Napoli | Porta Est – De Luca presenta “Il Faro”, la nuova sede della regione Campania

Napoli, Porta Est.

Il 21 febbraio, presso la Stazione Marittima di Napoli, è stato svelato al pubblico e alla stampa il progetto vincitore del Concorso Internazionale per la costruzione della nuova sede della Regione Campania. Questa iniziativa si inserisce all’interno del programma di riqualificazione urbana “Porta Est“, volto a trasformare il volto della città. Ad aggiudicarsi il concorso è stato lo Studio Zaha Hadid Architects con il progetto intitolato “Un faro per la Campania, una nuova porta per Napoli”. L’idea prevede non solo la realizzazione del nuovo edificio regionale, ma anche una profonda rigenerazione dell’area adiacente alla stazione di Piazza Garibaldi. Il piano include la creazione di parchi urbani, parcheggi sotterranei, l’interramento dei binari della Circumvesuviana e nuove connessioni con il Centro Direzionale, oltre a una rete viaria innovativa che comprende una bretella autostradale per alleggerire il traffico cittadino.

Alla presentazione ufficiale sono intervenuti il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Direttore dello Studio Zaha Hadid Architects Michele Pasca di Magliana e l’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani, Umberto Lebruto.

De Luca ha sottolineato l’importanza dell’opera, descrivendola come un simbolo di modernità e innovazione non solo per Napoli e la Campania, ma per l’intero Paese. “L’Italia soffre di un’arretratezza nella riqualificazione urbana”, ha dichiarato, “manca un’icona architettonica contemporanea come il Guggenheim di Bilbao. I nostri giovani sono costretti a guardare all’estero per trovare esempi di grande architettura. Con questo progetto, vogliamo lanciare un messaggio di progresso e sviluppo”.

Durante l’evento, Michele Pasca di Magliana e Umberto Lebruto hanno illustrato gli aspetti tecnici del piano, che coniuga tradizione e innovazione. Il nuovo quartiere sarà progettato all’insegna della sostenibilità, con edifici a basso impatto ambientale, ampie aree pedonali, piste ciclabili e spazi verdi che miglioreranno la qualità della vita e attrarranno una comunità giovane e dinamica. Particolare attenzione sarà data alla creazione di un grande parco urbano con alberi e vegetazione studiati per contrastare il surriscaldamento urbano e favorire un ambiente più salubre e vivibile. Inoltre, la progettazione includerà nuove connessioni urbane, come un percorso pedonale che collegherà Porta Nolana, la Stazione Centrale e il Centro Direzionale, integrando anche una passerella verso la futura stazione metropolitana.

La nuova sede della Regione Campania sarà composta da due strutture architettoniche armoniosamente integrate nel contesto urbano, collegate da un atrio aperto alla cittadinanza. L’edificio è pensato per essere inclusivo e accessibile a tutti, con spazi progettati per favorire l’autonomia delle persone con disabilità. Il design delle torri favorisce l’efficienza energetica, riducendo l’impatto ambientale e massimizzando l’interazione con gli elementi naturali come luce, vento e paesaggio. L’orientamento dell’edificio e la disposizione delle aperture sono stati studiati per ottimizzare l’illuminazione naturale, ridurre il consumo energetico e offrire una vista panoramica mozzafiato sul Golfo di Napoli, il Vesuvio e le colline circostanti.

Un altro punto chiave del progetto riguarda la Circumvesuviana, che sarà interrata secondo un piano già definito. In superficie, verrà realizzata una copertura pensata sia per proteggere le banchine ferroviarie dalle intemperie, sia come elemento architettonico in grado di armonizzarsi con il paesaggio urbano e fornire luce naturale ai livelli sotterranei.

Infine, il progetto del parco urbano trae ispirazione dal paesaggio vulcanico dei Campi Flegrei, con un’attenzione particolare alla creazione di spazi multifunzionali dedicati al gioco, al relax e alle attività comunitarie. L’obiettivo è quello di trasformare l’area in un’oasi verde che colleghi il cuore storico di Napoli con il nuovo sviluppo, migliorando la qualità della vita e contribuendo a ridurre inquinamento e rumore. Inoltre, il parco fungerà da ponte tra le zone dimenticate della città, come Piazza del Carmine, Piazza Mercato e Sant’Eligio, favorendo una rigenerazione urbana su vasta scala.

Questo ambizioso intervento mira a ridefinire il volto di Napoli, offrendo una visione di città moderna, sostenibile e aperta al futuro.

  • Referenze immagini:
  • Napoli, Porta Est, Grattacieli, Porta Est, Studio Zaha Hadid Architects, Regione Campania, Stazione piazza Garibaldi
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Napoli | Porta Est – De Luca presenta “Il Faro”, la nuova sede della regione Campania”

  1. Un po’ faraonico, nei costi e nelle proporzioni. Opinabile per certi versi esteticamente, apprezzabile per altri.

    Certo risana un brandello centrale e completamente allo sbando della città, ma sparate come “manca un’icona architettonica contemporanea come il Guggenheim di Bilbao” fanno un po’ ridere, perché certo nessuno andrà a Napoli apposta per vedere questi due palazzi. E parlare di “grande parco urbano” e di contrastare il surriscaldamento urbano fa ridere per non piangere.

    Vedremo se resterà nel libro dei sogni o cosa.

    Rispondi
  2. Difficilmente sarà quella l’icona. Troppo avviluppamento di cartilagini orizzontali, che si innalzano in verticale per finire dove? In due torracchiotti tra i 18 e i 25 piani?
    Cos’è, uno scherzo?
    Tutta la spinta per poi mozzarsi là?
    Il concetto di faro è un qualcosa che si vede da lontano, ma questi hanno lo stesso impatto dei condomini residenziali del centro direzionale…..

    Rispondi
  3. Condivisibili le intenzioni del progetto ma l’esecuzione non mi convince: tutto questo “avviluppamento” di linee curve che partono audaci per poi finire tronche in forme sgraziate a colpo d’occhio lascia delusi

    Rispondi
  4. Bella l’idea di avere una spinta per riqualificare un’area difficile della città. Tuttavia credo che ci siano sufficienti grattacieli abbandonati al centro direzionali da rendere inutile un’opera del genere, quando con grande risparmio di risorse si potrebbe riqualificare il CD (i.e. Torri Enel, Telecom, etc.) e prevedere delle funzioni meno invasive sul sedime ferroviario?

    Rispondi

Lascia un commento