Milano | Libri – Storia del Bottonuto. Il cuore perduto di Milano

Ogni tanto ci piace proporvi un libro che sentiamo particolarmente vicino. Questa volta vogliamo portarvi con noi alla scoperta di un angolo perduto di Milano, un luogo che in pochi ricordano, ma che per secoli ha vissuto all’ombra del Duomo, pulsando di vita e storia: il Bottonuto.

“Storia del Bottonuto – Il cuore perduto di Milano” è un piccolo, prezioso volume che ci guida tra le tracce di un intero quartiere cancellato nell’arco di trent’anni, spazzato via senza rimpianti in nome del progresso. Eppure, se fosse sopravvissuto, oggi gareggerebbe con Brera o i Navigli per un posto nel cuore dei milanesi e dei turisti.

Di seguito alcune immagini del Bottonuto che potrete trovare anche nel libro.

Grazie a molte fotografie d’epoca, mappe e comparazioni attuali, il libro ci restituisce la memoria del Bottonuto: un quartiere nato in epoca romana, affacciato su una darsena naturale creata da un ampia ansa del fiume Seveso — il porto dell’antica Mediolanum. Laghetto che in epoca medievale non esisteva già più ma rimaneva nel ricordo di alcune strade della zona, come via Pantano e via Poslaghetto (quest’ultima ora scomparsa), e in antiche chiese come San Giovanni in Conca e San Giovanni Aquagirolo (anch’esse cancellate per sempre o ridotte a ruderi. Persino il toponimo “Bottonuto”, derivante dal latino Butinucum (fossa di scolo), ci racconta il legame profondo di questo luogo con l’acqua e con la storia.

Il quartiere, col tempo divenuto malfamato e lasciato decadere volutamente negli anni Venti del Novecento, venne infine demolito per far posto alla modernità che oggi riconosciamo in piazza Diaz.

Autore del libro è Francesco Liuzzi, milanese appassionato da sempre della storia della sua città. Per oltre trent’anni ha condotto ricerche meticolose negli archivi del Comune, della Provincia, presso la Raccolta Bertarelli e l’Archivio di Stato. Il suo impegno ha dato vita anche a un altro volume, “Milano la città scomparsa” (Fabbrica dei Segni, 2015), e si estende online attraverso la pagina Facebook “Milan l’è semper Milan” (che gestisce con lo pseudonimo “Milano Sparita”) e l’omonimo canale Youtube, dedicato alla città perduta. Collabora con la pagina Urbanfile, insieme a Roberto Arsuffi, e con la Fondazione Milano Policroma, di cui è socio attivo. Ha anche contribuito al restauro e al recupero di un’antica chiesetta, quella di San Mamete alla Bovisasca.

  • Referenze immagini: Milano Sparita; Roberto Arsuffi
  • Bottonuto, Storia, Milano, Piazza Diaz, Libro, Cultura
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

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