Milano | Lorenteggio – Il quartiere del Villaggio dei Fiori: le case minime

Al Lorenteggio vi è un quartiere dove si trovano piccole casette distribuite lungo stradine che portano i nomi di fiori (tutti dal vocabolario floreale, come: via dei Giacinti, largo dei Gelsomini, via dei Garofani, via degli Oleandri, ecc…). Le possiamo dividere in due sezioni: una a nord di via dei Giacinti caratterizzato da case a schiera sempre a due piani e la parte compresa tra via dei Giacinti e via Lorenteggio, caratterizzata da piccole villette individuali.

Fu nel dopoguerra che il piano urbano procedette con la realizzazione della griglia delle nuove strade e la costruzione dei nuovi quartieri. In questo preciso punto videro sorgere il Villaggio Finlandese (a sud) e poi Villaggio dei Fiori (anni di realizzazione 1947-1953). Il quartiere oggi viene chiamato spesso solo come Villaggio dei Fiori.

Il primo villaggio inizialmente era stato creato con delle casupole in legno temporanee che la Finlandia aveva donato nel dopoguerra al Comune. Servivano per ospitare gli sfollati di guerra che avevano perso tutto durante i bombardamenti aerei e in attesa che venissero erette nuove abitazioni.

Le casette minime

In questo articolo ci occuperemo, invece, delle casette minime realizzate nei primi anni Cinquanta del Novecento. L’Amministrazione di allora le volle per dare un tetto alle famiglie di sfollati che avevano perso tutto durante i bombardamenti aerei. Oggi sono parte del patrimonio residenziale pubblico del Comune, alloggi popolari gestiti da Mm.

Il Quartiere suddetto va compreso nel rettangolo formato da via delle Camelie, via dei Gigli (via Primaticcio), via dei Giaggioli e via dei Giacinti.

La cascina Corba

Come avevamo già potuto mostrarvi tempo fa, qui sorgeva una delle tante grandi cascine che formavano il territorio di Porta Vercellina, la Cascina Corba, della quale, purtroppo, rimane solo il nome (e un cascinale che ne riprende il nome).

La cascina Corba venne acquisita dal Comune di Milano nel 1927 dagli Istituti Ospedalieri. L’edificio si conservò fino agli anni ’50 del Novecento, quando, come abbiamo visto, per esigenze di alloggi venne completamente sacrificata e rasa al suolo, compresa la graziosa cappella del secolo XVII, dedicata a San Carlo. L’edificio si trovava dove oggi si incrociano le vie Corba e Giaggioli.

Il villaggio

Tornando al villaggio, al centro si trova una piazza con giardino chiamata semplicemente Parco pubblico Ortensie e Oleandri.

E’ formato da 19 stecche per circa 11 appartamenti ciascuna (più lunghe in via dei Gigli), tutte dotate di piccolo giardino individuale sul retro.

Il tipo edilizio prescelto fu la casa unifamiliare a schiera, progettato dall’Ufficio Tecnico Comunale, in particolare dall’architetto Arrigo Arrighetti.

A partire dal 1952 furono realizzati 223 alloggi distribuiti in 19 schiere. Le case a schiera sono disposte su due piani. Le dimensioni planimetriche sono di 8,4 metri di profondità e 4 metri di larghezza. Il piano terra è la zona giorno, con ingresso, piccola cucina, bagno e soggiorno; mentre al piano superiore ci sono due camere da letto. Ogni casa ha un giardino nel retro.

La storia delle casette del Lorenteggio rischiò di venire distrutta agli inizi degli anni Novanta, quando venne ipotizzato un progetto ad alta densità abitativa che le avrebbe demolite per costruire condomini a sei piani. Ma l’agguerrito Comitato Inquilini Villaggio dei Fiori si oppose con tenacia e vinse la battaglia dopo dieci anni.

Oggi molte abitazioni sono state ristrutturate e le assegnazioni per i nuovi inquilini sono state portate avanti. Tuttavia il quartiere avrebbe, secondo noi, un po’ bisogno di riqualificazione. Noi ci immaginiamo più alberi, maggiore cura per i marciapiedi e le aiuole e le palazzine restaurate.

Il progetto Corba

In questi giorni il Comune ha concesso ad alcuni artisti di decorare con murale le pareti cieche degli edifici.

Il progetto CORBA è nato dall’associazione STRADEDARTS, con l’idea di realizzare murales dedicati alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. In questo modo si riqualifica sul piano urbano e culturale un quartiere che, non a caso, si trova a poca distanza dall’Agorà, il Palazzo del Ghiaccio di via Primaticcio.

Noi aggiungeremmo: e se le casette a schiera venissero colorate in colori variopinti anche in facciata?

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Google Street View, STRADEDARTS

Tag: Cascina Corba, Villaggio dei Fiori, Via Primaticcio, Lorenteggio, Via Lorenteggio, via dei Giacinti, largo dei Gelsomini, via dei Garofani, via degli Oleandri, murale

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

11 commenti su “Milano | Lorenteggio – Il quartiere del Villaggio dei Fiori: le case minime”

  1. Ci sono case recuperate miste a casette abbandonate,sporche, distrutte, insomma una vergogna. Potrebbero essere vendute le case rovinate a basso prezzo x essere ristrutturate, così il quartiere ne guadagnerebbe. Soprattutto ora che arriverà la metropolitana. Il comune di Milano guadagnerebbe punti a migliorare la zona!!!!!!!!

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  2. “La storia delle casette del Lorenteggio rischiò di venire distrutta agli inizi degli anni Novanta, quando venne ipotizzato un progetto ad alta densità abitativa che le avrebbe demolite per costruire condomini a sei piani. Ma l’agguerrito Comitato Inquilini Villaggio dei Fiori si oppose con tenacia e vinse la battaglia dopo dieci anni”

    Una buona notizia. Fa venire i brividi pensare che, ancora negli anni Novanta, si volesse perseguire una logica abitativa così palazzinara.

    Ad ogni modo, pochi semplici ritocchi di decoro urbano potrebbero migliorare notevolmente il contesto.

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  3. Mi è piaciuto molto l’articolo, è un quartiere al quale sono affezionata! Una puntualizzazione: il palazzo del ghiaccio Agorà si trova in via dei Ciclamini, e non in via Primaticcio.

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  4. Anche per me le casette a schiera potrebbero venire colorate in colori variopinti anche in facciata. E magare anche sostituire i murales dei piccoli fronti laterali.

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