. Negli spazi comuni ci saranno servizi come depositi per biciclette e aree gioco.
Il primo passo sarà il trasloco degli inquilini, gestito dal Comune e a sue spese, i quali, in futuro, potranno rientrare nei nuovi alloggi in via Barzoni: si tratta di 40 nuclei familiari per un totale di 93 persone.
Grazie ai fondi del PNRR, queste sei stecche obsolete verranno demolite per far posto a un piccolo quartiere sostenibile e efficiente dal punto di vista energetico, con 60 abitazioni, spazi verdi progettati per mitigare le isole di calore, aree comuni, piccole piazze pedonali e servizi integrati, come postazioni per biciclette e aree giochi. Nonostante le difficoltà legate al trasferimento temporaneo degli abitanti, si prevede che i lavori inizino entro poche settimane e si concludano in due anni e mezzo. Un progetto da seguire con attenzione.
Referenze immagini: Googlemap, Roberto Arsuffi, Comune di Milano,
Case Popolari, Edilizia sociale, Corvetto, Quartiere Gabrio Rosa, Porto di Mare, via Barzoni, Via Vittorio Barzoni
Perché non lasciare villette a due piani con giardino privato. Il futuro deve andare lì non a blocchi residenziali completamente staccati dallo stile milanese e dal contesto urbano. Non capisco mai se il comune ha un progetto a lungo termine per questa città. Non si segue uno stile né una logica.
Ma quando mai le villette a schiera sono state tipiche di Milano, a parte casi sporadici come quelli? Semmai sono tipiche del mondo anglosassone, nord-europeo e americano, un modello molto dispendioso di suolo e non solo, non a caso adottato dove ci sono grandi spazi che in Italia non abbiamo proprio.
gli alberi che ci sono ora verrano tagliati via vero? e verranno sostituiti con delle aiuole XD pagliacci
Buona sera
Sarei interessata a un bilocale lato. Sud con terrazzo. Piano 2/3 sarebbe l’ideale
Potete contattarmi cortesemente
3477919756
Certamente il comune si fa carico delle spese ma con i nostri soldi, quindi a pagare sono i cittadini non il comune.
Vorrei sapere dove saranno trasferiti gli attuali abitanti. Grazie
Renata Scognamillo
Queste case hanno una storia, il comune ha fatto in modo che degradassero privandola di manutenzione periodica come ne hanno bisogno tutti gli edifici.
Il fine è quello di incentivare l’edilizia usando i soldi del PNRR perchè non sanno come buttarli via.
Grazie comune che una volta era MILANO
Anche voi col “Gabrio Rosa”? Il piazzale si chiama Gabriele Rosa.
Mi domando perché 9 commenti su 10 debbano essere dei conati di vomito nei confronti delle istituzioni. Qualunque sia il senso dell’articolo dovete far sempre far piovere medda.
Che noia che siete.